(Teleborsa) – L’incertezza economica caratterizza i mercati del mondo intero, ma l’innovazione non si ferma e le aziende leader non prevedono di smettere nel corso di questo 2023. Il report BCG Most Innovative Companies, arrivato alla 17esima edizione, individua le 50 aziende più innovative a livello globale tra quelle che hanno mostrato di superare il mercato in termini di rendimenti per gli azionisti con un margine significativo (in media 3,3 punti percentuali all’anno). Il rapporto 2023, che quest’anno è intitolato “Raggiungere nuove vette in tempi incerti”, esamina l’impegno delle aziende leader verso l’innovazione e indaga come questa si posizioni nelle loro strategie in un contesto di incertezza economica. Secondo lo studio condotto su più di mille dirigenti aziendali a livello globale e sulle performance a tema innovazione di oltre mille aziende nel mondo, quasi l’80% di queste considera l’innovazione una delle tre priorità di quest’anno, con il 66% pronto ad aumentare gli investimenti in innovazione, di cui il 42% di oltre il 10%. Ciò in netto contrasto con la crisi del 2009, quando le aziende che consideravano l’innovazione tra una delle 3 principali priorità, erano meno di due terzi tra quelle indagate. I settori a dare maggiore importanza all’innovazione oggi, sono quello dei materiali (93%), del farmaceutico (93%), del medtech (90%), quello dei beni durevoli (90%) e dei beni industriali (89%).
“Mai come oggi, il principio per cui i momenti di contrazione del mercato separano i vincitori dai perdenti acquista importanza reale – afferma Luca Gatti, partner & director, CX Transformation –. I top performer si rendono conto come in tempi instabili l’approccio ‘wait and see’ possa essere un’arma a doppio taglio, poiché dà ai concorrenti lungimiranti più tempo per posizionarsi in modo vincente”.
La classifica – Per il terzo anno consecutivo, Apple occupa la prima posizione nella classifica delle aziende più innovative al mondo, Tesla sale di tre posizioni arrivando seconda, Amazon conferma la terza posizione. Nonostante le difficoltà di mercato incontrate nel 2022, le aziende tecnologiche continuano a dominare le prime 50 posizioni, con cinque presenze nella top 10. Quest’anno vediamo in classifica anche 5 aziende del settore energetico, di cui 3 rientrate dopo 3 anni, a riflettere le preoccupazioni degli intervistati sul cambiamento climatico e sulla necessità di individuare soluzioni innovative per la sostenibilità. Le aziende cinesi guadagnano terreno, una tendenza che continua dal 2022, rappresentando oggi 8 delle 50 aziende presenti nel ranking. Anche l’Europa ha recuperato terreno, passando da 8 aziende nel 2022 a 11 aziende nel 2023. Il Nord America rimane però il più grande centro di innovazione globale con 25 aziende nella lista.
Le priorità delle aziende italiane – In linea con i risultati registrati a livello globale, il 71% dei dirigenti italiani considera l’innovazione tra le 3 principali priorità, con il 29% di questi a considerarla la priorità in termini assoluti. Le dichiarazioni d’intenti incontrano la preparazione delle realtà aziendali del nostro Paese, che è vicina alla media del resto del mondo; questo dato è importante poiché le aziende con sistemi più maturi generano fino al 20% più risultati in termini di innovazione. I settori italiani con il punteggio più alto di preparazione all’innovazione sono quello energetico, hardware, attrezzature IT e istituzioni finanziarie. Anche in tema di sostenibilità l’Italia è in linea con la media globale, con il 62% delle aziende italiane che considera l’impegno per l’ambiente tra le priorità di business. Infine, AI, IoT e robotica sono gli strumenti in cui le aziende del nostro Paese investono di più.
L’impegno per il clima prioritario per costruire aziende resilienti – L’edizione dello scorso anno ha esaminato preparazione e impegno delle aziende rispetto agli obiettivi climatici e di sostenibilità (C&S), prioritaria per due terzi delle aziende. Tuttavia, solo circa un’azienda su cinque era pronta a intraprendere azioni efficaci. Quest’anno l’89% dei leader dell’innovazione cita gli impegni verso il clima tra le prime tre priorità e il 49% di tutte le aziende ha fiducia nelle proprie decisioni di investimento in C&S (rispetto al 23% dello scorso anno). Tra coloro che danno priorità alla sostenibilità, la preparazione a raggiungere gli obiettivi green è aumentata in media dal 28% del 2022 al 37% nel 2023.
“La connessione tra innovazione, crescita e vantaggio competitivo – spiega Lorena Dellagiovanna, senior vice president and Group chief sustainability officer di Hitachi, tra le 50 aziende più innovative al mondo secondo lo studio BCG – è ormai imprescindibile. Avere uno sguardo a fuoco sull’innovazione è fondamentale, insieme a una costante attenzione ai cambiamenti che avvengono all’interno e all’esterno dell’azienda, per accompagnare le trasformazioni aziendali e non farsi trovare impreparati. La rinnovata attenzione al cambiamento e a una crescita positiva nel medio e lungo termine, rende sempre più aziende consapevoli della necessità di tenere l’impegno per la sostenibilità al centro del proprio business”.
Le aziende investono più in AI che in altre tecnologie – I leader dell’innovazione acquisiscono tecnologie, capacità e talenti mancanti utilizzando un’ampia gamma di strumenti strategici. Uno di questi è l’implementazione di attività di M&A per accedere a nuove tecnologie e processi, acquisendo leader di mercato e dipendenti con una comprovata capacità di innovare. Microsoft, che si è classificata tra le prime cinque aziende innovative sin dalla prima edizione di questo rapporto nel 2005, è famosa proprio per le attività di fusioni e acquisizioni, nonché di partnership e alleanze, per soddisfare esigenze strategiche che favoriscono il suo programma di innovazione. L’esempio più recente sono gli investimenti dell’azienda in OpenAI e l’integrazione di ChatGPT in diversi prodotti Microsoft. Tuttavia, è l’intelligenza artificiale (AI) lo strumento chiave che sta rapidamente ampliando le capacità di innovazione, come testimoniano le priorità in termini di investimenti: il 61% delle aziende sta già investendo in AI e apprendimento automatico. Il 15% in più rispetto a quelle che investono in robotica e automazione dei processi che, secondo i leader intervistati, è la seconda tecnologia più interessante a cui destinare investimenti. Nonostante la tecnologia sia al centro degli investimenti in innovazione, con l’83% delle aziende ad avere implementato sistematicamente l’AI per supportare l’innovazione in uno o più casi d’uso, meno della metà è riuscita ad osservarne gli impatti a livello commerciale. Le aziende che riescono ad ottenere un impatto dall’uso dell’AI diventano veri e propri hub di idee, generandone cinque volte di più rispetto alle altre realtà e sviluppando più del doppio di prodotti minimi funzionanti (minimun viable product). Ad esempio, H&M ha iniziato ad esplorare l’AI nel 2016, utilizzando i dati a sua disposizione per migliorare la comunicazione, la personalizzazione e le offerte per i clienti. L’azienda ha integrato l’uso dell’AI in tutta l’organizzazione, ed è riuscita ad ottimizzare vare attività, dalla previsione dei trend fashion e quantificazione degli stock alla determinazione dei prezzi e alla personalizzazione. Il successo dell’implementazione in tutta l’organizzazione ha portato a una riduzione degli sprechi associati alle materie prime e alla logistica, avvicinando H&M al raggiungimento dei suoi obiettivi di sostenibilità.