(Teleborsa) – L’impatto del passaggio all’euro sui prezzi dei consumatori in Croazia è stato “finora relativamente contenuto e con lo stesso ordine di grandezza di quello osservato” in altri paesi dell’Eurozona negli anni, nonostante un ambiente inflazionistico più impegnativo. Lo scrivono gli economisti della Banca centrale europea (BCE) in un nuovo studio sul tema, dopo che media e cittadini hanno lamentato un ingiustificato aumento dei prezzi con il passaggio alla moneta unica.
Dallo studio emerge che c’è stato “un lieve effetto sui prezzi nel settore dei servizi, ma complessive poche prove di un ampio effetto di prezzo straordinario”.
Gli studiosi hanno ricordato che media e parti dell’opinione pubblica hanno spesso sospettato che i fornitori di servizi – e in particolare i ristoranti – sfruttano l’opportunità di un cambio di valuta per aumentare i loro prezzi in modo esagerato.
È stato osservato che il tasso di crescita su base mensile dei prezzi dei servizi a gennaio è stato “insolitamente alto rispetto alle letture passate di gennaio” degli ultimi dieci anni. Al contrario, gli aumenti dei prezzi mensili per il mese per gli altri componenti erano in linea con i modelli storici.
Nel settore dei servizi, in particolare, bar, ristoranti, parrucchieri e servizi medici e dentali hanno registrato aumenti di prezzo elevati. La conclusione è che gli insoliti aumenti osservati nel gennaio 2023 sono parzialmente associati alle pressioni inflazionistiche sottostanti e in parte agli aumenti decisi dai gestori delle attività in occasione del cambio di valuta.