(Teleborsa) – Le banche europee si sono dimostrate resilienti e hanno continuato a rafforzare i loro livelli patrimoniali. Nel secondo trimestre di quest’anno il coefficiente di solidità Cet1 degli istituti sotto la vigilanza diretta della Bce ha raggiunto il 15,7%. Questo il quadro tracciato dal presidente uscente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria nella sua ultima audizione al Parlamento europeo.
“Nonostante il graduale rimborso dei finanziamenti straordinari della Bce (Tltro) la situazione della liquidità delle banche – ha sottolineato Enria – resta forte, con un tasso di copertura medio di liquidità del 158%, ben superiore ai livelli requisiti regolamentari e ai livelli pre pandemia”. Le banche europee hanno anche continuato a rafforzare la loro redditività, con un livello di ritorno sul capitale medio al 10% nella prima metà di quest’anno “un record dell’avvio dell’unione bancaria ma – ha osservato Enria – ancora inferiore ai costi del capitale, che restano superiore al 13%”. Le banche hanno, inoltre, continuato a ridurre la quota di crediti deteriorati (Npl), all’1,8% nel secondo trimestre. Secondo il presidente della vigilanza bancaria della Bce i risultati degli stress test di quest’anno hanno confermato che il settore europeo potrebbe affrontare una grave situazione di difficoltà economiche.
Nella sua ultima audizione al Parlamento europeo, il presidente uscente della vigilanza bancaria ha acceso un faro sull’esposizione al settore immobiliare richiamando le banche a intervenire sulle carenze nel versante della gestione del rischio. Enria ha riferito che si sta vagliando con attenzione anche la struttura dei finanziamenti degli istituti di credito. E ha fatto nuove pressioni anche sulla scia delle politiche europee che impongono misure contro il “rischio climatico”. “Le esposizioni al settore immobiliare richiedono particolare attenzione. L’attuale contesto di alti tassi di interesse – ha spiegato Enria – potrebbe creare ulteriori pressioni sui prezzi di uffici e case rendendo più difficile per proprietari e famiglie onorare i loro debiti. Le banche devono tenere conto di questi rischi nelle loro pianificazioni su accantonamenti e capitale”.
Sul fronte dei meccanismi di finanziamento delle banche, un’attenzione particolare viene accordata ai rischi di “comportamenti volatili sui depositi non coperti da garanzie”, come si è visto nella primavera del di quest’anno, in particolare sulle banche statunitensi. “I social media e la digitalizzazione – ha proseguito Enria – possono attrarre investimenti di breve termine da competitori non bancari, ma possono anche accelerare le reazioni dei depositanti a segnali sui prezzi e a voci di mercato”.
Da parte di Enria un accenno anche al rischio di cyber attacchi. “Le banche – ha detto – devono affrontare meglio il rischio informatico migliorando i propri quadri operativi. Per verificare la posizione delle banche a questo riguardo, nel 2024 eseguiremo uno stress test sulla resilienza informatica per tutte le banche vigilate. Il test sarà il primo di questo tipo e si concentrerà su come i meccanismi di risposta e di recupero delle banche potrebbero far fronte in caso di un attacco informatico grave ma plausibile”.
I rischi associati al clima, infine, vedono le istituzioni europee sempre più risolute nel promuovere misure, non poco controverse, in particolare sul taglio della CO2. La vigilanza bancaria della Bce ha più volte avvertito che intende richiedere requisiti alle banche su questo versante.