(Teleborsa) – Gli utili bancari dell’eurozona euro hanno raggiunto i massimi pluriennali, mentre le valutazioni delle azioni bancarie non hanno sostanzialmente superato i livelli pre-pandemia; inoltre, l’esposizione delle banche al rischio di credito aziendale e la percezione dei loro titoli come titoli value hanno contribuito alle valutazioni stagnanti del settore bancario nel 2023. Lo afferma la Banca centrale europea (BCE) in un articolo per la Financial Stability Review.
Secondo i ricercatori di Francoforte, le “valutazioni bancarie stagnanti non possono essere completamente spiegate dai fondamentali, ma potrebbero anche essere dovute alla maggiore incertezza sull’accesso degli azionisti ai rendimenti ottenuti dalle banche”.
“Il rischio di tassazione del flusso di dividendi incide sulle valutazioni più fortemente rispetto ai titoli growth, che reinvestono internamente i flussi di cassa e dovrebbero restituirli agli investitori in un futuro più lontano”, dice la BCE.
“L’incertezza sulle prospettive degli utili bancari e della qualità degli attivi, unita alle preoccupazioni sulla sostenibilità dei pagamenti dei dividendi a seguito degli annunci di tasse bancarie più elevate, sta contribuendo alle valutazioni stagnanti e ai premi per il rischio azionario persistentemente elevati osservati nel settore bancario dell’eurozona”, si legge nel documento.
Secondo la BCE, “nel lungo periodo ciò potrebbe incidere negativamente sulla stabilità finanziaria poiché le banche che sono valutate a sconto dagli investitori probabilmente troveranno più difficile raccogliere nuovo capitale quando necessario”. “Poiché il capitale richiesto per sostenere i prestiti è remunerato dai tassi praticati, le valutazioni deboli si traducono direttamente in termini e condizioni più rigorosi per il finanziamento dell’economia reale”, viene aggiunto.