(Teleborsa) – Il mercato europeo del diesel rimane teso nonostante l’UE abbia rafforzato le sue importazioni di petrolio raffinato prima del 5 febbraio, data in cui è entrato in vigore l’embargo sui prodotti petroliferi raffinati dalla Russia, e potrebbe ancora concretizzarsi un impatto più forte delle sanzioni sui mercati petroliferi globali. Lo afferma uno studio della Banca centrale europea (BCE) sul tema.
Viene infatti osservato che l’embargo e il corrispondente meccanismo di price cap sui prodotti petroliferi raffinati sono ancora in una fase iniziale di attuazione, il che implica che permane un’elevata incertezza sull’impatto finale sui mercati dei prodotti petroliferi raffinati. Nel tempo l’embargo “potrebbe aggiungere ulteriori pressioni sui prezzi in un mercato europeo del diesel già teso, con l’UE che dovrà fare offerte per barili di diesel dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente in concorrenza con i clienti tradizionali di quei fornitori”.
Il divieto dell’UE sulle importazioni marittime di greggio russo è entrato in vigore il 5 dicembre 2022, seguito dall’embargo sui prodotti petroliferi raffinati a partire dal 5 febbraio 2023. Parallelamente agli embarghi dell’UE, anche il G7, l’UE e i paesi partner hanno vietato la fornitura di servizi marittimi per le spedizioni di greggio russo e per i prodotti petroliferi russi, a meno che il petrolio non venga acquistato sotto un certo prezzo.
Il report evidenzia che la Russia aveva già reindirizzato gran parte della sua fornitura di petrolio prima che entrassero in vigore l’embargo dell’UE e il price cap del G7. In particolare, più greggio è stato esportato in Cina e India, con la loro quota complessiva delle esportazioni di petrolio russo che è salita a circa il 70% nel novembre 2022 (prima che il nuovo regime di sanzioni entrasse in vigore il 5 dicembre 2022), rispetto a poco meno del 20% nel periodo prebellico.
Le nuove sanzioni hanno inizialmente portato a un notevole calo delle esportazioni russe di greggio via mare, ma da allora i volumi si sono ripresi. Inoltre, i prezzi globali del petrolio hanno mostrato una volatilità limitata nonostante l’introduzione dell’embargo sul petrolio greggio dell’UE e del massimale del prezzo del greggio.
Le esportazioni russe di prodotti petroliferi raffinati sono invece leggermente diminuite con l’entrata in vigore di nuove misure. Contrariamente alle esportazioni di greggio, dall’invasione dell’Ucraina la Russia ha reindirizzato solo volumi limitati di prodotti petroliferi raffinati dall’UE ad altri paesi, indicando che il reindirizzamento delle esportazioni di petrolio raffinato verso altri paesi potrebbe essere più impegnativo per la Russia rispetto al reindirizzamento di greggio via mare.