(Teleborsa) – Le banche dovrebbero continuare a vedere quest’anno un rafforzamento della redditività e della posizione patrimoniale, ma sarebbe opportuno che restassero prudenti e si preparassero ad affrontare altri scenari meno favorevoli ed anche sviluppi avversi. Lo ha affermato Andrea Enria, capo della vigilanza europea sul settore bancario, in una intervista rilasciata all’agenzia stampa cipriota, Cyprus News Agency.
“Il 2022 è stato un anno molto positivo per le banche europee. L’aumento dei tassi di interesse ha giocato un ruolo positivo per la loro redditività, la loro posizione patrimoniale è forte e la loro qualità degli attivi è migliorata durante tutto l’anno, durante la pandemia e anche nel 2022, ha ricprdato il responsabile della vigilanza bancaria presos la BCE, aggiungendo “la recessione, che ora si stima sia superficiale e breve, potrebbe rivelarsi più profonda e più lunga di quanto attualmente ci aspettiamo” e quindi “le banche devono essere prudenti, guardare a tutti i possibili scenari e riuscire a prepararsi ad affrontare anche questi possibili sviluppi avversi”.
“Nello scenario di base – ha chiarito – penso che le banche europee dovrebbero ancora vedere, in media, aumentare i loro profitti e mantenere solida la loro posizione patrimoniale. Naturalmente, potrebbero esserci effetti distributivi tra le banche, quindi potrebbero esserci vincitori e vinti, ed è per questo che stiamo ponendo molta enfasi sulla necessità di rafforzare i controlli interni“.
Quanto alle priorità della vigilanza per il 2023, Enria ha parlato del rafforzamento dei controlli e della gestione proattiva del rischio di credito, ma anche della necessità di “prepararsi ad evitare una nuova ondata di crediti deteriorati”. Per il banchiere “non bisognerebbe perdere di vista le sfide strutturali a più lungo termine” quali la transizione digitale ed il cambiamento climatico.
“Penso che la digitalizzazione sia stata effettivamente accelerata” durante la pandemia – ha riconosciuto il banchiere – “ma ovviamente comporta dei rischi: i rischi di potenziali attacchi informatici, ad esempio, o i rischi legati all’esternalizzazione di determinate funzioni al cloud”. Enria ha poi aggiunto che “anche il cambiamento climatico ha subito un’accelerazione” e stimolato fonti energetiche green “non solo per le pressioni climatiche, ma anche per le pressioni sulla sovranità energetica“.
Parlando dell’aspettative di un aumento dei crediti deteriorati, il capo della vigilanza europea ha spiegato che , nell’ipotesi di una nuova recessione, “le banche potrebbero trovarsi di fronte a una situazione più difficile“. “Dobbiamo focalizzare l’attenzione sulla solidità dei loro controlli interni e assicurarci che vi sia una tempestiva identificazione e gestione di qualsiasi credito che inizi a deteriorarsi”, ha sollecitaton Enria, riconoscendo che oggi “siamo più preparati e penso che possiamo evitare” l’accumularsi di NPL.
Enria ,infine, ha smentito la maggiore rigidità dei requisiti imposti alle banche europee, in raffronto con quelle statunitensi e brioitaniche, affermando “siamo nello stesso campo di gioco dei nostri colleghi. Semmai, i requisiti patrimoniali per le principali banche europee sono un po’ più leggeri”.