(Teleborsa) – “Gli incentivi, ci dicono i dati, finiscono in misura significativa alla grande azienda Stellantis, con cui abbiamo un rapporto ed un confronto in atto, per circa il 40%. Ma in gran parte per macchine realizzate da Stellantis fuori dall’Italia”.È qunato ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo ad un’interrogazione nel corso del question time in Senato.
Riguardo allo stop alle auto con motore endotermico deciso da Bruxelles per il 2035 è stata annunciata da Urso l’intenzione du andare a “un rapporto serrato con la commissione” perché con Francia e Germania “abbiamo una comune visione su come affrontare in modo più pragmatico i dossier” dell’euro 7 e delle emisioni di CO2 per i mezzi pesanti. “Una tappa importante – ha proseguito il Ministro – è quella del 2026 con la clausola di revisione quando ci sarà un altro Parlamento europeo, più consapevole delle esigenze delle imprese e dei cittadini europei, e un’altra Commissione europea che non avrà quella visione ideologica di qualche anno fa che perdura malgrado la realtà incombente”.
Rispondendo ad un’interrogazione nel corso del question time in Senato Urso ha, inoltre, affermato che “mentre gli incentivi per i motori tradizionali o ibridi sono molto appetibili, gli incentivi messi sulle auto elettriche sono poco richiesti perché le auto elettriche continuano a costare troppo in Italia. Non si è ancora completata la mappa necessaria delle ricariche nel Paese – ha aggiunto Urso – ne abbiamo 36mila rispetto alle 90mila della piccola Olanda e questo non riesce ad aumentare il mercato delle auto elettriche nel nostro Paese”. Vetture, ha concluso, “che comunque oggi, per la mancata visione industriale dei governi precedenti, in gran parte sono prodotte all’estero”.