(Teleborsa) – La redditività degli assicuratori vita italiani per il 2023 dovrebbe essere intaccata da un aumento dei riscatti degli assicurati a causa di tassi di interesse più elevati, ma la liquidità dovrebbe rimanere ampia ed è improbabile che il capitale e i rating ne risentano. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema, dopo che negli scorsi mesi questi problemi hanno portato Eurovita a una carenza di capitale e alla necessità di essere commissariata.
Fitch evidenzia che i dati recenti dell’ANIA mostrano che il tasso di riscatto mensile medio del settore (pagamenti di riscatto/riserve dell’anno precedente) è aumentato modestamente nel 2022. Tuttavia, il tasso mensile medio nasconde un forte aumento verso la fine dell’anno, con riscatti notevolmente più elevati a novembre e dicembre 2022. Ciò è continuato nel gennaio 2023, quando i payout totali sono stati di 5,6 miliardi di euro, il 55% in più rispetto a gennaio 2022, evidenziando un cambiamento significativo nel comportamento dei clienti.
“Riteniamo che il rapido aumento dei tassi di interesse dalla metà del 2022 abbia portato alcuni clienti a incassare i loro vecchi contratti di risparmio assicurativo sulla vita e a cercare nuovi contratti che offrano rendimenti migliori“, sostengono gli analisti dell’agenzia di rating. I rendimenti offerti dalle forme alternative di investimento – tipicamente titoli di Stato italiani a 10 anni, che vengono commercializzati alla clientela retail – sono aumentati sensibilmente e dovrebbero mantenersi al di sopra del rendimento medio dei prodotti di risparmio vita italiani con garanzia sull’investimento.
Secondo Fitch, riscatti più elevati intaccheranno la redditività degli assicuratori sulla vita italiani principalmente a causa della perdita di profitti che sarebbero stati realizzati sulle polizze riscattate se fossero rimaste in vigore. Inoltre, i profitti potrebbero anche risentirne se gli assicuratori dovessero liquidare attività in perdita per far fronte a maggiori pagamenti di riscatto.
Nonostante i rischi derivanti da maggiori riscatti, Fitch non prevede comunque implicazioni diffuse sul credito per il settore vita italiano. “Storicamente, il legame tra tassi di interesse e tassi di riscatto in Italia non è stato forte, in gran parte a causa dell’inerzia dei clienti, e non prevediamo che i tassi di riscatto aumentino abbastanza da bruciare gli utili o esaurire il capitale“, si legge nell’analisi. Detto questo, potrebbero esserci casi isolati di aziende più deboli sotto pressione, come recentemente evidenziato da Eurovita.
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