(Teleborsa) – Il Directorio del Banco Central de la República Argentina (BCRA) ha deciso di aumentare il tasso di politica monetaria al 133% dal precedente 118%, poiché i dati sull’inflazione sono risultati peggiori del previsto: si sono assestati a settembre al 12,7% su base mensile e al 138% su base annua, al di sopra delle aspettative. La decisione della banca centrale arriva 10 giorni prima delle elezioni per scegliere un nuovo presidente, nel mezzo di una crisi economica sempre più profonda.
Commentano il tasso di inflazione mensile al 12,7%, la BCRA afferma che è stato trainato dal trascinamento statistico dell’accelerazione dei prezzi avvenuta in agosto, dopo la ricalibrazione del tasso di cambio ufficiale. “Gli indicatori ad alta frequenza continuano a riflettere un rallentamento nel ritmo di incremento del livello generale dei prezzi rispetto al picco della terza settimana di agosto, e suggeriscono che l’inflazione mensile mostrerebbe un significativo rallentamento in ottobre”, si legge in una nota.
Nonostante ciò, l’autorità monetaria ritiene opportuno aumentare la struttura dei tassi di interesse dell’economia per “consolidare questa tendenza, limitare la volatilità finanziaria osservata durante il periodo elettorale e favorire l’accumulo di riserve internazionali”.
Viene inoltre sottolineato che la politica dei tassi di interesse della banca centrale mira a “promuovere rendimenti reali positivi sugli investimenti in valuta locale, al fine di preservare la stabilità monetaria e dei cambi”.
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