(Teleborsa) – La Banca d’Inghilterra ha fatto sapere di aver avviato con il Tesoro britannico le consultazioni in merito alla possibilità di creare una sterlina digitale, ossia una valuta digitale della Banca centrale del Regno. La sterlina digitale – spiega in una nota la Banca d’Inghilterra – “sarebbe intercambiabile con il contante e i depositi bancari, andrebbe a complementare il contante” e, specialmente nella fase iniziale, avrebbe alcune limitazioni sull’ammontare che i singoli potrebbero detenere. Potrebbe essere utilizzata da famiglie e imprese per i pagamenti nei negozi e online di tutti i giorni. La BoE ha precisato che al momento non sono state prese decisioni vincolanti sul se procedere o meno su questa strada.
La sterlina digitale ha spiegato la Banca Centrale britannica, “replicherebbe il ruolo del contante in un mondo digitale: quindi privo di rischio, accessibile e con elevati livelli di fiducia. 10 sterline digitali sarebbero sempre equivalenti a 10 sterline in contanti. Sarebbe emesso dalla Bank of England ampiamente disponibile e di utilizzo conveniente”. Inoltre la nuova valuta digitale – prosegue il comunicato – “sarebbe soggetto a rigorosi standard di privacy e di tutela dei dati: né il governo, né la Banca centrale avranno accesso ai dati personali dei detentori, che avrebbero lo stesso livello di privacy che su un conto bancario”.
Una procedura simile è stata avviata anche dalla Banca Centrale Europea per la creazione di un euro digitale e una decisione in merito è attesa nei prossimi mesi. La Commissione europea sta inoltre elaborando un testo in merito. Nella stessa direzione si sta muovendo anche la Banca Centrale cinese.
Più indefinito è invece il percorso della Federal Reserve. L’istituzione ha mostrato generiche aperture alla valutazione di nuovi sistemi digitalizzati, anche su impulso dell’amministrazione Biden. Il mese scorso ha riferito di aver “discusso potenziali benefici e rischi” di un dollaro digitale, pubblicando un rapporto contestualmente al quale, il 20 gennaio, ha di fatto avviato una consultazione pubblica. Non si è però spinta ad avviare una procedura esplorativa esplicita come BCE e BoE ora.