(Teleborsa) – AMCO, società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e primario operatore nella gestione dei crediti deteriorati, ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita del 43% a 439 milioni di euro, un EBITDA in aumento del 64% a 304,1 milioni (EBITDA margin al 69,2% vs 60,5% nel 2021) e un utile netto consolidato normalizzato per le poste non ricorrenti in incremento del 31% a 91,3 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2022, gli Asset under Management (AuM) hanno raggiunto 36,4 miliardi di euro, di cui 67% sofferenze (o Non-performing loans, NPL) e 33% Unlikely to pay (Inadempienze probabili, UTP), in crescita del 12% rispetto a fine 2021 per effetto delle acquisizioni di nuovi portafogli e per i nuovi apporti al Fondo Cuvèe.
Gli incassi nel 2022 raggiungono 1,52 miliardi di euro, con una crescita del 12% rispetto agli 1,35 miliardi del 2021. Migliora il collection rate complessivo, che passa dal 4,1% del 2021 al 4,7% nel 2022, a conferma del rafforzamento della capacità di recupero.
“Nel corso del 2022 l’attività di gestione delle posizioni tramite un approccio sostenibile al credito ha portato a una crescita a doppia cifra degli incassi: più 12%. L’acquisizione di nuovi portafogli, tramite processi competitivi, ha guidato la crescita dei risultati operativi e l’utile netto normalizzato è aumentato del 31%. La solidità patrimoniale è confermata: AMCO è pronta per nuovi progetti di sviluppo“, ha dichiarato l’AD Marina Natale.