21 Novembre 2023

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    Piazza Affari fa peggio dell’Europa appesantita dalle banche

    (Teleborsa) – Nulla di fatto per le principali Borse del Vecchio Continente, che continuano gli scambi sulla parità. In contro trend Piazza Affari, protagonista di una sessione in rosso che è appesantita dalle banche. MPS registra un ribasso con forti volumi dopo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha perfezionato la cessione del 25% del capitale attraverso un Accelerated Book Building (ABB). Banco BPM scende dopo il downgrade di Deutsche Bank a “hold” da “buy”, con gli analisti che affermano che è ora di “diventare un po’ più cauti” sulle banche italiane dopo “performance di mercato inaspettatamente forte” nel terzo trimestre.Sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,095. L’Oro mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,53%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sostanzialmente stabile su 77,55 dollari per barile.Lieve calo dello spread, che scende a +170 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 4,30%.Tra le principali Borse europee sostanzialmente invariato Francoforte, che riporta un moderato +0,12%, fiacca Londra, che mostra un piccolo decremento dello 0,55%, e discesa modesta per Parigi, che cede un piccolo -0,25%.Sessione negativa per Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,88%; sulla stessa linea, giornata negativa per il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 31.240 punti, in calo dello 0,83%. Poco sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,28%); sulla stessa tendenza, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,60%.In questa pessima giornata per la Borsa di Milano, deboli rialzi si registrano su Banca Mediolanum (+0,34%), ERG (+0,23) e A2A (+0,23%).Le più forti vendite si manifestano su Banca MPS, che prosegue le contrattazioni a -8,30%. In rosso Banco BPM, che evidenzia un deciso ribasso del 3,46%. Spicca la prestazione negativa di Saipem, che scende del 3,25%. BPER scende del 3,22%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Buzzi Unicem (+2,23%), Alerion Clean Power (+1,68%), SOL (+1,61%) e Intercos (+1,59%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Antares Vision, che ottiene -3,68%. Calo deciso per Ferretti, che segna un -3,54%. Sotto pressione Seco, con un forte ribasso del 3,34%. Soffre Carel Industries, che evidenzia una perdita del 2,88%. LEGGI TUTTO

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    Aquafil approva nuovo piano. EBITDA 2025 fino a 92 milioni

    (Teleborsa) – Aquafil, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione e trasformazione di fibre sintetiche e naturali, ha presentato oggi il piano strategico 2023-2025. “Il 2023 si è dimostrato un anno caratterizzato da forte incertezza e volatilità – ha detto l’AD Giulio Bonazzi – In questo scenario complesso, abbiamo deciso di prendere del tempo per rivedere i target che ci eravamo dati a inizio anno per il triennio a venire”.Per l’esercizio 2023, in termini di volumi Aquafil prevede una variazione negativa compresa tra il 3% e il 4% rispetto all’esercizio precedente. L’EBITDA atteso si posiziona in un range di 45-50 milioni di euro. Questo risultato risente di un forte impatto di magazzino (stimato in 23-25 milioni), principalmente dovuto all’elevato valore unitario delle scorte del 2022 rispetto al valore di mercato delle materie prime del 2023. L’EBITDA rettificato da tale effetto si attesta in un intervallo di 68-70 milioni. La posizione finanziaria netta attesa si posiziona in un range pari a 250-260 milioni.Per il 2024 si prevede un complessivo incremento dei volumi tra il 4% e il 7% rispetto all’esercizio precedente. L’EBITDA atteso si attesta in un intervallo di 76-82 milioni. In termini di Posizione Finanziaria Netta, si prevede per il 2024 un intervallo di 225-235 milioni grazie alla positiva generazione di cassa delle attività operative e a CAPEX, pari a circa 25-30 milioni.Nel 2025, per quanto attiene ai volumi di vendita, si prevede un complessivo incremento tra il 6% e il 9% rispetto al 2024. L’EBITDA atteso si posiziona in un intervallo di 84-92 milioni. In termini di Posizione Finanziaria Netta, si prevede per il 2025 una forbice di 190-200 milioni grazie alla positiva generazione di cassa delle attività operative ed a CAPEX, pari a circa 25-30 milioni.”La nostra visione per il biennio 2024-2025 prevede volumi in crescita per tutte e tre le linee di prodotto – ha detto Bonazzi – Ci aspettiamo un recupero del mercato nel settore delle fibre per abbigliamento in EMEA e negli Stati Uniti dopo la forte riduzione subita nel corso del 2023, nuove prospettive per i Polimeri rafforzate dall’attività di Engineering Plastics e un mercato in continua espansione delle fibre per pavimentazione in Asia Pacific”. LEGGI TUTTO

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    Intesa colloca bond in dollari per 3 miliardi, ordini oltre 11 miliardi

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha collocato con successo sul mercato americano un’emissione dual tranche per complessivi 3 miliardi di dollari. In particolare, si tratta di: Senior Preferred a 10 anni bullet per un nominale di 1,5 miliardi di dollari, a un livello pari a US Treasury + 280 pb e cedola a tasso fisso del 7,20%; Senior Preferred a 30 anni per un nominale di 1,5 miliardi di dollari, ad un livello pari a US Treasury + 325 pb e cedola a tasso fisso del 7,80%.Si tratta della più grande emissione per Intesa Sanpaolo degli ultimi 10 anni, perfezionata a un costo totale che risulta essere in linea a quello teoricamente replicabile in Euro, si legge in una nota. Inoltre, la tranche a 30 anni è la più lunga in Senior Preferred emessa nel 2023 da emittenti bancari in dollari.La transazione ha attratto immediatamente l’interesse del mercato, superando i 5 miliardi di dollari di ordini dopo solo 2 ore dall’annuncio. Il libro ordini totale di quasi 11 miliardi di dollari, al momento del rilascio dello spread finale, è il più grande mai realizzato per un’emissione Yankee dual tranche di Intesa Sanpaolo ed ha permesso un restringimento di 30 punti base rispetto all’indicazione iniziale di spread (IPTs pari a US Treasury+ 310 pb area) per la tranche a 10 anni e di 20 punti base (IPTs pari a US Treasury+ 345 pb area) per la tranche 30 anni”Cogliendo l’opportunità di un mercato ancora molto positivo sebbene ci si avvicini alla fine dell’anno e sostenuti dal miglioramento dell’outlook del rating sovrano da parte di Moody’s pubblicato venerdì 17 novembre, siamo ritornati con successo sul mercato americano perfezionando una transazione di ben 3 miliardi di dollari, a riprova del forte riconoscimento del nome Intesa Sanpaolo presso la platea di investitori americani: la tranche a 10 anni è la più grande in Senior Preferred per questa scadenza mai realizzata da Intesa Sanpaolo”, ha commentato Alessandro Lolli, Responsabile Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Intesa Sanpaolo.Le banche che hanno partecipato all’emissione in qualità di Joint book runner sono state, oltre alla Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, Barclays, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, HSBC, JPMorgan, Morgan Stanley, TD Securities e Wells Fargo. LEGGI TUTTO

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    Standard Ethics: aziende quotate non considerano impatti etici ed ESG dell’AI

    (Teleborsa) – L’Intelligenza Artificiale (AI, dall’inglese Artificial Intelligence) viene ancora trattata dalla maggior parte delle grandi aziende come ogni altra tecnologia e “raramente i suoi impatti etici, ESG e di Sostenibilità appaiono governati in modo organico”. È la conclusione a cui giunge Standard Ethics in una ricerca che fornisce una visione sulla governance dell’AI da parte delle maggiori quotate a livello globale. L’agenzia di rating ha tentato di capire se l’AI è ancora gestita come una semplice tecnologia o se invece viene governata come uno strumento più complesso che impatta anche i diritti degli individui a vari livelli, come ormai evidenziato da analisti e da grandi organizzazioni internazionali.L’analisi condotta da Standard Ethics ha esaminato un campione di 245 grandi quotate, di cui 98 dell’area Ue e 147 non-UE. Lo studio si è basato su 4 domande (marcatori) così sintetizzabili: i) se all’Intelligenza Artificiale è stato riconosciuto il suo impatto etico (e ESG) e quindi trattata nei Codici Etici; ii) se le imprese hanno sentito la necessità di pubblicare una policy sull’IA per rendere conto agli stakeholder dei loro approcci; iii) se le imprese rendono pubblici altri documenti minori sull’argomento, seppure meno completi di una policy; iv) se le eventuali policy dedicate all’IA siano chiaramente allineate alle indicazioni internazionali.Dalla ricerca emergono i seguenti punti chiave: lo 0% del campione ha introdotto il tema dell’IA all’interno del Codice Etico o di Condotta; il 9% delle società (ed esclusivamente in ambito europeo) pubblicano policy sulla IA; lo 0% delle policy sulla IA fa esplicito riferimento alle indicazioni volontarie internazionali sulla IA.In riferimento alla pubblicazione di documenti più generici, quindi non policy: il 64% delle aziende UE offre documenti sull’AI e a livello settoriale l’89% delle società Finance, l’88% Health, l’86% Technology e il 70% Utilities forniscono una qualche documentazione; il 55% delle aziende non-UE offre documenti sull’AI e a livello settoriale l’87% delle società Finance, il 78% Media, il 74% Technology forniscono una qualche documentazione.In conclusione, scrive Standard Ethics, “nella maggior parte dei casi esaminati, la presenza di dichiarazioni di principio sull’Intelligenza Artificiale che però non appaiono parte integrante degli strumenti di governance (come i Codici Etici), quindi che non rientrano tra i processi vigilati e verificabili”. Affermazioni che spesso rimandano a future regolamentazioni. Solo in pochi casi si registrano delle policy dedicate. LEGGI TUTTO

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    Lowe’s taglia outlook annuale a causa della domanda debole

    (Teleborsa) – Lowe’s, società statunitense che opera nella vendita al dettaglio di materiale per la casa, ha riportato un utile netto di 1,8 miliardi di dollari e un utile per azione (EPS) di 3,06 dollari nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 3 novembre 2023), rispetto all’EPS di 0,25 dollari nel terzo trimestre del 2022 che includeva una svalutazione di beni al lordo delle imposte di 2,1 miliardi di dollari. Escludendo la svalutazione dell’anno precedente, l’EPS rettificato del terzo trimestre 2022 è stato di 3,27 dollari.Le vendite totali del trimestre sono state pari a 20,5 miliardi di dollari. Le vendite comparabili sono diminuite del 7,4% a causa di un calo delle spese discrezionali per il fai da te, parzialmente compensato dalle vendite positive dei clienti Pro.”Nel terzo trimestre, la società ha ottenuto ottime prestazioni operative e un miglioramento del servizio clienti, nonostante un calo maggiore del previsto nelle spese discrezionali per il fai da te, in particolare nelle categorie di ticket più grandi – ha affermato il CEO Marvin Ellison – Considerato il nostro mix di fai da te al 75%, la pressione del fai da te ha avuto un impatto sproporzionato sulle vendite comparabili. Allo stesso tempo, i nostri investimenti in Pro continuano a risuonare, risultando in vendite comparabili Pro positive anche in questo trimestre”.Lowe’s ha abbassato la guidance per l’intero esercizio e ora prevede: vendite totali pari a circa 86 miliardi di dollari (in precedenza 87 – 89 miliardi di dollari); vendite comparabili che diminuiranno di circa il -5% rispetto all’anno precedente (in precedenza dal -2% al -4%); utile rettificato per azione di circa 13,00 dollari (in precedenza da 13,20 a 13,60 dollari). LEGGI TUTTO

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    Fenix, Tribunale accoglie richieste Negma. Superata soglia OPA

    (Teleborsa) – Fenix Entertainment, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di contenuti cinematografici e televisivi, ha comunicato che il Tribunale di Milano ha parzialmente accolto le domande di Negma e ordinato a Fenix di emettere immediatamente e di attribuire a Negma di 244.589.967 azioni. Tale numero di azioni è stato così determinato a seguito di precisazione in udienza resa da Negma rispetto al numero di 300.461.538 di azioni richiesto in sede di ricorso.”Tale numero di azioni garantirebbe a Negma una percentuale di partecipazione superiore al 50% – si legge in una nota – pertanto come da previsione statutaria in materia di offerta pubblica d’acquisto, Negma informerà quanto prima il mercato circa le proprie intenzioni”.Fenix si riserva di “esperire ogni iniziativa a tutela dei propri diritti e interessi, inclusa la proposizione del reclamo avverso l’ordinanza del Tribunale di Milano”.(Foto: Krists Luhaers on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    IMD prevede 2024 in crescita dopo un 2023 difficile

    (Teleborsa) – I.M.D. International Medical Devices (IMD), società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei sistemi di diagnostica per immagini, ha comunicato che restano al momento invariati i trend di crescita del gruppo e che per il 2024 è previsto un target di fatturato e di EBITDA di circa 50 milioni e 8 milioni di euro, rispettivamente. La precisazione è arrivata tramite l’AD Aniello Aliberti in conference call con gli analisti, dopo che la società aveva detto di aspettarsi un fatturato 2023 in calo.Inoltre, l’AD ha reso noto il dato gestionale non soggetto a revisione contabile di Indebitamento Finanziario Netto, che al 30 settembre 2023 evidenzia una posizione di cassa netta per circa 5,1 milioni di euro, di cui 6,8 milioni di disponibilità liquide, 1,3 milioni di debiti verso banche e 0,4 milioni di altri debiti finanziari, in miglioramento rispetto a un Indebitamento Finanziario Netto pari a 0,2 milioni al 30 giugno 2023 e pari a -0,3 milioni (cassa netta) al 31 dicembre 2022.”Vogliamo rassicurare il mercato sulla bontà del nostro progetto di sviluppo – ha commentato Aliberti in una nota – Il 2023 ha visto il manifestarsi delle già citate dinamiche sfavorevoli che ci porteranno a chiudere l’esercizio 2023 in contrazione rispetto a 2022. Siamo confidenti che nell’esercizio 2024 recupereremo il gap di circa 4 milioni di euro registrato nell’esercizio in corso ma di generare un’ulteriore crescita in linea con le condizioni di mercato attuali”. LEGGI TUTTO

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    CAREL, maggiori azionisti completano con successo ABB su diritti di opzione

    (Teleborsa) – Luigi Rossi Luciani S.a.p.a. (LRL) e Athena FH S.p.A. hanno completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding (ABB) avente ad oggetto diritti di opzione validi per la sottoscrizione di azioni ordinarie CAREL Industries rivenienti dall’aumento di capitale. L’operazione era stata annunciata ieri sera.Ad esito del collocamento, realizzato attraverso un accelerated bookbuilding riservato a investitori istituzionali italiani ed esteri, sono stati collocati complessivi 31.184.156 diritti di opzione, di cui 20.083.453 detenuti da LRL e 11.100.703 detenuti da Athena, a un prezzo unitario di 0,50 euro, per un controvalore complessivo pari a 15.592.078 euro.Il regolamento dell’operazione è previsto in data 23 novembre 2023. In relazione al collocamento, Mediobanca ha agito in qualità di Sole Bookrunner. LEGGI TUTTO