16 Novembre 2023

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    UE vende all’asta 3,036 milioni di quote di emissione a 79 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,036 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 79,00 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Alibaba, 3° trimestre in crescita. Cambia idea su spin-off dell’unità Cloud

    (Teleborsa) – Alibaba Group, colosso cinese fondato da Jack Ma, ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con ricavi di 224.790 milioni di RMB (30.810 milioni di dollari), in aumento del 9% su base annua. L’utile operativo è stato di 33.584 milioni di RMB (4.603 milioni di dollari), in aumento del 34% su base annua.L’utile netto attribuibile agli azionisti ordinari è stato di 27.706 milioni di RMB (3.797 milioni di dollari). L’utile netto è stato di 26.696 milioni di RMB (3.659 milioni di dollari), rispetto alla perdita netta di 22.467 milioni di RMB nello stesso trimestre del 2022, principalmente attribuibile a un utile netto derivante dall’aumento del valore degli investimenti azionari, rispetto a un perdita netta da questi investimenti nello stesso trimestre dello scorso anno e un aumento dell’EBITA rettificato.”Abbiamo fiducia nei fondamentali della nostra azienda e siamo lieti di annunciare la nostra prima distribuzione annuale di dividendi per l’anno fiscale 2023, per un importo complessivo di circa 2,5 miliardi di dollari, come parte dei nostri continui sforzi per migliorare il rendimento degli azionisti oltre al continuo riacquisto di azioni”, ha detto il CFO Toby Xu.Alibaba ha spiegato che la recente espansione delle restrizioni statunitensi sull’esportazione di chip informatici avanzati ha creato incertezze per le prospettive della divisione Cloud Intelligence Group. “Riteniamo che uno spin-off completo di Cloud Intelligence Group potrebbe non raggiungere l’effetto desiderato di aumento del valore per gli azionisti. Di conseguenza, abbiamo deciso di non procedere con uno spin-off completo, ma ci concentreremo invece sullo sviluppo di un modello di crescita sostenibile per Cloud Intelligence Group in circostanze fluide”.In merito agli aggiornamenti sulle altre divisioni, ha spiegato che Alibaba International Digital Commerce Group è in preparazione per la raccolta fondi esterna, Cainiao Smart Logistics Network ha presentato domanda per un’offerta pubblica iniziale a Hong Kong, mentre il piano di Freshippo (Hema) per un’offerta pubblica iniziale è stato sospeso mentre il gruppo valuta le condizioni di mercato. LEGGI TUTTO

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    Imprese a controllo estero, Istat: nel 2021 fatturano 716 miliardi e occupano 1,7 milioni di addetti

    (Teleborsa) – Nel 2021 cresce il fatturato delle imprese a controllo estero residenti in Italia: +30,7% rispetto al 2020 e +14,7% rispetto al 2019. Dopo il crollo del 2020, forte aumento anche degli scambi con l’estero: +25,9% export e +33,3% l’import. Le affiliate estere delle multinazionali italiane sono 24.887, occupano quasi 1,7 milioni di addetti (-2,3% rispetto al 2020) e fatturano 477 miliardi (-4,5%). Il 37,3% del loro fatturato – rileva l’Istat – è realizzato su mercati diversi dal Paese di localizzazione. In particolare, si confermano quote elevate di esportazioni verso l’Italia nei settori del Made in Italy. Nel biennio 2022-2023, rispetto al precedente, aumenta la propensione all’investimento estero dei gruppi italiani di grande dimensione, dell’Industria (+4,4%) e dei Servizi (+13,2%)È quanto emerge dal Report sulla struttura e competitività delle imprese multinazionali nel 2021 dell’Istat.In aumento il contributo delle imprese a controllo estero all’economia nazionale – Nel 2021, le multinazionali a controllo estero registrano in Italia un netto recupero in termini di fatturato e valore aggiunto, sia rispetto al 2020, sia rispetto al periodo pre-pandemico. I risultati economici sono superiori alle altre imprese residenti che comunque hanno registrato incrementi significativi. Provenienti da 111 Paesi, le multinazionali estere sono attive in Italia con 17.641 controllate (+12,9% rispetto al 2020) occupano meno di 1,7 milioni di addetti (+10,7% rispetto al 2020 e +10,1 rispetto al 2019), fatturano quasi 716 miliardi di euro (+30,7% e +14,7%), producono un valore aggiunto di oltre 153 miliardi (+26,0% e +14,2%) e sostengono una spesa in Ricerca e sviluppo di 5 miliardi (+23,4% e +18,6%). In temini di valore aggiunto, la loro crescita è forte in tutti i settori di attività economica. In alcuni casi è accentuata dai cambiamenti negli assetti proprietari e, quindi, nella nazionalità del gruppo. La crescita di valore aggiunto più consistente si registra nel settore della manifattura e, in particolare,nel settore della fabbricazione di veicoli, rimorchi e semirimorchi (+113,8% rispetto al 2020). In forte ripresa anche: la metallurgia (+77,2%), la fabbricazione di mobili (+59.6%) e la confezione di articoli di abbigliamento e fabbricazione di articoli in pelle (+45,4%). Nei Servizi crescono, rispetto al 2020, i settori che erano stati particolarmente particolarmente colpiti dalla crisi, ma non recuperano i livelli prepandemici: alloggio e ristorazione (+74,0%% rispetto al 2020, -36,4 rispetto al 2019) e trasporto e magazzinaggio (+34,2% e -16,5%). Seppur con un numero limitato di unità giuridiche (lo 0,4% del totale delle imprese italiane), le multinazionali estere incrementano il già significativo contributo ai principali aggregati economici nazionali dell’industria e dei servizi con il 9,4% degli addetti (+0,6 punti percentuali rispetto al 2019 e +0,7 p.p. rispetto al 2019), il 20,3% del fatturato (+1,2 p.p. e +1,0 p.p.), il 17,1% del valore aggiunto (+0,6p.p. e +0,9 p.p.) e il 32,7% della spesa in Ricerca e sviluppo (+5,9 p.p. e +6,7 p.p.). Le multinazionali italiane confermano la presenza all’estero in 172 Paesi con 24.887 controllate estere, che occupano meno di 1,7 milioni di addetti (-2,3%) e fatturano 477 miliardi (-4,5%). Il calo è dovuto esclusivamente a cambiamenti nella proprietà, che da italiana diventa estera. Infatti, se consideriamo il comparto manifatturiero, rispetto al 2020 sono in forte calo sia il fatturato (-24,4%) che il fatturato al netto di beni e servizi, proxy del valore aggiunto (-25,1%). La flessione risente soprattutto del settore della fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semi rimorchi (-84,5% del fatturato e -85,5% del fatturato al netto di beni e servizi). Crescono invece gli altri comparti del manifatturiero: metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+25,9% e +24,8%), industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (+8,7% e +11,3% ) e fabbricazione di prodotti chimici (+20% e +6,5%). Nei Servizi recuperano quei settori che avevano registrato flessioni rilevanti nel 2020: attività di alloggio e ristorazione (+129,7% e +173,0%) e commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli (+11,7% e +22,5%).Per le multinazionali estere forte incremento dell’export e dell’import – Le esportazioni delle imprese di gruppi multinazionali esteri presenti in Italia raggiungono quasi 163 miliardi di euro (+25,9% rispetto al 2020 e +15,0% rispetto al 2019) e le importazioni 205 miliardi (+33,3% rispetto al 2020 e +16,4% rispetto al 2019), offrendo dunque un contributo significativo all’interscambio commerciale italiano. Infatti, realizzano il 34,2% delle esportazioni nazionali di merci (+1,9% rispetto al 2020) e attivano il 52,1% delle importazioni (+1,8%). I settori manifatturieri più forti nell’interscambio con l’estero sono i medesimi sia per le esportazioni che per le importazioni: fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (71,7% per l’export e 85,3% per l’import), fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (59,9% e 70,8%), fabbricazione di prodotti chimici (44,1% e 53,3%). I flussi commerciali intra-gruppo delle multinazionali risulta pari al 51,9% per le esportazioni e al 64,1% per le importazioni. Nelle esportazioni intra-gruppo le quote più alte si hanno nella confezione di articoli di abbigliamento e fabbricazione articoli in pelle (72,5%), nelle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (69,4%) e nella fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (68,0%). Nelle importazioni intra-gruppo valori rilevanti sono nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (59,7%), nella fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (46,9%) e nella fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (45,6%). Le affiliate all’estero di multinazionali italiane realizzano il 37,3% del loro fatturato su mercati diversi dal Paese di localizzazione dell’impresa stessa, con valori di gran lunga superiori in numerosi settori manifatturieri. In particolare, si confermano quote notevoli di fatturato nelle esportazioni verso l’Italia nei settori del Made in Italy: 44,9% per le industrie tessili e confezione di articoli di abbigliamento, 35,4% per la fabbricazione di articoli in pelle e 25,5% per la fabbricazione di mobili e altre industrie (Figura 1). La quota di fatturato destinata al Paese estero in cui è realizzata la produzione è particolarmente rilevantenella fabbricazione di macchine e apparecchiature (73,1%) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettrico (70,8%). LEGGI TUTTO

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    UE autorizza joint venture tra Norwegian e Strawberry

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, la creazione di una joint venture tra Norwegian Air Shuttle ASA e Strawberry Holding AS, entrambe norvegesi. La compagnia aerea e il gruppo alberghiero intendono formare una joint venture che fornirà vantaggi ai membri dei rispettivi programmi fedeltà.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, dato che le società non operano sugli stessi mercati o su mercati verticalmente correlati. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    Engineering diventa Tech Partner di 42 Roma Luiss

    (Teleborsa) – Accelerare sulla formazione e lo sviluppo delle competenze per vincere la sfida della trasformazione digitale del Paese: è questo l’obiettivo della nuova partnership tra 42Roma Luiss, la rivoluzionaria scuola di coding senza professori, né rette e né classi ed Engineering, leader nella digitalizzazione dei processi per aziende e PA guidata dal CEO Maximo Ibarra. L’azienda, da sempre impegnata nella diffusione della cultura digitale attraverso collaborazioni con importanti realtà del mondo della formazione, diventa così unico Tech partner di 42Roma Luiss iniziando una collaborazione finalizzata a formare nuovi talenti su tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale, il Digital Twin e la Realtà Aumentata.Engineering contribuirà alle attività didattiche della scuola con docenze, workshop e sessioni di mentoring, che permetteranno ai “coders” della 42 di lavorare su use case e di misurarsi in challenge aziendali, tutti incentrati sull’uso e la gestione delle tecnologie all’avanguardia. Il primo passo sarà il nuovo “AI Lab”, laboratorio dedicato all’Intelligenza Artificiale, al via da giovedì 23 novembre con l’obiettivo di stimolare gli studenti nell’applicare e trovare soluzioni attraverso l’IA.Nata dal modello francese di École42, la scuola, con sede a Roma nell’Hub di LVenture come uno dei 52 campus del network globale, prevede un percorso di apprendimento peer-to-peer con diversi percorsi di specializzazione. Dall’apertura ad oggi, la scuola ha già preparato oltre 450 “fuoriclasse del digitale” per le aziende e la Pubblica Amministrazione del Paese. Il lancio della partnership con Engineering coincide con il periodo delle cosiddette “Piscine”, tre round di selezioni che individuano ogni anno i 150 ragazzi più meritevoli. Per accedere alla scuola, infatti, non servono capacità pregresse di coding: la selezione si basa solo sul talento e sul merito e, dopo due test online di logica, è possibile immergersi in una full-immersion di coding (della durata di quattro settimane) per diventare studente di 42Roma Luiss. Sono aperte le iscrizioni per la terza e ultima Piscine 2023, in programma tra lunedì 27 novembre e venerdì 22 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Servizi Italia, downgrade di TP ICAP Midcap a Hold

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha abbassato a 1,7 euro per azione (dai precedenti 2,5 euro) il target price su Servizi Italia, quotata su Euronext STAR Milan e leader nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere, rivedendo al ribasso anche la raccomandazione a “Hold” da Buy”. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati dei primi 9 mesi del 2023 e dopo l’annuncio di un’OPA finalizzata al delisting.Gli analisti scrivono che i conti hanno confermato il “solido trend operativo” che dovrebbe continuare a trainare la performance del gruppo anche alla fine del 2023 e nel 2024. Prevedono tuttavia che l’offerta di Coopservice si concluda con un coast-down entro la fine di gennaio 2024.Viene fatto notare che l’OPA della controllante Coopservice ha “un’alta probabilità di successo”. “L’offerta non dovrebbe essere soggetta ad alcuna condizione sospensiva, come un voto di maggioranza in un’assemblea straordinaria o una fairness opinion favorevole – si legge nella ricerca – Ipotizzando che l’azionista di riferimento Padana Emmedue accetti l’offerta, basterebbe convincere solo il 16,9% del capitale per raggiungere la soglia del 90%. Tuttavia, sembra che circa il 50% degli azionisti di minoranza sono presenti da meno di 2 anni e potrebbero teoricamente realizzare una plusvalenza al prezzo indicato. Sembrano quindi esserci le condizioni affinché l’offerta possa portare al delisting entro la fine di gennaio 2024”.Data la credibilità dell’offerta di Coopservice, TP ICAP Midcap l’ha adottata come suo TP, ovvero 1,65 euro per azione. Di conseguenza, ha modificato anche il rating a “Hold” (da “Buy”). LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import ottobre -0,8%, prezzi export -1,1%

    (Teleborsa) – Calano oltre le attese i prezzi import-export a ottobre 2023. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione negativa su mese dello 0,8%, superiore al consensus (-0,3%), dopo il +0,4% di settembre (rivisto da un +0,1%). Su base annua, i prezzi import registrano una variazione negativa pari al 2%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione pari a -0,2% su mese.I prezzi export hanno riportato un decremento dell’1,1% dopo il +0,5% del mese precedente (rivisto da un +0,7%) e contro il -0,5% del consensus.Su anno il dato evidenzia un decremento del 4,9%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un -1% su mese. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in aumento a 231 mila unità

    (Teleborsa) – Risultano superiori alle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana all’11 novembre 2023, i “claims” sono risultati pari a 231.000 unità, in crescita di 13 mila unità rispetto alle 218.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 217 mila). Il dato è sopra il consensus che stimava un livello di 220 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 220.250 unità, in aumento di 7.750 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 4 novembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.865.000, in aumento di 32.000 mila unità rispetto alle 1.833.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.834.000). Le stime degli analisti erano per un aumento fino a 1.847.000 unità. LEGGI TUTTO