16 Novembre 2023

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    Generali, Bruno Scaroni lascia il gruppo il 31 dicembre

    (Teleborsa) – Generali ha comunicato che Bruno Scaroni, attuale Group Chief Transformation Officer, a far data dal 31 dicembre 2023 lascerà il Gruppo per cogliere nuove sfide professionali.”Ringrazio Bruno per il grande impatto che ha sempre avuto in Generali nel contribuire a sviluppare e rendere sempre più efficace la nostra strategia di forte trasformazione – ha commentato il CEO Philippe Donnet – Gli auguro altrettanto successo nelle sue prossime sfide professionali”.Secondo le indiscrezioni rilanciate da diversi media nelle ultime ore, Scaroni assumerà il ruolo di amministratore delegato di Zurich Italia, prendendo il posto di Giovanni Giuliani. LEGGI TUTTO

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    First Capital, NAV al 30 settembre pari a 72,5 milioni di euro

    (Teleborsa) – First Capital, holding di partecipazione finanziaria quotata su Euronext Growth Milan e specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity e di Private Equity, ha comunicato che il Net Asset Value (NAV) al 30 settembre 2023 si attesta a 72,5 milioni di euro (di cui 3,3 milioni di pertinenza di terzi), pari a 24,6 euro per azione in circolazione.Nel terzo trimestre 2023 il NAV Total Return di First Capital ha registrato una variazione del -1,3%, portando la variazione complessiva rispetto al 31 dicembre 2022 a -8%, impattata dalla pressione al ribasso su tutto il segmento delle small caps italiane nel periodo, determinata dall’assenza di liquidità (bassi volumi scambiati) e dagli ingenti deflussi dai fondi azionari ed in particolare dai fondi PIR.In termini assoluti, il NAV evidenzia un decremento di 6,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (quando era pari a 79,2 milioni), riferibili alla riduzione di valore del portafoglio investimenti nel periodo e alla distribuzione di dividendi in denaro e carta per complessivi 1,8 milioni nel mese di giugno 2023. LEGGI TUTTO

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    Interpump, azionisti cedono azioni tramite ABB per restare sotto soglia OPA

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners (TIP), gruppo industriale indipendente e diversificato quotato su Euronext STAR Milan, ha comunicato, anche a nome di Gruppo IPG Holding, che Gruppo IPG Holding ha avviato un processo per la cessione di 1.800.000 azioni di Interpump Group anche al fine di assolvere all’impegno di cedere a soggetti terzi un numero di azioni necessario a ridurre la partecipazione al di sotto della soglia del 25%, per non dover promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA). Gruppo IPG Holding è il primo azionista di Interpump, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nella produzione di pompe ad acqua e nel settore oleodinamico.Le azioni verranno offerte tramite Morgan Stanley in qualità di Sole Bookrunner ed Equita SIM in qualità di Co-Bookrunner, attraverso un processo di accelerated bookbuilding (ABB) riservato ad investitori qualificati in Italia ed all’estero. Gruppo IPG Holding si è impegnata per un periodo di 365 giorni di lock up sulle rimanenti azioni detenute.Ad esito della suddetta cessione: Gruppo IPG Holding sarà titolare di 25.501.799 azioni Interpump, rappresentative del 23,422% del capitale, Fulvio Montipò continuerà ad essere titolare di 1.555.233 azioni Interpump, rappresentative dell’1,428%; Leila Montipò e sorelle S.A.p.A. continuerà ad essere titolare di 150.000 azioni Interpump, rappresentative dello 0,138%; pertanto la porzione del capitale sociale di Interpump complessivamente detenuta da Gruppo IPG Holding, da Fulvio Montipò e da Leila Montipò e sorelle S.A.p.A. sarà del 24,988%.Nell’ambito della stessa operazione TIP ha dato disponibilità a cedere e Gruppo IPG Holding ha dato disponibilità ad acquistare una quota del capitale della stessa Gruppo IPG Holding, riducendo di conseguenza TIP la propria partecipazione in Gruppo IPG Holding di circa il 5% (rispetto alla quota complessivamente ad oggi detenuta da TIP in Gruppo IPG Holding del 32,175%).(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    CDP, chiusa offerta bond retail per 2 miliardi. Richieste per oltre 3,5 miliardi

    (Teleborsa) – Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha comunicato che l’offerta obbligazionaria riservata al pubblico retail si è conclusa con richieste per oltre 3,5 miliardi di euro pervenute da circa 100 mila sottoscrittori. L’ammontare iniziale di 1,5 miliardi di euro, alla luce del buon andamento della domanda da parte dei risparmiatori, è stato aumentato fino all’importo massimo di 2 miliardi di euro. La chiusura del periodo di collocamento, originariamente previsto dal 7 al 27 novembre 2023, è stata poi anticipata al 15 novembre a seguito del superamento dell’ammontare massimo offerto.In particolare, sono pervenute complessivamente 106.669 richieste per 3.546.236 obbligazioni da parte di 99.462 richiedenti e sono state assegnate complessivamente 2.000.000 Obbligazioni a 99.462 soggetti assegnatari per un ammontare nominale pari a 2 miliardi di euro.A ciascun richiedente verrà assegnato un numero di obbligazioni pari almeno all’investimento minimo, equivalente a 1.000 euro, corrispondente al prezzo di ciascun titolo. Per l’eccedenza rispetto a tale importo minimo, per ogni sottoscrittore si procederà al riparto secondo quanto previsto dalle condizioni definitive dell’offerta.Le obbligazioni prevedono una remunerazione mista: a tasso fisso del 5,00% per i primi tre anni e variabile, pari all’Euribor a 3 mesi maggiorato dello 0,90% annuo, per i successivi tre. Alle obbligazioni sarà applicata un’aliquota fiscale agevolata del 12,50%. La data di emissione dei titoli è il 4 dicembre 2023 mentre la data di scadenza sarà il 4 dicembre 2029. Le obbligazioni saranno negoziate presso il MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana che darà avvio agli scambi, previa verifica dei requisiti richiesti, a partire dalla data che sarà comunicata con un avviso pubblicato sul sito internet di CDP.Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno agito in qualità di responsabili del collocamento e coordinatori dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    CDP, chiusa offerta bond retail per 2 miliardi. Richieste per 3,5 miliardi

    (Teleborsa) – Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha comunicato che l’offerta obbligazionaria riservata al pubblico retail si è conclusa con richieste per oltre 3,5 miliardi di euro pervenute da circa 100 mila sottoscrittori. L’ammontare iniziale di 1,5 miliardi di euro, alla luce del buon andamento della domanda da parte dei risparmiatori, è stato aumentato fino all’importo massimo di 2 miliardi di euro. La chiusura del periodo di collocamento, originariamente previsto dal 7 al 27 novembre 2023, è stata poi anticipata al 15 novembre a seguito del superamento dell’ammontare massimo offerto.In particolare, sono pervenute complessivamente 106.669 richieste per 3.546.236 obbligazioni da parte di 99.462 richiedenti e sono state assegnate complessivamente 2.000.000 Obbligazioni a 99.462 soggetti assegnatari per un ammontare nominale pari a 2 miliardi di euro.A ciascun richiedente verrà assegnato un numero di obbligazioni pari almeno all’investimento minimo, equivalente a 1.000 euro, corrispondente al prezzo di ciascun titolo. Per l’eccedenza rispetto a tale importo minimo, per ogni sottoscrittore si procederà al riparto secondo quanto previsto dalle condizioni definitive dell’offerta.Le obbligazioni prevedono una remunerazione mista: a tasso fisso del 5,00% per i primi tre anni e variabile, pari all’Euribor a 3 mesi maggiorato dello 0,90% annuo, per i successivi tre. Alle obbligazioni sarà applicata un’aliquota fiscale agevolata del 12,50%. La data di emissione dei titoli è il 4 dicembre 2023 mentre la data di scadenza sarà il 4 dicembre 2029. Le obbligazioni saranno negoziate presso il MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana che darà avvio agli scambi, previa verifica dei requisiti richiesti, a partire dalla data che sarà comunicata con un avviso pubblicato sul sito internet di CDP.Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno agito in qualità di responsabili del collocamento e coordinatori dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    Anima acquista Kairos Partners SGR per 20-25 milioni di euro

    (Teleborsa) – Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% di Kairos Partners SGR dalla controllante Kairos Investment Management.Kairos, fondata nel 1999 come società indipendente e dal 2016 controllata dal gruppo svizzero Julius Baer, con una quota di minoranza del 35% circa in mano al management, è uno dei marchi più prestigiosi dell’asset e wealth management in Italia. Gestisce circa 4,5 miliardi di euro di masse, con una gamma di prodotti e servizi orientati a una clientela di fascia alta. I ricavi da commissioni nel 2022 sono stati pari a circa 25 milioni di euro.Il corrispettivo massimo concordato per la cessione – si legge in una nota – è pari all’eccedenza patrimoniale (attualmente stimata tra 20 e 25 milioni di euro) rispetto ai requisiti minimi di vigilanza soggetto ad eventuale aggiustamento in funzione dell’andamento delle masse gestite successivamente alla firma dell’accordo. È inoltre previsto un meccanismo di co-investimento per alcuni manager con partecipazione al valore aggiunto derivante dai risultati del business al termine del quinto anno successivo alla firma dell’accordo.L’acquisto sarà finanziato da Anima interamente con cassa disponibile. Il closing dell’operazione, soggetto alle abituali procedure autorizzative, è previsto nel secondo trimestre del 2024.”Siamo entusiasti di riportare in mani italiane un marchio storico come Kairos, con il suo patrimonio di esperienze e competenze – ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, AD di Anima – Riteniamo che Kairos potrà esprimere il massimo del suo potenziale beneficiando del supporto delle strutture operative e delle capacità di investimento del gruppo Anima. Questa operazione farà da acceleratore per la crescita del Gruppo nei segmenti di clientela ad alto potenziale Private e Istituzionale”. LEGGI TUTTO

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    La SIA premiata come “Best IPO 2023” da AssoNEXT

    (Teleborsa) – La SIA, società quotata su su euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’engineering & design con focus sulle infrastrutture critiche, è stata premiata come “Best IPO 2023″ agli AssoNEXT Awards, evento che premia le eccellenze di Euronext Growth Milan, organizzato da Asso Next, Associazione Italiana delle PMI quotate.”Siamo molto orgogliosi per questo riconoscimento – ha dichiarato l’AD Maurizio Ciardi – La quotazione ha rappresentato un punto di svolta importante nel percorso di crescita della nostra azienda; la fiducia accordataci dagli investitori, specialmente esteri, è motivo di orgoglio e di impegno sempre maggiore. Vogliamo ringraziare AssoNEXT per il riconoscimento, tutto il team di La SIA e gli advisor che ci hanno sostenuto e supportato in questi mesi”.Il collocamento di agosto si è concluso con una domanda complessiva pari a 2,3 volte il quantitativo originariamente offerto (pari a 5 milioni di euro). Tale manifestazione di interesse aveva indotto i soci fondatori ad aumentare il controvalore complessivo del collocamento a 6 milioni di euro, interamente in aumento di capitale a seguito della loro decisione di non avvalersi dell’opzione greenshoe, originariamente prevista in vendita, destinando così l’intero ammontare della raccolta a servizio del piano strategico. La raccolta minima prevista dal regolamento è stata coperta interamente da primari investitori esteri. LEGGI TUTTO

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    Fed, Williams: trasparenza e informazioni su fonti dati finanziari sono spesso scarse

    (Teleborsa) – “Avere accesso a un’abbondanza di dati è un problema meraviglioso da avere”, ma “è importante continuare a dare priorità alla trasparenza e alla chiarezza dei dati, in particolare dei dati sui mercati finanziari. Ciò è particolarmente vero nell’era dell’intelligenza artificiale, quando le fonti dei dati sono più difficili da rintracciare”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, alla U.S. Treasury Market Conference.Secondo il banchiere centrale, “questo tema è spesso sottovalutato dagli utilizzatori dei dati sui mercati finanziari, poiché la trasparenza e le informazioni sulle fonti dei dati sono spesso scarse”.”Utilizzerò il mio esempio preferito di opzioni sull’inflazione per illustrare il punto più ampio – ha detto Williams – Durante il recente periodo di alta inflazione, alcuni giornalisti, ricercatori e analisti hanno strombazzato la “stima del mercato” della probabilità di certi risultati di alta inflazione utilizzando “dati” sui prezzi delle opzioni sull’inflazione. Questi cosiddetti “prezzi” sono facilmente scaricabili dalle piattaforme dati”.”Ma ecco il problema: sulla base dei nostri contatti di mercato e dei resoconti pubblici delle transazioni in derivati, questi non sono affatto dati – ha aggiunto – Non sono state segnalate operazioni nel mercato delle opzioni sull’inflazione statunitense dall’inizio del 2021. I cosiddetti dati citati dalle persone sono generati da un modello, non da investitori che mettono in gioco soldi veri come spesso si sostiene”. LEGGI TUTTO