10 Novembre 2023

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    Interpump, utile 9 mesi sale a 240,6 milioni nonostante aumento oneri finanziari

    (Teleborsa) – Interpump, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nella produzione di pompe ad acqua e nel settore oleodinamico, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con vendite nette pari a 1.720,4 milioni di euro, in aumento dell’11,4% rispetto all corrispondete periodo del precedente esercizio (+8,8% la crescita a parità di perimetro). Focalizzandosi sulle divisioni operative, la divisione Olio ha registrato una crescita del 10,5% (+8,5% a parità di perimetro), mentre la divisione Acqua del 14% (+9,8% a parità di perimetro).L’EBITDA ha registrato una crescita del 16,6% a 425,6 milioni di euro, con un’incidenza sulle vendite pari al 24,7% (24,8% a parità di perimetro), rispetto al 23,6% registrato nel periodo di riferimento del precedente esercizio. L’utile netto consolidato di periodo è stato pari a 240,6 milioni di euro, in crescita del 12%. Il risultato sconta 29,2 milioni di oneri finanziari netti (1,1 milioni di proventi finanziari netti nel corrispondente periodo del 2022).”I primi nove mesi hanno registrato dati finanziari record nonostante un quadro di contesto generale complesso e mercati che segnano una normalizzazione delle dinamiche eccezionali del 2022 – ha commentato il presidente Fulvio Montipò – Il Percorso di Sostenibilità del Gruppo sta andando avanti a passo spedito con l’odierna approvazione della Strategia di Decarbonizzazione e del Piano di Successione. Abbiamo quindi ragione di credere come il 2023 sarà l’ennesimo anno di grande soddisfazione, con un fatturato superiore alle nostre previsioni di inizio anno e un EBITDA margin che segnerà il record storico”.Al 30 settembre 2023 la posizione finanziaria netta è pari a 526,1 milioni di euro, rispetto ai 541,8 milioni al 31 dicembre 2022. Con 180,8 milioni di euro – 123,4 milioni per investimenti e 57,4 milioni per acquisto di partecipazioni – le attività di sviluppo rappresentato le attività alle quali sono state dedicate le maggiori risorse. Nel periodo sono stati pagati dividendi per 34,4 milioni e incassati 2,1 milioni dalla cessione di azioni proprie ai beneficiari di stock option. LEGGI TUTTO

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    Campari in forte calo dopo il profit warning di Diageo

    (Teleborsa) – Campari, società che fa parte del FTSE MIB ed è attiva nel campo delle bevande, si muove in netto ribasso a Piazza Affari in scia al tonfo di Diageo, colosso britannico britannico che opera nello stesso settore ed è oggi affondato sulla Borsa di Londra, risultando i gran lunga il peggior titolo del FTSE 100.Stamattina Diageo ha avvertito che il suo utile operativo soffrirà un calo a causa della sotto-performance in America Latina e nei Caraibi. In particolare, ha citato le pressioni macroeconomiche nella regione che si stanno traducendo in un calo dei consumi.Scende Campari con i prezzi allineati a 10,54 Euro, per una discesa del 3,88%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 10,42 e successiva a quota 10,31. Resistenza a 10,73.A picco Diageo con i prezzi allineati a 27,74 sterline, per una discesa del 14,51%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 26,63 e successiva a quota 25,51. Resistenza a 29,42.(Foto: © Campari) LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari in leggero ribasso, sostenuta da banche ed energia

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, che accusano le parole di ieri sera del presidente della Fed Jerome Powell, interpretate in modo più restrittivo di quanto il mercato si aspettava. Il banchiere centrale statunitense ha dichiarato che il FOMC continuerà a muoversi con cautela, ma ha ripetuto che è pronto ad alzare ancora i tassi se si rivelasse necessario.Sul fronte macroeconomico, nel Regno Unito a settembre il deficit commerciale è lievemente migliorato a -14,3 miliardi di sterline, mentre la produzione industriale, come da attese, è risultata invariata su base mensile; inoltre, nel 3° trimestre il PIL britannico preliminare è rimasto congiunturalmente stabile (0% t/t), contro attese di un calo di -0,1% t/t. Dopo un modesto rimbalzo congiunturale messo a segno ad agosto, la produzione industriale in Italia è invariata a settembre, secondo i dati diffusi dall’Istat.Sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,069. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,56%. Deciso rialzo del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (+1,34%), che raggiunge 76,75 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +179 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,50%.Tra gli indici di Eurolandia discesa modesta per Francoforte, che cede un piccolo -0,59%, vendite su Londra, che registra un ribasso dell’1,26%, e seduta negativa per Parigi, che mostra una perdita dello 0,94%.Sessione debole per il listino milanese, che scambia con un calo dello 0,29% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 30.469 punti. Negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,81%); sulla stessa tendenza, variazioni negative per il FTSE Italia Star (-1,26%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in evidenza Leonardo, che mostra un forte incremento del 4,15%. Buoni spunti su Banco BPM, che mostra un ampio vantaggio dell’1,85%. Ben impostata BPER, che mostra un incremento dell’1,68%. Tonica Generali Assicurazioni che evidenzia un bel vantaggio dell’1,61%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Campari, che continua la seduta con -3,74%. Sotto pressione DiaSorin, che accusa un calo del 3,69%. Scivola Moncler, con un netto svantaggio del 3,49%. In rosso CNH Industrial, che evidenzia un deciso ribasso del 3,17%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Saras (+3,29%), GVS (+3,08%), Buzzi Unicem (+2,31%) e Banca Popolare di Sondrio (+1,99%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Antares Vision, che ottiene -4,62%. In perdita Ascopiave, che scende del 4,57%. Spicca la prestazione negativa di Seco, che scende del 3,45%. Eurogroup Laminations scende del 3,19%. LEGGI TUTTO

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    RCS, utile 9 mesi sale a 27,8 milioni. Ricavi -2,2%

    (Teleborsa) – RCS MediaGroup, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha chiuso i primi 9 mesi del 2023 con ricavi netti consolidati pari a 606,8 milioni, in calo rispetto ai 620,2 milioni al 30 settembre 2022. I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a 148,6 milioni, rappresentano circa il 24,5% dei ricavi complessivi.I ricavi pubblicitari ammontano a 239,7 milioni, in crescita rispetto ai 238 milioni del pari periodo del 2022 (+1,7 milioni). I ricavi editoriali e diffusionali sono pari a 249,5 milioni (269,4 milioni nei primi nove mesi del 2022) ed evidenziano una flessione di 19,9 milioni riconducibile al calo dei ricavi da opere collaterali (-9,6 milioni) e dei ricavi diffusionali a mezzo stampa, parzialmente compensato dalla crescita dei ricavi da abbonamenti digitali.L’EBITDA è positivo per 82,1 milioni, in crescita di 11 milioni rispetto al pari periodo del 2022 (+71,1 milioni). Il risultato netto è pari a 27,8 milioni (23,7 milioni al 30 settembre 2022) e risulta in incremento di 4,1 milioni.Al 30 settembre 2023, l’indebitamento finanziario netto è pari a 45,2 milioni (31,6 milioni al 31 dicembre 2022). La variazione rispetto a fine 2022 è principalmente determinata dagli esborsi per la distribuzione dei dividendi per circa 31 milioni e per gli investimenti tecnici e oneri non ricorrenti per circa 19 milioni, compensata parzialmente dall’apporto positivo della gestione tipica per circa 34 milioni che risente nei nove mesi degli attuali tempi di incasso dei crediti di imposta previsti a favore del settore editoriale (al 30 settembre 2023 circa 20,3 milioni il credito residuo relativo anche agli anni 2021 e 2022) e della dinamica del circolante.RCS ritiene che sia possibile confermare l’obiettivo di conseguire nel 2023 margini (EBITDA) fortemente positivi, in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2022, con una ulteriore generazione di cassa nel quarto trimestre, migliorando a fine anno la posizione finanziaria netta rispetto a fine 2022. LEGGI TUTTO

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    Scope accettata da BCE per rating, CEO: ruolo importante per Capital Markets Union

    (Teleborsa) – “Ringraziamo la BCE per la fiducia dimostrata nell’accettare Scope come prima agenzia di rating europea nell’Eurosystem Credit Assessment Framework. Lo status ECAF comporta grandi responsabilità. Sono convinto che l’Europa abbia bisogno di una forte infrastruttura del mercato interno dei capitali per sostenere la sua indipendenza e sovranità”. Lo ha affermato Florian Schoeller, CEO di Scope Group, dopo che la Banca centrale europea ha accettato Scope Ratings come nuovo istituto esterno di valutazione del credito, rendendo i rating di credito di Scope idonei ai sensi dell’Eurosystem Credit Assessment Framework (ECAF).”Il riconoscimento di Scope Ratings da parte della BCE può svolgere un ruolo importante nel sostenere l’European Capital Markets Union”, ha aggiunto il CEO.Scope, che ha sede in Germania ma si contraddistingue per la sua matrice europea, si aggiunge quindi ai colossi statunitensi Moody’s, S&P e Fitch e alla canadese DBRS Morningstar. Si tratta della prima e unica agenzia di rating europea che ha svolto l’intero processo di analisi e valutazione da parte della BCE ed ha ottenuto l’approvazione.”Siamo lieti che il Consiglio direttivo della BCE abbia deciso di accettare Scope Ratings come nuovo istituto esterno di valutazione del credito – ha aggiunto Guillaume Jolivet, Chief Analytical Officer di Scope Group – Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato duramente non solo per aumentare la nostra copertura di rating, ma anche per rafforzare la robustezza dei nostri sistemi e processi”. LEGGI TUTTO

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    Acea, utile 9 mesi +3%. Confermata guidance 2023

    (Teleborsa) – Acea, multi-utility quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi consolidati pari a 3.400,3 milioni di euro, in calo del 10% rispetto al 30 settembre 2022 per i minori ricavi da vendita di energia elettrica a causa della forte flessione dei prezzi sui mercati energetici. L’EBITDA ricorrente aumenta di circa il 3% a 992 milioni di euro, guidato dall’incremento dei business regolati e dall’area Commerciale, mentre l’utile netto ricorrente è pari a 208 milioni di euro (+3%), con le azioni di efficientamento dei costi, unitamente alla crescita organica, che hanno consentito di compensare l’aumento degli ammortamenti e dei tassi di interesse.”Prosegue lo slancio di Acea nel campo degli investimenti, rafforzando il suo impegno nei settori dei business regolati come Acqua, Reti & Smart cities – ha commentato l’AD Fabrizio Palermo – Il Gruppo, che conferma il suo primato nell’idrico, consolida il posizionamento sull’Ambiente con il grande progetto appena rimodulato del nuovo termovalorizzatore di Roma. I risultati finanziari in crescita organica consentono di confermare le previsioni positive per la fine dell’anno con un incremento dell’EBITDA in linea con la guidance comunicata al mercato finanziario”.Gli investimenti realizzati nei primi nove mesi del 2023 sono pari a 733 milioni di euro (700 milioni nei 9M2022) e aumentano del 5% per maggiori interventi nei business regolati. Gli investimenti – destinati per oltre l’88% alle attività regolate dell’Acqua Italia, regolate delle Reti & Smart Cities e all’Ambiente – sono ripartiti come segue: Acqua Italia 423 milioni di euro, Reti & Smart Cities 197 milioni di euro, Ambiente 28 milioni di euro, Produzione 31 milioni di euro, Commerciale 34 milioni di euro, altri business (Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects) e Corporate 20 milioni di euro.L’indebitamento finanziario netto aumenta di 403,4 milioni di euro, passando da 4.439,7 milioni del 31 dicembre 2022 a 4.843,1 milioni di euro al 30 settembre 2023. La variazione è influenzata principalmente dalla dinamica degli investimenti effettuati, dal pagamento dei dividendi e dall’incremento del costo dell’indebitamento. Al 30 settembre 2023, il rapporto PFN/EBITDA LTM è pari a 3,7x (rispetto a 3,4x del 31 dicembre 2022 e alla guidance 2023 LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: “Per rete necessario dialogare. Italianità garantita”

    (Teleborsa) – L’Ad di TIM, Pietro Labriola, si dice convinto che l’operazione NetCo “andrà in porto” ed “estremamente fiducioso” per la cessione di Sparkle “che viaggia parallela”. Lo ha ribadito il manager in una intervista a Cass Cnbc, che sarà pubblicata domani anche da Milano Finanza, spiegando che l’italianità della rete sarà garantita dal Golden Power e dalla partecipazione del MEF all’operazione.”Il dialogo con i francesi in questi due anni è stato anche costruttivo”, ha detto Labriola a proposito di Vivendi, azionista di riferimento con una quota vicina al 24%, che avrebbe preferito un esame dell’operazione da parte dell’Assemblea. “Ritengo che sia importante in questo momento sedersi al tavolo e dialogare nell’interesse degli azionisti, dell’azienda, dei dipendenti e di tutti gli stakeholder”, ha detto Labriola dopo le polemiche scaturite a valle del CdA che ha approvato l’operazione NetCo. “Il progetto concluso domenica scorsa è un progetto approvato a luglio dell’anno scorso, quando in CdA sedeva ancora il maggiore azionista. Poi hanno tutti il diritto di poter dare delle indicazioni, io sono a disposizione però secondo me dobbiamo aprire sempre più al dialogo ed evitare di strumentalizzare”, ha affermato Labriola, ricordando che questo progetto “ridefinisce la strategia industriale di Tim, ma avrà anche impatti sulla strategia industriale delle tlc del nostro Paese”.Affrontando il tema della stabilità occupazionale, il manager ha ricordato che “Open Fiber ha dichiarato di voler assumere 5000 persone, quindi vuol dire che per le attività di rete c’è bisogno di personale”. “La nostra è una azienda che utilizza la leva del prepensionamento indistintamente e ininterrottamente da 10 anni – ha proseguito – è un azienda che fino ad oggi ha utilizzato tutti gli strumenti disponibili volti a garantire il più possibile la stabilità occupazionale, come l’utilizzo della solidarietà”. Guardando al futuro ed in particolare alla scadenza del suo mandato nella primavera del 2024, Labriola ha detto “avendo avviato questo progetto, io sento il peso e la responsabilità di portarlo a termine. Ma non sono io a scegliere. Se gli azionisti vorranno che io continui questo progetto io sono disponibile”. LEGGI TUTTO

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    LSEG, risolto problema tecnico su indici azionari britannici e italiani

    (Teleborsa) – I principali indici azionari britannici e italiani di FTSE Russell hanno ripreso a essere aggiornati dopo una breve sospensione nel corso della mattina. Lo ha detto a Reuters un portavoce di London Stock Exchange Group (LSEG), società che controlla il gestore di indici FTSE Russell.”Si è verificato un problema tecnico tra le 09:10 e le 09:50 GMT. Il problema è stato ora risolto e tutti gli indici vengono calcolati e pubblicati per tutti i fornitori”, ha detto il portavoce.Secondo Bloomberg, i problemi hanno interessato il FTSE 100 del Regno Unito, il FTSE MIB italiano e il JALSH, il maggiore indice del Sud Africa.Nel corso della mattinata Borsa Italiana aveva prima (alle 10:15) comunicato il valore dell’indice FTSE MIB poteva essere “non aggiornato” e poi (alle 11:00) detto che “la corretta diffusione dell’indice FTSE MIB” era “stata ripristinata”.Il 19 ottobre un “incidente” di sistema avevafermato le negoziazioni di centinaia di azioni alla Borsa di Londra per gli ultimi 80 minuti della sessione. L’interruzione aveva interessato principalmente le azioni a piccola capitalizzazione, mentre i titoli FTSE 100, FTSE 250 e International Order Book (azioni quotate a Londra di società estere) avevano scambiato normalmente. LEGGI TUTTO