8 Novembre 2023

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    TISG, Intermonte e TP ICAP Midcap confermano Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha confermato la raccomandazione “Buy” e abbassato a 11 euro per azione (da 11,5 euro) il target price su The Italian Sea Group (TISG), operatore globale della nautica di lusso quotato su Euronext Milan, dopo la diffusione dei risultati al 30 settembre 2023. Il broker scrive che i risultati dei 9M23 sono stati leggermente superiori alle aspettative, con margini sulla buona strada per soddisfare le guidance dell’anno fiscale, e una PFN in aumento per effetto dell’andamento del capitale circolante (neutrale a fine anno).Alla luce della visibilità fornita dai numeri, Intermonte allinea le stime alle indicazioni più recenti, aumentando le previsioni su ricavi ed EBITDA per l’anno fiscale 2023. Inoltre, segnala che il titolo viene scambiato a 6,3x/5x EV/EBITDA per il 2023/24, a uno sconto significativo rispetto a Sanlorenzo nel 2024 (-30%), che “sicuramente non riconosce pienamente il valore di TISG alla luce della crescente visibilità sui risultati e prospettive”.TP ICAP Midcap ha invece confermato la raccomandazione “Buy” e il target price a 11 euro per azione. Gli analisti affermano che i risultati sono stati “forti” e in linea con le attese, con ricavi operativi in aumento del 22% YoY (+26% YoY over Q3), sovra-performando i peer (ricavi Ferretti 9M23 +10% YoY).”Con un portafoglio ordini di 1,3 miliardi di euro (che fornisce visibilità fino al 2028), una base clienti resiliente e un portafoglio di marchi premium, riteniamo che TISG sia ancora significativamente sottovalutato (EV/EBITDA 2024 a 5,4x, -24% rispetto a Sanlorenzo), pur continuando a sovraperformare il mercato”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Officine Meccaniche Barni acquisisce il Gruppo Guida Impianti

    (Teleborsa) – Officine Meccaniche Barni, azienda operante nel settore della meccanica industriale di precisione, ha scelto Unicredit come partner per l’acquisizione del Gruppo Guida Impianti grazie all’emissione di un Minibond da tre milioni di euro. Il prestito obbligazionario ha una durata di sei anni e ha lo scopo di sostenere l’acquisizione da parte di Officine meccaniche Barni del Gruppo Guida Impianti, storica azienda di Lainate (MI) che dal 1962 è specialista nella realizzazione di impianti tecnologici complessi dedicati ai processi di finitura delle bobine in acciaio e leghe leggere (coil processing). Guida Impianti ha a disposizione oltre 800 impianti di taglio installati in tutto il mondo in oltre 60 anni di storia.”Grazie al minibond da noi emesso e sottoscritto da UniCredit, – afferma Maurizio Barni, presidente del CDA di Officine Meccaniche Barni – proseguiamo nel nostro progetto di crescita sostenibile e puntiamo a consolidare la quota di mercato acquisita grazie a investimenti commerciali e ricerca e sviluppo che hanno portato alla nascita delle nuove linee di Coil coating e Digital printing, quest’ultima con tecnologia UV a ridotto impatto ambientale”.”Con questo finanziamento portiamo avanti con determinazione il nostro impegno nel supportare finanziariamente le aziende nel proprio percorso verso un’economia green e sostenibile, sempre più fattore competitivo e di longevità, agevolando al contempo la diversificazione delle fonti di finanziamento che offriamo alle nostre imprese clienti – dichiara Marco Bortoletti, regional manager Lombardia di UniCredit –. Siamo da anni leader nel mercato dei minibond e abbiamo recentemente raggiunto il traguardo di un miliardo di euro di sottoscrizioni in Italia, di cui un quinto in Lombardia. Nel solo 2023 è l’ottavo minibond sottoscritto da UniCredit in Lombardia”.Officine Meccaniche Barni, nasce nel 1969 in Valtellina, a Morbegno (SO), nei pressi del lago di Como, da una grande passione per la meccanica industriale di precisione. Negli anni, l’azienda si è affermata come partner dei più quotati produttori italiani di linee, nella realizzazione di impianti Taylor made, completando l’offerta del gruppo con la produzione di linee di Coil coatings, sgrassaggio, anodizzazione alluminio ed impianti di finitura del tubo con e senza saldatura. Oggi Barni si spinge oltre la semplice produzione di impianti ed apparecchiature speciali per la lavorazione dei metalli, presentandosi come una società di ingegneria ad alto valore aggiunto, in grado di proporre ed implementare soluzioni tecnicamente evolute, flessibili e versatili. LEGGI TUTTO

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    Warner Bros Discovery, Barbie ha generato quasi 1,5 miliardi di dollari al botteghino

    (Teleborsa) – Warner Bros Discovery, società quotata sul Nasdaq e leader a livello mondiale nel settore dei media e dell’intrattenimento, ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con ricavi pari a 9.979 milioni di dollari, aumentati dell’1% ex-FX rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La perdita netta è stata di 417 milioni di dollari e comprendeva 1.758 milioni di dollari di ammortamento al lordo delle imposte determinato da beni immateriali legati all’acquisizione e 269 milioni di dollari di spese di ristrutturazione al lordo delle imposte.Tra gli highlight del periodo, è stato segnalato che Barbie è stato il film di maggior incasso nella storia della Warner Bros., generando quasi 1,5 miliardi di dollari al botteghino globale. Il totale degli abbonati del segmento Direct-to-Consumer (che comprende HBO, Max e Discovery+) è stato di 95,1 milioni, con un calo di 0,7 milioni di abbonati globali dalla fine del secondo trimestre.”Sono molto soddisfatto degli ottimi risultati finanziari che la nostra azienda ha conseguito nel terzo trimestre, sottolineati da una crescita del 22% dell’EBITDA rettificato e da oltre 2 miliardi di dollari di free cash flow, mettendoci sulla buona strada per superare significativamente i 5 miliardi di dollari per l’anno e contribuendo a quasi 12 miliardi di dollari di diminuzione del debito”, ha commentato il CEO David Zaslav. “Tra i punti salienti, la nostra attività Direct-to-Consumer ha registrato un altro trimestre redditizio con 111 milioni di dollari di EBITDA rettificato e ha lanciato le sue nuove offerte di programmazione live con CNN Max e Bleacher Report Add-On, che stanno mostrando i primi segnali di contributo ad un maggiore coinvolgimento e tasso di abbandono inferiore su Max”, ha aggiunto.(Foto: Krists Luhaers on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    M&A globale, BCG: “Valore scende del 39% a livello globale, dell’83% in Italia”

    (Teleborsa) – Dopo anni di liquidità a costo zero, nel 2023 il rialzo dei tassi d’interesse, le tensioni geopolitiche e i timori di recessione hanno reso più impervio per fondi e imprese l’accesso al mercato dei capitali. Acquisizioni e fusioni ne hanno inevitabilmente risentito. Secondo l’edizione 2023 del Global M&A di Boston Consulting Group, fra gennaio e settembre il numero di operazioni è sceso del 15%, il loro valore del 39%, attestandosi a 1.324 miliardi di dollari. Il peggio, però, potrebbe essere alle spalle: nelle ultime settimane si sono moltiplicati i segnali di ripresa e i negoziatori sono tornati al tavolo delle trattative. Trovare un accordo nel mutato contesto macroeconomico non sarà semplice, ma le ricerche di Bcg dimostrano che è nei periodi di crisi che si concludono i migliori affari.Le acquisizioni e fusioni in Italia: -83% a 19 miliardi – Benché generalizzato, il calo del M&A non è stato geograficamente omogeneo nell’intensità. In Europa, per esempio, il valore di acquisizioni e fusioni si è più che dimezzato (-55%) e in Italia è crollato dell’83%, fermandosi a 16 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2023. Il dato ha certo risentito della carenza di mega-deal, quelli superiori ai 10 miliardi, che avevano spinto i volumi su livelli record nel 2022 e ancor più nel 2021. Ma l’incertezza geopolitica e macroeconomica hanno condizionato le operazioni di qualsiasi dimensione, scavando un divario fra le attese di prezzo dei venditori e le disponibilità dei compratori. Ora che i tassi d’interesse sembrano vicini al picco, però, questa distanza va colmandosi, rinfocolando l’interesse di private equity e grandi aziende che, nell’insieme, hanno accumulato in cassa oltre 12 mila miliardi di liquidità. “Digitalizzazione e sostenibilità sono impulsi forti per l’M&A, ma negli ultimi tempi ne sono emersi di nuovi – afferma Matteo Coppola, Managing Director and Senior Partner di BCG –. Uno è la necessità di costruire filiere a prova di tensioni geopolitiche, insieme alla crescente pressione delle autorità Antitrust che sempre più spesso esigono disinvestimenti come requisito per il via libera alle aggregazioni. La stessa scarsità di capitali poi, diventa un formidabile movente per esplorare operazioni trasformative, con strutture creative e alternative a quelle tradizionali.”Le vie alternative al M&A: i disinvestimenti – La maggior ritrosia delle banche nel prestare denaro sta portando aziende e fondi di private equity a considerare approcci alternativi alle operazioni straordinarie. Si stanno così facendo largo le partecipazioni di minoranza, gli acquisti esclusivamente per cassa, i consorzi e le collaborazioni fra investitori industriali e finanziari. Soprattutto, i manager dei grandi gruppi hanno preso a parlare con frequenza di “revisione del portafoglio” e “allocazione del capitale”: stanno, cioè, considerando disinvestimenti volti a trasferire risorse alle attività più redditizie. Simili operazioni sono perlopiù gradite al mercato, ma non semplici da eseguire. Possono assumere molteplici forme: spinoff con quotazione in Borsa, joint-venture fra più aziende per fondere business complementari, cessioni di quote di minoranza o, più spesso, di maggioranza di divisioni industriali ai fondi di investimento. Quest’ultimo è il modello che, nella maggior parte dei casi, garantisce i migliori ritorni perché segnala agli investitori la fiducia dei private equity nel futuro dell’attività ceduta. C’è insomma un tempo per comprare e uno per vendere: in entrambe le circostanze, tuttavia, è sempre la combinazione fra esperienza e creatività a marcare la differenza fra successo e fallimento.Dieci lezioni per un’operazione di successo – Dall’esame di oltre 900 mila operazioni concluse in 30 anni, Bcg ha tratto dieci lezioni per un’operazione straordinaria di successo. La prima può apparire scontata, ma è decisiva: l’M&A non si improvvisa. “Le occasioni di acquisto – spiega Coppola – possono presentarsi in qualsiasi momento, ma la strategia per coglierle deve già essere pronta, poiché il tempismo è essenziale per la buona riuscita. Come dimostrano i dati, infatti, di norma i migliori affari si concludono entro i primi due anni di un ciclo macroeconomico”. È poi importante essere creativi nella costruzione dell’affare e uscire dalla “comfort zone”, ma non allontanarsene troppo: fuor di metafora, le acquisizioni più redditizie riguardano attività che non sono né sovrapponibili né estranee a quelle tipiche dell’azienda, ma complementari. Ciò consente fra l’altro di generare maggiori sinergie, uno dei principali fattori di successo delle operazioni M&A insieme all’esperienza accumulata nel realizzarne e alla trasparenza nell’aggiornare il mercato sull’andamento dell’affare, prima e dopo la sua conclusione. Per quanto attraenti, poi, i mega-deal sono un rischio: distolgono l’attenzione del management dall’attività ordinaria e comportano grandi difficoltà di esecuzione e integrazione, cause determinanti del fallimento del 30/40% delle operazioni. In modo controintuitivo, poi, le acquisizioni a premio elevato sono statisticamente quelle di maggior successo perché implicano spesso una sottovalutazione dell’attività comprata rispetto ai suoi fondamentali economici. LEGGI TUTTO

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    Terna, EBITDA 9 mesi supera 1,5 miliardi. CdA delibera acconto su dividendo

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi pari a 2.247,1 milioni di euro, registrano un aumento del 12,8% rispetto al corrispondente periodo del 2022. Tale risultato è dovuto prevalentemente alla crescita delle Attività Regolate, ascrivibile principalmente all’incremento della regulatory asset base (RAB) e agli effetti dei meccanismi incentivanti output based, unita al contributo delle Attività Non Regolate che riflettono, in particolare, l’incremento dei ricavi in ambito industrial del Gruppo Brugg Cables e del Gruppo Tamini e, in ambito Energy Solutions, del Gruppo LT.L’EBITDA si attesta a 1.556,2 milioni di euro, in crescita del 10,2%). L’utile netto si attesta a 641,7 milioni di euro, in crescita del 9,3%).”In linea con il nostro ruolo di registi della transizione energetica, abbiamo impresso una ulteriore accelerazione agli investimenti a favore di un sistema elettrico sempre più efficiente e affidabile: oltre 600 milioni di euro nel terzo trimestre e 1,4 miliardi di euro dall’inizio del 2023 – ha commentato l’AD Giuseppina Di Foggia – I nostri investimenti, uniti alla digitalizzazione della rete, sono infatti un fattore cruciale per l’integrazione delle fonti rinnovabili, per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione e per una maggiore sicurezza energetica dell’Italia. Il valore dell’EBITDA, per la prima volta sopra 1,5 miliardi, conferma inoltre la capacità di Terna di conseguire i propri obiettivi economico-finanziari e l’eccellenza del lavoro delle nostre persone”.L’indebitamento finanziario netto si attesta a 9.486,2 milioni di euro, rispetto ai 8.576,3 milioni di euro di fine 2022, a supporto della crescita degli investimenti del periodo. Per il 2023 Terna conferma di poter conseguire ricavi per 3,11 miliardi di euro, EBITDA pari a 2,12 miliardi di euro e EPS pari a 0,43 euro. Con specifico riferimento al Piano investimenti, il Gruppo ha un target 2023 pari a circa 2,2 miliardi di euro.Il CdA ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo ordinario dell’esercizio 2023 pari a 11,46 centesimi di euro per azione, in crescita dell’8% rispetto all’esercizio precedente, in linea con la Dividend Policy presentata nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025. LEGGI TUTTO

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    Civitanavi Systems, Intermonte conferma Buy e TP a 4,8 euro

    (Teleborsa) – Intermonte ha confermato target price (4,80 euro) e raccomandazione (Buy) sul titolo Civitanavi Systems, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel campo dei sistemi di navigazione e stabilizzazione inerziali, dopo che ieri ha comunicato alcuni risultati dei primi 9 mesi del 2023.Gli analisti scrivono che i ricavi del terzo trimestre sono aumentati del 78% su base annua a 11,4 milioni di euro, il 30% meglio del previsto. Le previsioni del broker sui ricavi per il 2023 sono allineate al livello minimo delle guidance del management, un livello che ora sembra piuttosto cauto anche considerando un confronto molto più duro rispetto al 4Q22, mentre sono in linea con le guidance per il margine EBITDA rettificato (29%), che probabilmente sarà più impegnativo da raggiungere.”I ricavi del 3Q23 sono stati migliori del previsto e hanno confermato il trend di miglioramento dei engineering services (19% delle vendite trimestrali contro solo l’8% nel 1H23), un importante driver per i margini – si legge nella ricerca – Accogliamo con particolare favore l’aggiornamento sui nuovi ordini e la conferma delle guidance. Rimaniamo positivi sul titolo poiché riteniamo che Civitanavi sia ben posizionata per catturare la crescita, soprattutto nel mercato globale della difesa, guidato dall’aumento della spesa militare e dalla crescente domanda di procurement ITAR-free”. LEGGI TUTTO

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    Biogen abbassa le previsioni di EPS annuale

    (Teleborsa) – Biogen, multinazionale statunitense attiva nel campo delle biotecnologie, ha chiuso il terzo trimestre 2023 con ricavi pari a 2.530 milioni di dollari (+1%) ed EPS di -0,47 dollari (vs 7,84 dollari un anno fa). Su base rettificata, Biogen ha guadagnato 4,36 dollari per azione, battendo la stima media degli analisti di 3,97 dollari, secondo i dati LSEG.”Riteniamo di disporre degli elementi chiave per posizionare Biogen verso una crescita sostenibile a lungo termine – ha commentato il CEO Christopher Viehbacher – Biogen ha compiuto progressi significativi rispetto alle priorità aziendali delineate all’inizio dell’anno. Solo durante il terzo trimestre, abbiamo ricevuto l’approvazione della FDA per LEQEMBI e ZURZUVAE, abbiamo annunciato la chiusura della transazione Reata e abbiamo avviato il nostro programma di risparmio sui costi Fit for Growth da 1 miliardo di dollari. Guardando al futuro, l’attenzione rimane sull’esecuzione”.Biogen prevede un profitto per azione rettificato per l’intero anno compreso tra 14,50 e 15,00 dollari, rispetto ai 15-16 dollari previsti in precedenza, e ricavi in calo a un tasso “low-single digit” rispetto al 2022, contro una previsione precedenza di diminuzione a un tasso “mid-single digit”. LEGGI TUTTO

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    Intred, TP ICAP Midcap taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha abbassato a 17,2 euro per azione (da 21,1 euro) il target price su Intred, operatore di telecomunicazioni quotato su Euronext Growth Milan, e confermato la raccomandazione a “Buy”. La revisione del giudizio è arrivata dopo che la società ha comunicato alcuni risultati al 30 settembre 2023.Gli analisti scrivono che, andando avanti, il management continuerà a investire nel marketing e a rafforzare la propria forza lavoro al fine di ampliare la propria base di utenti. Di conseguenza, hanno aumentato le stime OpEx al 18% dei ricavi nel 2023, 2024 e 2025 (dal 17% precedente).Anche se il gruppo non ha reso noto la sua posizione debitoria netta, gli analisti colgono l’occasione per aumentare le stime sui proventi finanziari per il 2023, 2024 e 2025. Nel primo semestre del 2023, il debito netto del gruppo è aumentato di circa 8 milioni di euro arrivando a 19,3 milioni di euro, collegato ai lavori sui bandi scolastici (BS1 e BS2). Poiché il gruppo ha registrato anche un rallentamento nella crescita della sua infrastruttura in fibra, hanno abbassato le stime sui ricavi del -7% nel 2024 e del -11% nel 2025 per riflettere un potenziale rallentamento nell’implementazione della fibra. Di conseguenza, hanno abbassato le stime di EPS per il 2023, 2024 e 2025 rispettivamente del -15%, -28% e -31%.Tra il 2022 e il 2026, TP ICAP Midcap prevede che il gruppo sarà in grado di generare un CAGR dell’11% dei ricavi, trainato da: acquisizione di nuovi clienti B2B e B2C, implementazione della rete in fibra e transizione dei clienti esistenti verso l’offerta FTTH. LEGGI TUTTO