7 Novembre 2023

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    Growens, ricavi 9 mesi in calo a 54,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Growens, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle cloud marketing technologies, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi in decrescita del 5,3%, a 54,6 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2022 (57,6 milioni); l’EBITDA si attesta a 0,3 milioni, in calo del 60,1% rispetto a 0,8 milioni nei primi nove mesi del 2022.”I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano il punto di svolta nell’organizzazione del Gruppo, che risulta ad oggi composto da due sole business unit, Beefree e Agile Telecom, dopo le importanti cessioni del business ESP e di Datatrics – ha commentato Matteo Monfredini, presidente e fondatore di Growens – La performance risulta positivamente influenzata dai significativi introiti, che hanno sostanzialmente modificato il profilo finanziario del gruppo”.La Posizione Finanziaria Netta consolidata al 30 settembre 2023 è pari a circa 57,4 milioni di euro di cassa, risultando sostanzialmente non comparabile con il saldo di cassa di 65 migliaia al 31 dicembre 2022.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Manovra, il 5 dicembre sciopero nazionale di medici e dirigenti SSN

    (Teleborsa) – “Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova né di soddisfare le richieste della categoria che rappresentiamo. Dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti e frenare dunque la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato, e invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa, misura che è destinata a non produrre risultati concreti”. È quanto hanno dichiarato Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed annunciando la proclamazione di una prima giornata di sciopero nazionale martedì 5 dicembre 2023 per protestare contro la manovra economica per il 2024. “Ci saremmo aspettati uno sblocco, anche parziale, del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, e invece nessuno ne fa nemmeno cenno. Ci saremmo aspettati risorse adeguate per il rinnovo dei contratti, e invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti. Dopo tante parole e belle intenzioni – proseguono Anaao Assomed e Cimo-Fesmed – ci saremmo dunque aspettati un vero cambio di rotta che mettesse al centro il Servizio sanitario nazionale, e invece siamo stati bersagliati dal taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno, una stangata che colpisce circa 50mila dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento, e non alla sua completa eliminazione. Infine, come se non bastasse, non abbiamo più notizie dei lavori della Commissione del Ministro Nordio sulla depenalizzazione dell’atto medico. Per noi questo è un aspetto fondamentale che rivendichiamo con forza perché abbiamo bisogno di restituire maggiore serenità ai medici e ridurre il ricorso alla medicina difensiva. Al Governo chiediamo un segnale di coraggio – concludono i leader sindacali – per dare il giusto riconoscimento ai medici e dirigenti del Ssn. E per evitare il collasso della sanità che deve rimanere pubblica per garantire a tutti il diritto alla tutela della salute. Misureremo nei prossimi giorni la reale disponibilità del Governo, non solo a parole, pronti a mitigare o inasprire la protesta anche con altre eventuali giornate di sciopero da proclamare nel rispetto della normativa vigente”.Ad annunciare “forme di mobilitazione finalizzate a modificare la legge di bilancio” è anche l”Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del SSN. La categoria protesterà in forme alternative allo sciopero indetto per il 5 dicembre da Anaao e Cimo. Per il gruppo di sindacati (che comprende i dirigenti medici, veterinari e sanitari del ssn, Aaroi-emac, Fassid, Fp Cgil medici e dirigenti ssn, Fvm federazione veterinari e medici, Uil Fpl medici e veterinari e Cisl medici) si tratta di “una legge in cui manca qualsiasi idea di riforma e di finanziamento strutturale del Servizio Sanitario Nazionale”. In rappresentanza dei 135mila Dirigenti medici, veterinari e sanitari che lavorano nei servizi pubblici l’Intersindacale chiede un incontro al Ministro della Salute per rivedere i provvedimenti di questa legge di bilancio e per riavviare il percorso di confronto, iniziato mesi fa, “sulle riforme necessarie a ripensare la formazione dei professionisti, i fabbisogni di personale, l’organizzazione di servizi e del lavoro”.I medici in una nota congiunta spiegano che questa legge di bilancio “riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del PIL”. Infatti, i 3 miliardi di finanziamento aggiuntivo sono completamente assorbiti sia dalle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024, che pure sono sottofinanziati rispetto all’inflazione registrata nel triennio. Un provvedimento definito dai sindacati “incostituzionale con il quale il governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici che da eroi sono oggi trasformati in bancomat”. “Con questa linea – concludono – il Governo favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego, favorisce il lucro delle cooperative e dei medici gettonisti”. LEGGI TUTTO

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    Enel alza guidance 2023 dopo 9 mesi positivi. Delibera acconto su dividendo

    (Teleborsa) – Enel ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi a 69.534 milioni di euro (-34,1% rispetto ai nove mesi del 2022), principalmente per i minori volumi di energia prodotti in un regime di prezzi medi di vendita decrescenti in un contesto caratterizzato da una maggiore stabilità dei prezzi rispetto ai nove mesi del 2022, nonché al differente perimetro di consolidamento nei due periodi a confronto. L’EBITDA ordinario è stato di 16.386 milioni di euro (+29,3%), con l’incremento riconducibile ai risultati del business integrato, che ha beneficiato della normalizzazione dei margini rispetto all’analogo periodo del 2022 e al miglioramento dei risultati di Enel Grids.Il risultato netto ordinario è stato di 5.033 milioni di euro (+65,2%), con l’aumento che riflette l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e la minore incidenza delle interessenze dei terzi sul risultato netto ordinario, che hanno più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’evoluzione dei tassi di interesse e all’aumento del debito medio del periodo, nonché il maggior onere fiscale da ricondurre ai migliori risultati.L’indebitamento finanziario netto è a 63.312 milioni di euro (60.068 milioni di euro a fine 2022, +5,4%), con la variazione che è principalmente riconducibile ai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, dalla cessione di alcune società ritenute non più strategiche e dall’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui, che hanno solo parzialmente compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi, nonché lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio.Alla luce della solida performance operativa registrata nei nove mesi del 2023, la guidance 2023 è stata rivista al rialzo. In particolare, si prevede: un EBITDA ordinario compreso tra 21,5 e 22,5 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente target compreso tra 20,4 e 21,0 miliardi di euro; un utile netto ordinario di Gruppo compreso tra 6,4 e 6,7 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente target compreso tra 6,1 e 6,3 miliardi di euro.Il CdA ha deliberato un acconto sul dividendo 2023 pari a 0,215 euro per azione, in pagamento dal 24 gennaio 2024, in crescita del 7,5% rispetto all’acconto distribuito a gennaio 2023. Inoltre, il board ha previsto un dividendo complessivo per l’esercizio 2023 pari a 0,43 euro per azione. LEGGI TUTTO

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    Vendite a Piazza Affari con trimestrali. Immobile il resto dell’Europa

    (Teleborsa) – Seduta debole per le Borse europee, dopo la pubblicazione di dati macro sotto le attese (la produzione industriale tedesca è diminuita per la quarta volta a settembre, mostrando una lettura ben sotto le stime di consensus), mentre prosegue a pieno ritmo la stagione dei risultati trimestrali. Gli investitori sono alla ricerca di indicazioni sull’andamento dell’economia e sulle future mosse di politica monetaria da parte delle banche centrali, e potranno cogliere maggiori spunti nella giornata di giovedì della presidente della BCE Christine Lagarde e del governatore della Fed Jerome Powell.Seduta in frazionale ribasso per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,27%. Lieve calo dell’oro, che scende a 1.965,8 dollari l’oncia. Profondo rosso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 78,51 dollari per barile, in netto calo del 2,85%.Lo Spread fa un piccolo passo verso il basso, con un calo dell’1,09% a quota +181 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 4,48%.Nello scenario borsistico europeo resta vicino alla parità Francoforte (+0,11%), piatta Londra, che tiene la parità, e fiacca Parigi, che mostra un piccolo decremento dello 0,39%.A Milano, si è mosso sotto la parità il FTSE MIB, che scende a 28.396 punti, con uno scarto percentuale dello 0,69%; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che chiude a 30.264 punti. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (+0,1%); leggermente positivo il FTSE Italia Star (+0,59%).Il controvalore degli scambi nella seduta del 7/11/2023 a Piazza Affari è stato pari a 1,93 miliardi di euro, in calo rispetto ai 2,03 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,95 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,48 miliardi.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, ben comprata Recordati, che segna un forte rialzo del 2,06%. Campari avanza dell’1,82%. Nexi avanza dell’1,14%. Si muove in modesto rialzo Poste Italiane, evidenziando un incremento dello 0,98%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su CNH Industrial, che ha chiuso a -7,46%. Sotto pressione Tenaris, che accusa un calo del 3,09%. Scivola Fineco, con un netto svantaggio del 2,78%. In rosso Prysmian, che evidenzia un deciso ribasso del 2,58%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Zignago Vetro (+5,51%), Ariston Holding (+4,27%), Carel Industries (+3,37%) e Cementir (+2,87%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Danieli, che ha chiuso a -3,80%. Spicca la prestazione negativa di Saras, che scende del 2,75%. Seco scende del 2,16%. Calo deciso per Brembo, che segna un -2,09%. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, utile 9 mesi schizza a 943 milioni. Nuovo piano il 12 dicembre

    (Teleborsa) – Banco BPM ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un risultato netto record pari a 943,4 milioni di euro (487,4 milioni nel corrispondente periodo del 2022, +93,6%).Il margine di interesse si attesta a 2.421,6 milioni, in crescita del 52,3%, attribuibile principalmente all’incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse, e al limitato impatto sul costo dei depositi che hanno più che compensato il venir meno dei benefici relativi alla remunerazione dei finanziamenti TLTRO. Le commissioni nette ammontano a € 1.408,2 milioni, in calo del 2,2%.Le grandezze patrimoniali confermano i significativi risultati raggiunti: gli impieghi netti performing core (costituiti da mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) si attestano a 99,1 miliardi con un volume di nuove erogazioni per 14,6 miliardi; la raccolta diretta risulta pari a 124,5 miliardi in incremento dello 0,8% rispetto a fine 2022; la raccolta indiretta raggiunge i 100 miliardi, in crescita di 8,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022.Al 30 settembre 2023 l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi si è ridotta al 3,2% dal 3,9% del 30 settembre 2022. Il costo del credito, in costante riduzione a 47 p.b. annualizzati rispetto a 62 p.b. di fine anno 2022, rappresenta il livello più basso registrato dalla nascita del Gruppo Banco BPM, pur garantendo significativi livelli di copertura dei crediti deteriorati. Per l’intero esercizio (atteso utile superiore a 1,2 miliardi di euro) si conferma un significativo miglioramento dell’utile netto del Gruppo rispetto allo scorso anno, con un EPS 2023 superiore a 80 centesimi di euro, in ulteriore rafforzamento per il 2024, superando significativamente sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico, che sarà oggetto di aggiornamento e di presentazione al mercato il 12 dicembre prossimo.”In tale sede si procederà ad aggiornare i target di remunerazione degli azionisti, che potranno riflettere i positivi risultati raggiunti in termini di redditività e di creazione organica di capitale”, si legge nella nota sui conti.Il CdA ha deliberato di destinare ad una riserva non distribuibile un importo di circa 378 milioni di euro, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare della cosiddetta imposta sugli extraprofitti (pari a circa € 151 milioni), in luogo del versamento dell’imposta stessa. LEGGI TUTTO

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    TECMA e Immobiliare.it, partnership tech per migliorare operazioni immobiliari

    (Teleborsa) – Tecma Solutions, Tech Company quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella Digital Transformation per il settore del Real Estate, e Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, hanno siglato una partnership industriale strategica per l’integrazione tecnologica.La partnership – si legge in una nota – consentirà agli operatori di settore di accedere sia ai Big Data provenienti da Immobiliare.it, che gestisce oltre 120 milioni di endpoint relativi a immobili sul mercato in vendita e in affitto, sia agli Small Data più specifici forniti da TECMA, che oggi valorizza contemporaneamente centinaia di operazioni immobiliari di nuova costruzione in Italia.La somma dei due contributi metterà a disposizione degli operatori di settore (Asset Manager, Developer e Broker) trend di mercato in tempo reale basati sulle mutevoli esigenze dei consumatori, spaziando dalle tipologie di immobili richieste fino alle preferenze stilistiche legate alle configurazioni degli immobili acquistati.L’obiettivo è accelerare l’incontro tra domanda e offerta, velocizzando le vendite e monitorando rapidamente i rendimenti degli investimenti pubblicitari, permettendo un miglior orientamento delle strategie commerciali.”I due mondi, Real Estate e Tecnologia, si fondono ulteriormente per fornire vantaggi a tutti gli stakeholders – ha commentato Pietro Adduci, CEO di TECMA – La connessione tra le due tech company italiane, frutto del lavoro di mesi di affinamenti strategici, apre nuove opportunità al pubblico finale che cerca casa e agli operatori immobiliari, quindi un’ulteriore crescita e leadership per le due aziende”. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,036 milioni di quote di emissione a 75,58 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,036 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 75,58 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, S&P assegna rating BBB- con outlook positivo

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha assegnato a Banco BPM il rating “BBB-” con outlook positivo.”La sua solida rete nelle più ricche regioni del Nord Italia e il suo modello di business ben diversificato supporteranno il merito di credito attraverso il ciclo economico” – scrive l’agenzia di rating in un report – anche alla luce del fatto che la banca nel corso degli ultimi anni “ha significativamente rafforzato la sua capitalizzazione” e “ripulito con successo il suo bilancio” dai crediti deteriorati.L’outlook positivo – aggiunge – “riflette la possibilità che il giudizio venga migliorato nei prossimi 18-24 mesi se la banca realizzerà il piano di emissioni, aumentando il buffer di subordinati disponibili per un bail in e farà chiarezza sul fatto che il buffer addizionale per l’assorbimento delle perdite rimarrà in modo sostenibile sopra i 350 punti base”. LEGGI TUTTO