Marzo 2023

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    BCE: in Croazia extra-inflazione nei servizi con passaggio all'euro

    (Teleborsa) – L’impatto del passaggio all’euro sui prezzi dei consumatori in Croazia è stato “finora relativamente contenuto e con lo stesso ordine di grandezza di quello osservato” in altri paesi dell’Eurozona negli anni, nonostante un ambiente inflazionistico più impegnativo. Lo scrivono gli economisti della Banca centrale europea (BCE) in un nuovo studio sul tema, dopo che media e cittadini hanno lamentato un ingiustificato aumento dei prezzi con il passaggio alla moneta unica.Dallo studio emerge che c’è stato “un lieve effetto sui prezzi nel settore dei servizi, ma complessive poche prove di un ampio effetto di prezzo straordinario”.Gli studiosi hanno ricordato che media e parti dell’opinione pubblica hanno spesso sospettato che i fornitori di servizi – e in particolare i ristoranti – sfruttano l’opportunità di un cambio di valuta per aumentare i loro prezzi in modo esagerato.È stato osservato che il tasso di crescita su base mensile dei prezzi dei servizi a gennaio è stato “insolitamente alto rispetto alle letture passate di gennaio” degli ultimi dieci anni. Al contrario, gli aumenti dei prezzi mensili per il mese per gli altri componenti erano in linea con i modelli storici.Nel settore dei servizi, in particolare, bar, ristoranti, parrucchieri e servizi medici e dentali hanno registrato aumenti di prezzo elevati. La conclusione è che gli insoliti aumenti osservati nel gennaio 2023 sono parzialmente associati alle pressioni inflazionistiche sottostanti e in parte agli aumenti decisi dai gestori delle attività in occasione del cambio di valuta. LEGGI TUTTO

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    Gender equality, TERNA: 8 borse di studio in ambito Stem a donne rifugiate

    (Teleborsa) – In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, Terna mette a disposizione otto borse di studio in ambito STEM per le donne rifugiate. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Sistech, associazione europea no-profit che promuove l’accesso delle donne rifugiate nel mondo del lavoro digital&tech, – spiega Terna in una nota – vuole favorire l’inclusione e la diversità attraverso l’innovazione, la riqualificazione e il potenziamento delle loro competenze.In particolare, Terna ha scelto di finanziare alcune borse di studio trimestrali i cui percorsi sono incentrati su data science, web or software development, digital project management, cybersecurity e digital marketing. Il progetto scelto dal gestore della rete elettrica nazionale si chiama Boost e prevede anche una serie di servizi per aiutare le donne rifugiate nell’accesso al mercato del lavoro attraverso corsi di lingua e percorsi di supporto psicosociale, oltre che nella logistica.In continuità con gli anni scorsi, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha identificato per la ricorrenza dell’8 marzo un tema specifico: “Educazione e Formazione”, attraverso il quale richiamare l’attenzione sull’importanza della parità di genere e del superamento degli stereotipi legati al gender, come testimoniano i programmi Data Girls e SheTech, promossi da Terna sul tema della formazione delle donne nelle materie STEM.Con l’adesione al programma Boost, il gestore della rete elettrica nazionale conferma il grande impegno nel promuovere la gender equality, monitorando costantemente i principali indicatori gestionali che analizzano la parità di trattamento fra uomini e donne, come sancito dal Codice Etico del Gruppo.Terna è stata recentemente inserita, per il quinto anno consecutivo, nel Gender Equality Index (GEI) di Bloomberg, l’indice internazionale che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e dell’inclusione, ed è anche fra le 100 società nel mondo incluse nel Gender Equality & Inclusion Index di Standard & Poor’s, che seleziona le aziende quotate più attente alla parità di genere. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Giorgetti: prossima tranche di 19 miliardi prevista a maggio

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato che l’Italia ha finora conseguito tutti gli obiettivi previsti dal PNRR per gli anni 2021 e 2022. “Si tratta di 151 obiettivi sul totale dei 527 previsti dal PNRR fino al 2026 – ha spiegato il ministro in un’audizione al Senato sul decreto PNRR –. Nel 2023 gli obiettivi da conseguire sono in totale 96, di cui 27 nel primo semestre e 69 nel secondo semestre”. In questo momento, ha poi dichiarato, “è in corso la valutazione, da parte della Commissione europea, della terza domanda di pagamento presentata nel mese di dicembre scorso, per un valore di circa 19 miliardi di euro, importo che prevediamo di acquisire nel prossimo mese di maggio”.Delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “l’Italia ha ricevuto in totale 66,9 miliardi di euro, di cui 24,9 miliardi di euro a titolo di prefinanziamento e 42 miliardi di euro a rimborso della prima e seconda domanda di pagamento”, ha riferito Giorgetti. “Al momento è in corso la valutazione, da parte della Commissione europea, della terza domanda di pagamento presentata nel mese di dicembre scorso, per un valore di circa 19 miliardi di euro, importo che prevediamo di acquisire nel prossimo mese di maggio”.Dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si gioca “la capacità di ripresa e di crescita del Paese”, ha poi aggiunto. La nuova governance del Piano, prevista nel decreto all’esame del Senato, ha l’obiettivo di “rispondere in modo migliore alle aspettative” a fronte di una situazione che è completamente cambiata rispetto a quando il Piano è stato scritto”, ha affermato il ministro che ha poi spiegato che gli investimenti per i pilastri della transizione ecologica e digitale del Piano e per gli obiettivi orizzontale, che implicano l’attuazione a livello territoriale dei progetti, con il rispetto stringente della tempistica “costringono ad uno sforzo notevole le pubbliche amministrazione” la cui capacità di spesa “viene messa a dura prova”. Il ministro ha poi affermato che nei prossimi mesi sarà necessario accelerare l’attuazione degli investimenti previsti nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. “L’impianto delineato nel provvedimento, già ampiamente illustrato e condiviso con le Istituzioni europee, si limita ad aggiornare la governance del Piano alla luce dell’esperienza acquisita nella prima fase di attuazione, tenendo conto in particolare – ha precisato il Ministro – del fatto che nei prossimi anni si dovrà procedere in maniera più approfondita nell’attuazione degli investimenti rispetto alle riforme, che sono ormai in una fase avanzata di attuazione”. LEGGI TUTTO

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    L'Europa resta al palo, investitori concentrati su audizione Powell

    (Teleborsa) – Piazza Affari non si sposta dai valori della vigilia, in linea con i principali mercati di Eurolandia. L’attenzione degli investitori è oggi concentrata sull’audizione del presidente della Fed Jerome Powell davanti al Congresso degli Stati Uniti (che continuerà anche domani), in attesa di indicazioni sulla politica della Fed e in vista della prossima riunione alla fine di questo mese.L’audizione è per “l’occasione per chiarire come sia cambiato il pensiero tra i membri del FOMC dal loro incontro di inizio febbraio, quando i tassi ufficiali sono stati alzati di 25 punti base e la comunicazione complessiva è stata meno hawkish di prima sulla scia di un processo di disinflazione che sembrava essere sulla buona strada”, scrivono gli analisti di UniCredit. Nelle settimane seguenti, ci sono state infatti sorprese al rialzo in quasi tutti i principali dati relativi alla crescita, all’occupazione e all’inflazione.Per quanto riguarda i dati macroeconomici europei, è risultata in diminuzione la produzione industriale in Spagna nel mese di gennaio 2023, mentre sono continuati ad aumentare, contro attese per una contrazione, gli ordinativi all’industria in Germania nello stesso mese.A Piazza Affari c’è stato il debutto di Creactives Group sul Segmento Professionale di Euronext Growth Milan. L’AD Paolo Gamberoni ha affermato che si tratta di “un momento importante e strategico” e che le risorse raccolte aiuteranno a raggiungere “un’espansione geografica importante a livello internazionale”.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,067. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,45%. Sessione debole per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia con un calo dello 0,50%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +173 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,38%.Tra gli indici di Eurolandia sostanzialmente invariato Francoforte, che riporta un moderato +0,07%, piccolo passo in avanti per Londra, che mostra un progresso dello 0,32%, e resta vicino alla parità Parigi (+0,05%).Sosta sulla parità la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 27.949 punti; sulla stessa linea, giornata senza infamia e senza lode per il FTSE Italia All-Share, che rimane a 30.212 punti. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (-0,07%); sulla stessa linea, sui livelli della vigilia il FTSE Italia Star (+0,07%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, in luce Amplifon, con un ampio progresso dell’1,80%. Andamento positivo per Unipol, che avanza di un discreto +1,65%. Composta Banca Mediolanum, che cresce di un modesto +1,27%. Performance modesta per Tenaris, che mostra un moderato rialzo dell’1,23%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Telecom Italia, che prosegue le contrattazioni a -1,41%. Deludente Nexi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Fiacca Unicredit, che mostra un piccolo decremento dell’1,01%. Discesa modesta per STMicroelectronics, che cede un piccolo -0,93%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Autogrill (+1,93%), Ariston Holding (+1,61%), Salcef Group (+1,57%) e Webuild (+1,32%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Ascopiave, che continua la seduta con -2,30%. Spicca la prestazione negativa di Mondadori, che scende del 2,08%. Intercos scende del 2,08%. Calo deciso per Banca MPS, che segna un -1,55%. LEGGI TUTTO

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    Pagamenti digitali: in Italia nel 2022 il transato raggiunge i 397 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Nel 2022 il transato con strumenti di pagamento digitale in Italia continua a crescere a doppia cifra e sfiora i 400 miliardi di euro (pari al 40% dei consumi), un valore che include sia i pagamenti basati su carte e wallet (390 miliardi di euro, in crescita del +18% rispetto al 2021), sia i pagamenti basati su conto (7 miliardi di euro di transato). Queste alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, presentate in occasione del convegno “Innovative Payments: don’t look back”.”I dati sui pagamenti digitali in Italia nel 2022 – afferma Alessandro Perego, responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – dimostrano che quanto registrato nel 2021 non era solo un rimbalzo dopo il crollo dei consumi, ma che la crisi pandemica ha cambiato strutturalmente le abitudini dei consumatori, che trovano questi mezzi sempre più comodi, veloci e sicuri, portando il mercato a crescere a ritmi superiori rispetto a quelli pre-covid. Secondo i dati della BCE sul numero di transazioni pro capite con carta registrate nel 2021, l’Italia è uno dei paesi a maggior crescita nell’ultimo anno (+33,6%)”.La crescita generale si riflette su tutte le componenti, sia in quelle più tradizionali come le carte, dove i pagamenti Contactless raggiungono i 186 miliardi di € (+45% sul 2021), sia nei nuovi metodi di pagamento (Innovative Payments) che registrano un valore di 20,3 miliardi (+107%).All’interno degli Innovative Payments, sono Mobile e Wearable a rappresentare le due componenti fondamentali della crescita: nel corso del 2022, infatti, gli italiani hanno usato sempre di più lo smartphone o i dispositivi indossabili per effettuare pagamenti in negozio, per un totale di 16,3 miliardi di euro di transato (+122% rispetto al 2021).Tra i servizi correlati al pagamento che stanno destando sempre più interesse tra i consumatori c’è sicuramente il Buy Now Pay Later (BNPL). La sua crescita ha caratterizzato il 2021 e si è confermata anche nel 2022, contribuendo in maniera significativa all’incremento generale dei pagamenti digitali. Il 13% degli italiani ha dichiarato di avere già utilizzato questo tipo di servizio per uno o più acquisti online e/o in negozio, mentre il 33% è intenzionato a servirsene in futuro (percentuale che sale al 67% se si considerano anche gli indecisi).Nel 2022 le transazioni BNPL hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, con una crescita del +253% rispetto al 2021. L’86% del valore, inoltre, riguarda acquisti effettuati su Internet, un risultato che porta il BNPL a rappresentare circa il 4% di penetrazione nel mondo online.Il 2022 è stato un anno di conferme in tutto il mondo per il settore dei pagamenti: continua infatti la crescita, in termini di transato e diffusione, delle modalità di pagamento più innovative. Lo smartphone si conferma ancora una volta il centro delle innovazioni in ambito pagamenti, grazie alla diffusione ormai capillare (nel 2021 era utilizzato da quasi due terzi della popolazione mondiale) e alla capacità di offrire una user experience sempre più ottimale rispetto agli strumenti tradizionali, sia nei pagamenti in negozio sia in quelli online.”Il settore dei pagamenti si dimostra vivace e innovativo anche nel nostro Paese, dimostrando un netto cambio di tendenza: sono sempre di più i consumatori e gli esercenti che scelgono quotidianamente questi strumenti – spiega Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments –. Nonostante tutto, a fine 2022 il nuovo Governo italiano ha adottato un approccio più titubante, in cui la soglia ove non è consentito accettare pagamenti in contanti è stata alzata a 5.000 euro, una strategia in contrasto con l’attuale percorso avviato per combattere l’evasione fiscale e migliorare processi e servizi”.A livello europeo cresce l’attenzione sui Digital Wallet, con particolare attenzione al tema dell’identità digitale come abilitatore (anche, ma non solo, di pagamenti). La recente revisione del regolamento eIDAS ha proprio lo scopo di introdurre nel 2024 l’European Union Digital Identity Wallet (EUDI wallet), ossia un insieme di servizi certificati che permette agli utenti di richiedere, conservare e condividere le informazioni personali per accedere ai servizi online e firmare documenti elettronici.Lo smartphone è infine centrale anche nelle sperimentazioni di nuove versioni delle valute di banca centrale, le cosiddette Central Bank Digital Currency (CBDC). I progetti più avanzati in questo ambito sono concentrati nei Paesi Asiatici, ma anche l’Unione Europea ha avviato i lavori per implementare il cosiddetto “Euro Digitale”, e sta considerando lo sviluppo di un’app che ne permetta l’utilizzo in negozio, in modalità contactless o con QR code, e anche online.”I pagamenti innovativi, però, guardano anche oltre lo smartphone. In Italia si intravedono ad esempio novità importanti tra i servizi e le applicazioni che sfruttano le Open API, facendo leva sul minor numero di attori coinvolti in queste operazioni e sulla possibilità di avere immediatamente i fondi sul conto dell’esercente – sostiene Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments –. A livello globale, infine, crescono gli ‘Smart Objects Payment’: soprattutto le cosiddette smart car – auto dotate di connessione Internet – stanno ricevendo sempre più attenzione da parte di un mercato che negli Stati Uniti vede già oggi circa 84 milioni di veicoli online e un grande potenziale di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    Ascopiave, utile 2022 in calo a 32,4 milioni. Dividendo di 0,13 euro

    (Teleborsa) – Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, ha chiuso l’esercizio 2022 con ricavi consolidati pari a 163,7 milioni di euro (+21,3%). L’ampliamento del perimetro alle nuove società acquisite ha comportato l’iscrizione di ricavi per 24,9 milioni di euro. A parità di perimetro, il fatturato evidenzia una crescita legata principalmente a maggiori ricavi da titoli di efficienza energetica (+6,3 milioni), per effetto dei maggiori obiettivi assegnati per l’esercizio 2022, e a maggiori ricavi per servizi resi a società del gruppo.Il Margine Operativo Lordo si attesta a 77,9 milioni di euro (66,4 milioni nell’esercizio 2021), il risultato operativo a 31,9 milioni (33,8 milioni nell’esercizio 2021) e l’utile netto consolidato a 32,4 milioni (45,3 milioni nell’esercizio 2021), con il calo del 28,4% dovuto principalmente alla diminuzione dei risultati della partecipata EstEnergy.”Ascopiave chiude l’esercizio 2022 con risultati positivi, nonostante il difficile contesto di mercato – ha commentato l’AD Nicola Cecconato – Nel 2022 il settore energetico ha attraversato una congiuntura poco favorevole, caratterizzata da una elevata volatilità dei prezzi e da interventi normativi che hanno inciso negativamente sulla redditività degli operatori”. “Come riflesso di tale situazione particolare, il gruppo ha dovuto registrare una flessione dei proventi dalla propria partecipazione in EstEnergy, mentre le nuove attività acquisite nel settore delle energie rinnovabili hanno prodotto risultati inferiori rispetto alle attese per effetto dei provvedimenti governativi – ha aggiunto – Si deve inoltre aggiungere che tale comparto è stato penalizzato dalle avverse condizioni climatiche caratterizzate dall’elevata siccità che hanno determinato una bassa produzione degli impianti idroelettrici”. Il CdA proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,13 euro per azione, per un totale di 28,2 milioni. Se approvato in prima convocazione assembleare, il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 4 maggio 2023 con stacco della cedola in data 2 maggio 2023 (record date il 3 maggio 2023). LEGGI TUTTO

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    Eurozona, BCE: in calo le aspettative dei consumatori per l'inflazione

    (Teleborsa) – Le aspettative dei consumatori dell’Eurozona per l’inflazione a 12 mesi e a 3 anni sono diminuite, le aspettative di crescita del reddito nei prossimi 12 mesi hanno continuato a crescere, e quelle di crescita della spesa sono ulteriormente diminuite. È quanto emerge dall’ultimo Consumer Expectations Survey della Banca centrale europea (BCE), che confronta il mese di gennaio 2023 con la rilevazione del mese precedente.InflazioneIl tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è sceso al 9,5% nel gennaio 2023, dal 9,9% nel dicembre 2022. Le aspettative mediane per l’inflazione nei prossimi 12 mesi sono scese al 4,9% dal 5,0%, mentre le aspettative mediane per l’inflazione a tre anni sono diminuite significativamente al 2,5%, dal 3,0% del mese precedente. Allo stesso tempo, si legge nel report, l’incertezza sulle aspettative di inflazione nei prossimi 12 mesi è aumentata, ma è rimasta sostanzialmente in linea con i livelli elevati osservati da marzo 2022. Le percezioni e le aspettative di inflazione sono allineate tra i gruppi di reddito, ma gli intervistati più giovani (età 18-34) hanno continuato a segnalare percezioni di inflazione inferiori e aspettative rispetto agli intervistati più anziani (55-70 anni).Reddito e consumiI consumatori si aspettano che il loro reddito cresca dell’1,3% nei prossimi 12 mesi, rispetto all’1,0% di dicembre. Questo miglioramento è stato guidato principalmente dagli intervistati con redditi familiari inferiori alla mediana, viene sottolineato. La percezione di una crescita della spesa nominale nei 12 mesi precedenti è rimasta pressoché stabile al 6,3%. Le aspettative di crescita della spesa nei prossimi 12 mesi si sono ridotte in modo significativo al 3,8%, dal 4,2% del mese precedente. Questo calo è stato determinato principalmente dagli intervistati più anziani (età 55-70).Mercato del lavoro e crescitaPur indicando ancora una contrazione, le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi hanno continuato a spostarsi verso l’alto attestandosi al -1,2%, dal -1,5% di dicembre 2022. In linea con le aspettative più elevate per la crescita, le aspettative per il tasso di disoccupazione 12 mesi a venire sono scese all’11,6%, rispetto all’11,9% di dicembre. Gli intervistati occupati hanno riferito che il previsto la probabilità di perdita del lavoro nei prossimi tre mesi è diminuita in modo più significativo, scendendo all’8,1% a gennaio, dal 9,2% di ottobre 2022. LEGGI TUTTO

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    Nexi, ricavi 2022 a 3,26 miliardi di euro. Margini in netto aumento

    (Teleborsa) – Nexi, società PayTech italiana che fa parte del FTSE MIB, ha raggiunto l’ambition 2022 precedentemente annunciata, con ricavi pari a 3.260 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto al FY21 (+7,8% a/a escludendo Ratepay), e un EBITDA pari a 1.612,8 milioni di euro, in crescita del 14,2% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA Margin si è attestato al 49%, con un incremento di 311 punti base rispetto al FY21.L’utile di pertinenza del gruppo normalizzato nel FY22 è stato pari a 693,2 milioni di euro, con un utile per azione normalizzato di 0,53 euro, in crescita del 15% su base annua.Nel quarto trimestre del 2022, i ricavi si sono attestati a 879,5 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto al 4trim21 (+5,9% a/a escludendo Ratepay). L’EBITDA è stato pari a 451,6 milioni di euro, in aumento del 8,7% rispetto al 4trim21, e l’EBITDA Margin ha raggiunto il 51%.”Il 2022 si è confermato un altro anno di crescita solida e profittevole in tutti i nostri business e nelle diverse aree geografiche, facendo registrare un’eccezionale evoluzione dei margini e un’accelerazione della generazione di cassa, nonostante la complessa situazione macroeconomica – ha commentato il CEO Paolo Bertoluzzo – Abbiamo inoltre fatto grandi progressi nel percorso d’integrazione e trasformazione del Gruppo Nexi, con investimenti in tecnologia, competenze e innovazione, rafforzando al contempo il nostro portfolio di business mediante acquisizioni e cessioni mirate.”Iniziamo il 2023 determinati a crescere ancora in tutte le geografie, aumentando ulteriormente la marginalità e la generazione di cassa – ha aggiunto – Al contempo, continueremo ad essere molto rigorosi nell’allocazione del capitale, focalizzando e rafforzando ulteriormente il nostro portafoglio per accelerare la crescita, come dimostra la partnership strategica appena siglata con Banco Sabadell che ci consentirà di entrare in un mercato particolarmente attrattivo come quello spagnolo”.Al 31 dicembre 2022, la Posizione Finanziaria Netta gestionale è pari a 5.396 milioni di euro e il rapporto Posizione Finanziaria Netta/EBITDA è pari a 3,3x. La leva finanziaria pro-forma che invece include le sinergie run-rate si attesta a circa 2,9x, in linea con il piano.Nexi conferma la Guidance 2023 in linea con l’ambition a medio-lungo termine presentata all’ultimo Capital Markets Day; ricavi a oltre il 7% di crescita a/a; EBITDA a oltre il 10% di crescita a/a; leva finanziaria netta a circa 3.0x l’EBITDA; utile per azione normalizzato a oltre il 10% di crescita a/a. LEGGI TUTTO