Marzo 2023

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    Credem, CdA approva risultati 2022. Campani: guardiamo a futuro con fiducia

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Credem ha approvato i risultati individuali e consolidati del 2022, confermando integralmente i dati preliminari comunicati lo scorso 6 febbraio. In particolare, la banca emiliana ha ottenuto utile netto consolidato a 317 milioni di euro, dopo aver spesato oltre 60 milioni di euro di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà, in crescita del 23,4% su base annuale.”Anche nel 2022 il Gruppo è stato in grado di crescere adattandosi velocemente al contesto incerto – ha dichiarato Angelo Campani, Direttore Generale di Credem – Questo è stato possibile grazie alla qualità delle nostre persone, alla loro abilità di fare squadra e al forte senso di appartenenza”.”Gli eccellenti risultati raggiunti, ottenuti anche attraverso un’importante diversificazione dei ricavi, ci permettono di guardare al futuro con fiducia – ha aggiunto – Continueremo ad investire con decisione per sviluppare le nostre linee di business con l’obiettivo costante di generare valore sostenibile nel tempo puntando su un modello organizzativo reattivo e flessibile”.Il dividendo proposto è pari a 0,33 euro per azione, +10% rispetto all’anno scorso, per un ammontare complessivo di 112,3 milioni di euro. Sono oltre 340 milioni di euro quelli pagati negli ultimi cinque anni. LEGGI TUTTO

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    Nexi, BofA lima target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Bank of America (BofA) ha rivisto il target price su Nexi, società PayTech italiana che fa parte del FTSE MIB, a 10,8 euro per azione (-4%), confermando la raccomandazione Buy, dopo “un quarto trimestre del 2022 ampiamente in linea e prospettive rassicuranti per il 2023”.La view positiva degli analisti è supportata da: una crescita relativamente resiliente, data un mix diversificato e un modello di fatturazione che beneficia in parte dell’inflazione; vantaggi strutturali dovuti al passaggio ai pagamenti digitali con una penetrazione media delle carte nei mercati di Nexi al 36% (rispetto al 61% per l’Europa non-Nexi); costante riduzione dell’indebitamento con il miglioramento della generazione di FCF.Considerando che Nexi tratta con uno sconto del 22% rispetto a Worldline, Bank of America afferma di vedere spazio per un rerating, visti i segnali di esecuzione verso il 2023 e gli obiettivi di crescita a medio termine. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, Turi: “Sostenibilità ESG può essere strategico per le Pmi”

    (Teleborsa) – “La sostenibilità ESG (Environmental, Social e Governance) diventa un elemento sempre più importante nei bilanci delle piccole e medie imprese, rappresentando un fattore chiave per il loro successo a lungo termine”.È quanto ha affermato Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il forum organizzato dalla Commissione di Studio ESG dell’Odcec di Napoli, in programma il prossimo 16 marzo dalle ore 09,30 presso la sala conferenze della sede di Palazzo Calabritto (Piazza dei Martiri, 30).”Il nostro obiettivo non è solo quello di approfondire la tematica della sostenibilità in generale – ha sottolineato Raffaele Ianuario, consigliere delegato dell’Ordine di Napoli con delega alla Commissione ESG e moderatore dell’evento –, ma anche di analizzare in modo specifico come le PMI possano integrare l’ESG nei loro bilanci. Il convegno dal titolo ‘La sostenibilità ESG entra nei bilanci’ sarà il primo di una serie di eventi che si terranno nei prossimi mesi con l’obiettivo di esaminare la tematica nei settori specifici: vitivinicolo, food, conserviero, cantieri navali e moda”.”L’approccio istituzionale dell’iniziativa – ha detto Emmanuela Saggese, presidente della Commissione ESG dell’Ordine partenopeo – rappresenta un importante riconoscimento della sostenibilità ESG per lo sviluppo delle imprese e del territorio. L’Odcec di Napoli, infatti, si impegna a sostenere le Pmi nella transizione verso un modello di business sostenibile e a promuovere la diffusione delle migliori pratiche. Il convegno rappresenta quindi un’occasione importante per confrontarsi, apprendere e creare un network di professionisti impegnati in questa importante sfida per il futuro del nostro territorio”.Al focus parteciperanno esperti del settore, commercialisti, banche e rappresentanti di imprese che hanno già iniziato ad adottare pratiche sostenibili: Ada Rosa Balzan (fondatrice e amministratore delegato di ARB S.B.P.A. Sustainability Consulting), Antonio Minervini (presidente del Comitato Scientifico della Commissione E.S.G. – Environmental, Social and Governance), Riccardo Resciniti (professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università del Sannio), Milena Prisco (Of counsel studio Pavia e Ansaldo, responsabile E.S.G.), Felice Delle Femine (direttore generale della Banca di Credito Popolare), Alessandro Di Ruocco (presidente R.d.r. Spa Società Benefit e presidente Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali di Napoli), Antonio Marciano (segreteria del presidente della Regione Campania) e Cristina Miele (direttrice amministrazione, finanza e controllo Ferrarelle Spa Società benefit). LEGGI TUTTO

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    Wall Street positiva, investitori valutano dati mercato del lavoro

    (Teleborsa) – Wall Street si muove in rialzo dopo che le richieste di disoccupazione settimanali sono salite a 211.000 durante la settimana terminata il 4 marzo, rispetto alle aspettative del mercato di 195.000 e considerando che si tratta della prima volta che le richieste hanno superato quota 200.000 dall’inizio di gennaio. Il dato macroeconomico arriva dopo quello sulle offerte di lavoro di ieri (risultate in calo ma sopra le aspettative) e prima del rapporto mensile sul mercato del lavoro, che sarà diffuso nella giornata di domani.Gli investitori sperano in una lettura debole, che non rafforzi quindi l’idea di un’economia ancora troppo forte, che spingerebbe la Federal Reserve a mantenere un’aggressiva stretta monetaria per riportare l’inflazione sotto controllo.Ieri il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ripetuto che i dati determineranno la dimensione del rialzo dei tassi alla prossima riunione, sottolineando che non è stata ancora presa una decisione al riguardo. Powell, in audizione alla Camera, ha detto che sono in arrivo alcuni dati “potenzialmente importanti”, in particolare quelli sul mercato del lavoro in uscita venerdì 10 e quelli sull’inflazione in pubblicazione la prossima settimana (CPI e PPI).”Se il recente trend positivo dell’occupazione americana e se i dati dell’inflazione saranno sopra le attese degli analisti, è presumibile che il mercato possa anticipare un rialzo di 50 punti base già nei prossimi giorni – ha commentato Ugo Lancioni, Head of Currency Management di Neuberger Berman – In ogni caso, anche se la FED alzasse i tassi di soli 25 punti base, il mercato dovrà inevitabilmente tenere conto del rischio di una stretta monetaria più decisa dopo la testimonianza di ieri”.Il Beige Book ha rilevato attività in lieve aumento e continuo miglioramento delle strozzature all’offerta, un mercato del lavoro che rimane “solido” con aumenti dell’occupazione “modesti o moderati”, mentre le pressioni inflazionistiche restano diffuse, anche se gli aumenti dei prezzi sono in via di riduzione in molte aree. “Nel complesso, il rapporto dà un quadro più in linea con i trend di moderazione visti in autunno, piuttosto che con il boom di attività rilevato dai dati di gennaio”, commentano gli analisti di Intesa Sanpaolo.Tra i titoli sotto osservazione ci sono Silvergate Capital, che ha dichiarato che prevede di chiudere dopo essere stata colpita dalle perdite a seguito del crollo dell’exchange di criptovalute FTX, e Credit Suisse, che ha ritardato la pubblicazione della relazione annuale dopo una telefonata dell’ultimo minuto della SEC, sollevando dubbi sui suoi precedenti bilanci.Wall Street continua la seduta con un guadagno frazionale sul Dow Jones dello 0,41%; sulla stessa linea, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,34%, portandosi a 4.005 punti. Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,4%); con analoga direzione, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,44%). LEGGI TUTTO

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    Auto, Acea: risolvere l'attuale impasse su accordo UE, serve chiarezza

    (Teleborsa) – L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha invitato la Commissione europea e il Consiglio a giungere a una risoluzione sull’attuale impasse della legislazione dell’UE sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni, che doveva essere firmata in legge all’inizio di marzo. “La trasformazione fondamentale per l’industria automobilistica europea richiede sicurezza nella pianificazione”, si legge nella nota diffusa dall’Associazione.”ACEA prende atto che l’accordo finale sulla CO2 – raggiunto lo scorso ottobre tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio – include riferimenti al possibile ruolo futuro dei combustibili rinnovabili nel settore dei trasporti. ACEA è convinta che gli obiettivi climatici nazionali ed europei non debbano essere messi in discussione. Per raggiungere questi obiettivi, l’apertura tecnologica rimane essenziale. L’Europa deve mantenere l’agilità per rispondere alle diverse esigenze e adattarsi alle mutevoli circostanze”, prosegue la nota.ACEA ha inoltre invitato i responsabili politici ad affrontare le emissioni della flotta esistente di veicoli su strada. “L’elettrificazione di massa è una parte importante della soluzione verso cui tutti stiamo spingendo, ma non è una soluzione miracolosa”, ha dichiarato il presidente di ACEA, Luca de Meo. “Il nemico è l’energia basata sui fossili, non una particolare tecnologia”. “Rileviamo che l’Europa è l’unica area geografica destinata ad abbandonare la neutralità tecnologica come pilastro del suo quadro normativo”, ha aggiunto de Meo. ACEA ha poi chiesto di mettere in atto le condizioni quadro essenziali per una forte e rapida diffusione sul mercato di auto e furgoni a emissioni zero. Questi includono l’accesso alle materie prime necessarie e una fitta rete di infrastrutture di ricarica e rifornimento per questi veicoli. LEGGI TUTTO

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    “Distretto Italia”: oltre 10mila tecnici specializzati da formare e inserire nel mercato del lavoro

    (Teleborsa) – Oltre 10mila figure tecniche specializzate da formare e inserire nel mercato del lavoro. È quanto fotografa la ricerca condotta dal Centro Studi di “Distretto Italia”, il progetto del Consorzio ELIS, promosso nell’ambito della presidenza di Autostrade per l’Italia e che vede la partecipazione di 29 grandi aziende. Il fabbisogno individuato si concentra nei settori Telecomunicazioni, Costruzioni, Energy e utilities, Metalmeccanica e ICT. A mancare sono soprattutto posatori e giuntisti di fibra ottica, responsabili di cantiere, tecnici e programmatori software e impiantisti elettrici. Sono oltre 5mila le posizioni che richiedono di essere occupate nelle 12 grandi aziende che hanno partecipato alla prima analisi di fabbisogno. Altre 4.800 posizioni vacanti si registrano nell’indotto. Le aziende fondatrici di “Distretto Italia” sono Autostrade per l’Italia, BNL BNP Paribas, Cdp, Enel, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Poste Italiane, Open Fiber, Gruppo FNM e Trenord e Bain & Company. In totale, le 29 aziende che hanno aderito al progetto, contano circa 400mila dipendenti sul territorio italiano. Lo studio è il primo step del programma, che prevede appunto la raccolta dei fabbisogni di figure tecniche specializzate, per poi dare il via a una serie di azioni di orientamento e formazione in collaborazione con Università e Istituti Tecnici Superiori.”Costruiamo le competenze e le capacità progettuali del futuro – afferma, in veste di presidente del semestre Elis, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi – per rispondere alle esigenze del mercato e per la formazione dei più giovani. Grazie a questo studio abbiamo mappato la domanda e abbiamo posto le basi per formare un largo bacino da cui attingere con l’obiettivo di fare rete, in sinergia con il mondo dell’istruzione. Aspi, come capofila del progetto, fornisce dati utili per creare un nuovo campione da cui partire. Significa mettere a sistema un modello per produrre lavoro anche per l’indotto, significa costruire oggi le competenze del domani. Così come il mondo industriale è strettamente legato al territorio, tanto deve essere punto di riferimento nelle scuole per far conoscere ai più giovani nuovi e vecchi mestieri. Un sistema costruito sul dialogo tra imprese, Istituzioni, scuole e università, con lo scopo di realizzare un progetto strutturale che affronti i problemi di oggi e che costruisca le soluzioni per il domani”.La mappa delle competenze – Secondo lo studio condotto, il maggior fabbisogno delle aziende mappate è nel nord del Paese (31%), a seguire le Isole (12%), il Centro (6%) e il Sud (4%). Il 47%, invece, è la domanda di fabbisogno proveniente dall’indotto in tutto il territorio nazionale. Il fabbisogno di “Distretto Italia” – Lo studio mostra che il profilo più richiesto è quello di addetto attività di posa dei cavi di fibra ottica, che a oggi rappresenta il 35% delle posizioni aperte. Più nello specifico, nel settore delle Telecomunicazioni (TLC), questa figura rappresenta circa l’85% dei profili ricercati. Nel settore delle Costruzioni il profilo maggiormente richiesto è invece quello del responsabile di cantiere, con 761 posizioni aperte. Nel campo delle Energy e Utilities circa l’80% dei profili ricercati dalle aziende riguarda i tecnici operativi e gli operatori referenti di linea. Per Meccanica, Elettronica, Meccatronica e Metallurgia il 70% delle posizioni aperte interessa l’indotto, con richieste registrate principalmente nel Nord Italia. Più della metà dei profili ricercati in questi settori riguarda i tecnici programmatori software e i consulenti nel settore dell’ICT (rispettivamente 466 e 224 unità). In quello dei Trasporti la domanda dei profili di conducente-autista interessa principalmente l’indotto (140 unità). Nel comparto Sales/Retail la maggior parte dei profili richiesti sono i commessi delle vendite al minuto (150 unità). Nel comparto della Produzione petrolifera, petrolchimica, power e ambientale la domanda nasce direttamente dalle aziende mappate e interessa soprattutto il Nord Italia (134 unità). Lo stesso vale per la Logistica, con oltre il 75% delle posizioni aperte nel Nord Italia (116 unità).Il Centro Studi, che si è avvalso anche del contributo delle Agenzie per il Lavoro che aderiscono a “Distretto Italia”, evidenzia che negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a un aumento dell’inefficienza del mercato. A tassi di disoccupazione superiori non è infatti corrisposta una diminuzione delle posizioni vacanti. Questo dato, in coerenza con la letteratura di settore, descrive appieno la difficoltà delle aziende a soddisfare le proprie esigenze di personale. La mancanza di competenze viene confermata come una delle cause principali di questo fenomeno. Lo studio evidenzia, infatti, un’evidente correlazione tra i risultati delle prove Invalsi e il tasso di disoccupati e scoraggiati. All’aumento di risultati negativi ai test nei diversi contesti territoriali del Paese, corrisponde infatti un maggiore tasso di disoccupazione e di scoraggiamento. Alle difficoltà di reperimento di tecnici specializzati contribuisce anche un pregiudizio diffuso tra giovani e famiglie nei confronti delle professioni pratiche. Le aspirazioni si concentrano piuttosto su liceo e università ma non sono spesso coronate dal raggiungimento del titolo di studio, se si considera che tra i Paesi dell’Unione Europea l’Italia è penultima per tasso di laureati tra i 25 e i 34 anni (27% contro 41% della media europea, fonte Eurostat).”Vogliamo innanzitutto dialogare con i giovani e le famiglie, per riscoprire il valore di queste professioni – spiega Pietro Cum, amministratore delegato di ELIS –. È il valore del saper fare, che apre la strada a realizzarsi come professionisti e crea le condizioni per costruire il proprio progetto di vita attraverso il lavoro. Non c’è una vocazione professionale uguale per tutti e non c’è un percorso che preveda necessariamente il passaggio dal liceo e dall’università. C’è piuttosto bisogno di una fase di orientamento alla scoperta del proprio progetto personale, di una formazione adeguata ai profili di cui le aziende hanno realmente bisogno e di un’offerta di lavoro ‘buono’, che renda le persone orgogliose di sentirsi parte dei grandi progetti di transizione che il nostro Paese sta realizzando”.La proposta di intervento di “Distretto Italia” si articola in tre linee di azione. A breve partiranno le prime “Scuole dei Mestieri”, che rispondono al fabbisogno di competenze del comparto produttivo e industriale nazionale con corsi di formazione e inserimento lavorativo. Inoltre è in corso un dialogo con le istituzioni per attivare una rete di programmi di orientamento diffusi su base territoriale, in collaborazione con scuole, università e aziende. Sempre sul fronte dell’orientamento, si avvierà una campagna di informazione rivolta ai giovani studenti e alle loro famiglie e un programma di formazione degli orientatori che operano nel sistema scolastico. 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    Prada, ricavi 2022 superano 4,2 miliardi. Cina tornata a crescere

    (Teleborsa) – Prada, gruppo italiano del lusso quotato a Hong Kong, ha chiuso il 2022 con ricavi netti pari a 4,2 miliardi di euro, in crescita del 21% rispetto al 2021 (a cambi costanti), e vendite retail pari a 3,7 miliardi di ruro (+24%). Ottima performance in tutte le categorie di prodotto: Pelletteria +18%, Abbigliamento +27%, Calzature +29%. L’EBIT Adjusted Margin si è assestato al 20,1% dei ricavi, pari a 845 milioni di euro. L’utile netto è aumentato del 58% a 465 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta è positiva per 535 milioni di euro.”Per il 2023, ci aspettiamo una crescita solida e superiore alla media di mercato – ha affermato il CEO Andrea Guerra – La Cina è ritornata a essere un motore della crescita; tuttavia, considerato il contesto globale in costante mutamento, dobbiamo rimanere vigili e mantenere un approccio disciplinato sui costi e nell’allocazione del capitale”.Il consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo di 0,11 euro per azione. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in aumento a 211 mila

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 4 marzo 2023, i “claims” sono risultati pari a 211 mila unità, in aumento di 21.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 190.000. Il dato si confronta con i 195 mila del consensus.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 197.000 unità, in aumento di 4.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 193.000. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 25 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.718.000, in aumento di 69.000 mila unità rispetto alle 1.649.000 unità della settimana precedente e al di sopra del 1.659.000 attesi. LEGGI TUTTO