Marzo 2023

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    Wall Street in calo, continuano timori di contagio da fallimento SVB

    (Teleborsa) – Wall Street si muove in netto calo, con gli investitori che temono un effetto contagio a seguito del crollo della Silicon Valley Bank (SVB) e di altri istituti non-sistemici statunitensi (come Signature Bank). Intanto, sono aumentate le aspettative per una pausa negli aumenti dei tassi di interesse a marzo, in contrasto con il consensus per un aumento di 25 punti base prima degli eventi degli ultimi giorni.L’inizio di un panico bancario ha indotto il Tesoro e la Fed a definire SVB e Signature “banche sistemiche” e ad annunciare che tutti i depositi delle due banche verranno ripagati, anche quelli non coperti dall’assicurazione della FDIC. Inoltre, durante il weekend hanno istituito un nuovo strumento, denominato Bank Term Funding Plan (BTFP), che consentirà alle banche di vendere alla Fed buoni del Tesoro e altre attività liquide di alta qualità alla pari se hanno bisogno di aumentare la liquidità.”SVB è un outlier per molti versi, ma è troppo presto per parlare di cessato allarme per il settore – hanno scritto gli analisti di ING – È un rischio derivante dall’ambiente aggressivo di aumento dei tassi. Finora il sistema sembra a posto, ma deve essere trattato con cautela in anticipo, per ogni evenienza”.Il trading su Signature Bank è stato interrotto prima dell’avvio delle contrattazioni, ma altri istituto sono oggetto di forti vendite nella seduta odierna, come First Republic Bank, Western Alliance Bancorp e PacWest Bancorp.Parlando poco prima dell’apertura del mercato, il presidente Joe Biden ha detto che il management delle banche fallite sarà licenziato, gli investitori non saranno protetti (anche se tutti i depositanti saranno integri) e che i contribuenti americani non dovranno affrontare alcuna perdita, in quanto i soldi impiegati per gli interventi annunciati proverranno invece dal gettito delle commissioni bancarie al Fondo di assicurazione dei depositi.Oggi non ci sono dati macroeconomici di rilievo in uscita. Durante la settimana si concluderà però la tornata di dati di febbraio rilevanti per la riunione del FOMC del 22 marzo. Il focus sarà sull’indice dei prezzi al consumo di febbraio, che dovrebbe confermare un trend ancora forte per i servizi core ex-abitazione, mantenendo elevate le preoccupazioni per il sentiero dell’inflazione.Il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,49%, portando avanti la scia ribassista di cinque cali consecutivi, avviata martedì scorso; sulla stessa linea, si muove in retromarcia l’S&P-500, che scivola a 3.812 punti (-1,14%). In ribasso il Nasdaq 100 (-0,99%); con analoga direzione, in rosso l’S&P 100 (-1,1%).Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Martedì 14/03/202313:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 6%; preced. 6,4%)13:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,4%; preced. 0,5%)Mercoledì 15/03/202313:30 USA: Empire State Index (atteso -7,85 punti; preced. -5,8 punti)13:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,7%)13:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 5,4%; preced. 6%). LEGGI TUTTO

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    Spazio, MIMIT: “Firmati contratti per oltre 285 milioni per nuovi strumenti di trasporto spaziale”

    (Teleborsa) – Sono stati firmati oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso, due importanti contratti da oltre 285 milioni di euro complessivi per potenziare le capacità tecnologiche dell’industria italiana per l’accesso allo spazio.L’obiettivo – fa sapere il Mimit in una nota – è sfruttare le capacità esistenti in Italia, attraverso i programmi, Vega C e Vega E, e realizzare le prossime generazione di motori con caratteristiche eco-sostenibili che faranno parte delle future famiglie di lanciatori spaziali europei.L’iniziativa – sottolinea il Ministero – rappresenta un passaggio importante per l’implementazione del “Next Generation EU” e utilizza fondi del PNRR, pari a oltre 1,2 miliardi, affidati ad ESA con una convenzione.Alla cerimonia erano presenti, oltre al ministro delegato dal Governo allo Spazio e Aerospazio, Urso, il direttore dei trasporti spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Daniel Neuenschwander e l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, appaltatore principale.”La firma di oggi è importante per il raggiungimento degli obiettivi PNRR per lo spazio. Ancora una volta viene ribadito il nostro impegno su un settore determinante, in cui l’Italia può e deve avere un ruolo di leadership grazie al lavoro fatto dalle imprese italiane, la cui tecnologia riscuote unanime riconoscimento – ha dichiarato Urso durante la cerimonia di firma –. La sigla di oggi è la prima pietra miliare di un percorso che sarà certamente positivo – continua Urso – Non posso che augurare il miglior successo alle iniziative e ai progetti che scaturiranno da questi due contratti, che valorizzeranno l’intera filiera del comparto”.I due progetti saranno guidati da Avio come appaltatore principale supportato da una filiera d’eccellenza fatta da importanti realtà industriali italiane, da startup e piccole/medie imprese, nonché da centri di ricerca e università.Il primo contratto, Space Transportation System (STS), finanziato con 181,6 milioni di euro sarà dedicato allo sviluppo entro il 2026 di un dimostratore in volo di nuove tecnologie e progetti per un lanciatore con motori a ridotto impatto ambientale.Il secondo programma High Thrust Engine (HTE) finanziato con 103 milioni di euro sarà invece dedicato allo sviluppo di un nuovo motore ad alta spinta, anche questo a basso impatto ambientale, per arrivare ad un primo test di qualifica a terra entro il 2026. LEGGI TUTTO

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    CIR, risultato netto 2022 in calo penalizzato da investimenti. Nessun dividendo

    (Teleborsa) – CIR, holding della famiglia De Benedetti quotata su Euronext Milan, ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati pari a 2.235,6 milioni di euro, in aumento del 13,9% rispetto al 2021, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività (sociosanitario e componentistica auto), in netta ripresa dopo due esercizi fortemente influenzati dagli effetti della pandemia Covid-19.L’EBITDA consolidato è ammontato a 295,7 milioni di eeuro, 13,2% dei ricavi (in calo dai 300,7 milioni nel 2021). Escludendo oneri/proventi non ricorrenti registrati nei due esercizi, l’EBITDA consolidato è aumentato del 5,4% rispetto a quello del 2021.Il risultato netto consolidato è stato pari a -0,2 milioni di euro, a fronte di un utile di 18 milioni nel 2021, penalizzato dai rendimenti del portafoglio degli investimenti finanziari, influenzati dall’andamento negativo dei mercati.Il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi. LEGGI TUTTO

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    OPA Net Insurance, adesioni oltre il 46%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Net Holding (che fa capo a Poste Vita) sulle azioni ordinarie di Net Insurance, compagnia assicurativa quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 10 marzo 2023, sono state presentate 862.993 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 8.368.562, pari al 46,2% dell’offerta e al 42,7% sulle eventuali massime 19.590.153 azioni oggetto di offerta. Il secondo dato tiene conto dell’integrale esercizio dei warrant.L’offerta è iniziata il 27 febbraio 2023 e terminerà il 6 aprile 2023.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Net Insurance acquistate sul mercato nei giorni 5 e 6 aprile 2023 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: © Davide Fiorenzo De Conti / 123RF) LEGGI TUTTO

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    MEF, Leo: “Ridaremo organicità e sistematicità al nostro modello tributario”

    (Teleborsa) – “Ridare organicità e sistematicità al nostro modello tributario, semplificando l’intera materia, è l’obiettivo principale. La legge delega che presenteremo in Consiglio dei Ministri la prossima settimana è strutturata in quattro parti: nella prima metteremo in evidenza quelli che sono i principi generali che sono riferibili sia all’ordinamento interno sia a quello sovranazionale; lavoreremo sullo Statuto del Contribuente per far sì che possa diventare una legge tributaria generale; incideremo sui singoli tributi, correggendo le anomalie che nel corso del tempo si sono verificate; tratteremo, infine, la parte dei procedimenti dichiarativi di accertamento, sanzionatori e riscossori”. È quanto ha annunciato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, nel corso del convegno “2023 l’evoluzione delle professioni, rapporto tra amministrazione pubblica e professionisti”, promosso dall’Associazione Nazionale Commercialisti.”La legge delega sarà completata elaborando dei testi unici organici – ha proseguito il viceministro del Mef – per evitare la presenza di norme disseminate qua e là nel nostro ordinamento dando corso ad un ‘codice’ organico che sarà composto da una parte generale, in cui saranno racchiusi i principi generali, lo Statuto del Contribuente, l’accertamento, le sanzioni le riscossioni e il contenzioso e infine una parte speciale che sarà rappresentata dagli aspetti sostanziali quindi dai singoli tributi. Un lavoro impegnativo e ambizioso che dovrà necessariamente arricchirsi del confronto con i professionisti”.”Avrei preferito – ha detto Marco Cuchel, numero uno di Anc – che per una riforma così importante come quella del Fisco si fosse scelta la strada della proposta di legge elaborata sentendo tutti i protagonisti, in special modo i professionisti. Con la delega fiscale temo che possano esserci problemi o ripensamenti in fase attuativa. Ad ogni modo ritengo necessario che la legge delega preveda una semplificazione consistente all’insegna dell’equità orizzontale e maggiori certezze normative per favorire gli investimenti e rilanciare, così, l’economia del Paese. Aspettiamo di vedere come saranno rimodulate le aliquote e quali detrazioni e deduzioni verranno eliminate poiché ci dovrà essere un equilibrio tra benefici fiscali e sostenibilità economica e vediamo quale impatto effettivo si avrà sull’intero sistema. Oggi la fiducia degli italiani nel fisco è molto bassa. L’unico modo per ristabilire il giusto rapporto è quello di fissare regole certe, chiare, mantenute nel tempo, che siano il risultato di un dialogo anche con i commercialisti”.”Un testo importante, frutto della visione unitaria dell’attuale maggioranza di governo che è riuscita ad unire la tenuta dei conti pubblici, con le esigenze delle persone fisiche, di imprese e professionisti. In questa ‘delega’ – ha detto Luigi Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive alla Camera dei Deputati – ci sono tante semplificazioni, un riequilibrio del rapporto tra Fisco e cittadino attraverso rivalutazione dello Statuto del Contribuente che torna a essere nodale, e poi c’è la riduzione della pressione fiscale. Un Fisco che sarà più amico sia sul piano degli aspetti sanzionatori, facendo differenza tra chi evade e chi non può pagare per difficoltà economiche. Una riduzione delle aliquote da 4 a 3 scaglioni per arrivare entro fine legislatura alla flat tax incrementale per tutti. Infine cambia l’approccio sull’evasione fiscale che si combatte in termini di prevenzione e non più complicando la vita ai cittadini”.”L’idem sentire della cultura economica – ha detto Andrea De Bertoldi, parlamentare di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze a Montecitorio – sta accelerando il processo delle riforme con un percorso che arriverà al termine grazie a una maggioranza coesa. Questa è la differenza con la vecchia proposta di legge delega. Il vero punto qualificante è la volontà di fare una riforma pratica guidata dalla competenza del Viceministro Leo che ha considerato le preoccupazioni e le esperienze raccolte dal confronto con professionisti ed esperti. Una riforma che dà anche risposta al tema delle casse di previdenza, intervenendo con tassazioni ridotte a chi si occupa del nostro welfare unitamente alle agevolazioni per professionisti e studi associati per garantire un futuro alla categoria”.”La bozza della proposta di riforma – ha sottolineato Emiliano Fenu, componente della Commissione Finanze alla Camera –denota che si tratta di un mero restyling. Cosa che si stava cercando di fare anche nella scorsa legislatura con il governo Draghi. In Parlamento cercheremo di migliorarla. Tra le novità che proporremo c’è quella della realizzazione di un Testo unico sulla tassazione dell’economia digitale e sulla gestione dei dati dei cittadini. Bisogna partire dalla creazione di un tavolo permanente costituito da commercialisti e ingegneri informatici per creare anche una mappatura dei dati disponibili da inserire in un Registro unico. La stessa professione dei commercialisti si deve adattare alle innovazioni tecnologiche anche per fronteggiare la profonda crisi di vocazione che la riguarda”.”I grandi malati del nostro sistema – ha detto Andrea Delmastro, sottosegretario al ministero della Giustizia – sono la giustizia civile e quella tributaria le cui disfunzioni costano all’Italia circa il 2 per cento del Pil. Durante la scorsa legislatura è stata fatta la Riforma della Giustizia tributaria che però ha fatto registrare due storture: Il Giudice che non è terzo autonomo e indipendente ma nominato dal Mef e l’inversione dell’onere probatorio. Questa situazione produce una sorta di imbuto nelle commissioni tributarie. Spesso si arriva in Cassazione dove c’è un contenzioso pazzesco e dove il 50 per cento delle sentenze tributarie viene ribaltato. Altro problema serio riguarda la giustizia civile lenta che rende incerto il tempo in cui verrà garantito l’eventuale credito e questo ammazza imprese, economia, occupazione e ricchezza sociale diffusa sul territorio. Le nostre imprese hanno bisogno di velocità per competere con il resto dell’Europa e attrarre investimenti. Non dobbiamo rassegnarci al declino di una nazione che non produce più”.Si dichiara soddisfatto per il percorso che sta compiendo il nuovo governo con la legge delega Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili: “Se fosse realizzata integralmente potremmo essere di fronte a una vera svolta. Non vorrei, però, che ne venisse snaturato lo spirito al momento della discussione in Aula. Per ciò che attiene i suoi contenuti innovativi, trovo importante l’idea della pianificazione biennale per le imprese alle quali si cerca di dare continuità e stabilità, privilegiando il fattore umano. Vediamo come la proposta verrà declinata in concreto. Sono ottimista”.”Abbiamo una situazione anomala in Italia. Da una parte – ha detto Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano – c’è un eccesso di disoccupazione allarmante e dall’altra registriamo la carenza di offerta di lavoro per tutta una serie di settori. Dire che questo fenomeno è collegato anche al ‘Reddito di Cittadinanza’ è un po’ superficiale. Quando parliamo dei giovani la domanda che mi sorge spontanea: Ma siamo sicuri che è fondamentale ed è il percorso giusto accelerare sul conseguimento della laurea per tutti? O è anche importante che ci siano delle risposte a una richiesta di lavoro che è tutt’ora inevasa? A Milano, ad esempio, c’è difficoltà a trovare persone che lavorino all’interno degli studi professionali. Abbiamo avviato un corso di formazione proprio per superare questa criticità in modo specifico”. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, Cingolani: “Decarbonizzazione solo con auto elettrica rallenta transizione ecologica”

    (Teleborsa) – “Che l’elettrificazione dei trasporti sia un processo irreversibile su cui siamo tutti d’accordo senza se e senza ma credo sia superfluo sottolinearlo. L’Europa stabilisce un grande target di decarbonizzazione insieme alle grandi organizzazioni internazionali, come ridurre i gas serra del 55% al 2030 rispetto al 1990 e questo va bene, però la stessa commissione europea non può pretendere di dire che quel target si raggiunge in un solo modo, nel caso specifico dei trasporti con l’auto elettrica”. È quanto ha affermato Roberto Cingolani, fisico ed ex ministro della Transizione ecologica del governo Draghi, intervenuto oggi a Focus Economia di Sebastiano Barisoni su Radio 24. “Bisogna stare molto attenti, nessuno si è opposto all’elettrificazione delle auto, anzi. Stiamo tutti lavorando per cambiare la filiera, per cambiare i modelli produttivi – prosegue Cingolani –. Chi dice solo con l’auto elettrica in realtà sta rallentando la transizione ecologica. In Europa ci sono 400milioni di veicoli e una grossa percentuale è inquinante, non è nemmeno euro 6″.”In Europa – ha detto Cingolani commentando l’idea di puntare tutto sull’auto elettrica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione – c’è una differenza di reddito pro-capite che va dai 115mila euro annui del cittadino Lussemburghese agli 8600 del bulgaro. Siccome oggi un’auto elettrica costa, a parità di categoria, 15mila euro in più dell’equivalente endotermica, se l’Europa pretende di dire che si arriva a questa decarbonizzazione per il 2030/2035 ma solo con auto elettrica comincia a a creare una discriminazione paurosa. Il cittadino lussemburghese si compra l’auto elettrica con 6 mesi di stipendio, il bulgaro con 6 anni di stipendio. Questo è un ambientalismo da ricchi, che crea discriminazione. Chi ha la macchina euro 2 o euro 3 in Europa non è che ce l’ha perché gli piace inquinare, ce l’ha perché non ha i soldi per cambiarla. Esistono delle tecnologie che consentono di decarbonizzare anche le vecchie automobili, nel caso specifico è l’esempio dei sintetic fuel, che sono costosi, vanno incentivati come si incentiva qualsiasi cosa che va per l’ambiente ci mancherebbe. Quello che ha detto l’Italia e che ha appoggiato la Germania con la stessa logica è: benissimo l’elettrico, ma nel frattempo consentiamo anche a quelli che non hanno i soldi di decarbonizzare. La posizione di neutralità tecnologica dice: ‘utilizziamo qualunque mezzo tecnologico abbiamo che consenta a chiunque al meglio delle proprie possibilità di decarbonizzare’. Come si fa ad essere contro a una cosa del genere?”.”Abbiamo – ha detto Cingolani – una geografia lunga 1330 km e larga 250, ben diverso è un paese a geometrica circolare a quadrata, dove si arriva da punto a punto con un pieno elettrico, in Italia no. Io guido un’ibrida perché comunque sono attento alla produzione di gas serra. Non posso comprare un’auto elettrica perché non ho dove ricaricarla vicino a casa e perché purtroppo per il tipo di vita che faccio io come guidatore non mi consente degli spostamenti in tempi ragionevoli, preferisco andare in treno. Detto ciò, l’Italia ha un piano nel PNNR di mettere 27mila colonnine nei prossimi 5 anni, non deve perdere un secondo sull’elettrificazione, sta accelerando molto sulla produzione di energia rinnovabile, deve mantenere gli impegni presi e deve predisporre il futuro della mobilità elettrica. Però l’Italia su 35 milioni di autoveicoli ne ha una dozzina che sono meno di euro 6. Mentre noi predisponiamo tutto, a questi italiani – ha concluso Cingolani – possiamo dare l’opportunità di decarbonizzare i loro autoveicoli?”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole. Pesano allarme banche e dati lavoro contrastanti

    (Teleborsa) – Il listino USA continua la seduta poco sotto la parità, con il Dow Jones che lima lo 0,48%, portando avanti la scia ribassista di quattro cali consecutivi, avviata martedì scorso; sulla stessa linea, l’S&P-500 perde lo 0,71%, continuando la seduta a 3.890 punti. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,57%); come pure, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,43%).All’allarme USA sulle banche si sono aggiunti oggi i contrastanti dati sul mercato del lavoro, di difficile comprensione in chiave di possibili evoluzioni della politica monetaria della Fed. Risultato negativo a Wall Street per tutti i settori dell’S&P 500. Nel listino, i settori materiali (-1,38%), finanziario (-0,99%) e informatica (-0,96%) sono tra i più venduti.Al top tra i giganti di Wall Street, Intel (+3,14%), JP Morgan (+2,43%), Travelers Company (+1,78%) e Amgen (+1,26%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Caterpillar, che prosegue le contrattazioni a -3,29%.Spicca la prestazione negativa di American Express, che scende del 2,78%.Goldman Sachs scende del 2,61%.Calo deciso per Walt Disney, che segna un -1,99%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Intel (+3,14%), Moderna (+1,87%), Tesla Motors (+1,78%) e Dollar Tree (+1,68%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Atlassian, che ottiene -4,45%.Scende Datadog, con un ribasso del 4,38%.Sotto pressione Zscaler,, con un forte ribasso del 3,38%.Soffre Illumina,, che evidenzia una perdita del 3,33%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Venerdì 10/03/202314:30 USA: Variazione occupati (atteso 205K unità; preced. 504K unità)14:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 3,4%; preced. 3,4%)Martedì 14/03/202313:30 USA: Prezzi consumo, annuale (preced. 6,4%)13:30 USA: Prezzi consumo, mensile (preced. 0,5%)Mercoledì 15/03/202313:30 USA: Empire State Index (preced. -5,8 punti). LEGGI TUTTO

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    Bollette, allo studio bonus famiglie da metà anno

    (Teleborsa) – Un bonus basato sui consumi che consente di incentivare il risparmio energetico, come già annunciato dal ministro Giorgetti a fine anno. Questa, in materia di aiuti sul caro-energia per le famiglie, la misura allo studio del Mef che, in attesa delle proiezioni di fattibilità dell’Arera, potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno. Sarebbe inoltre in fase di valutazione – secondo quanto riporta l’Ansa – il rinnovo del bonus sociale con le attuali soglie Isee. Per le imprese si studia un credito di imposta modulato sul prezzo del gas: l’idea è fissare una soglia oltre la quale lo ‘sconto’ aumenta, sotto non è previsto.Mentre per il bonus famiglie i tempi allo studio sarebbero un po’ più lunghi, il rinnovo del bonus sociale e il credito di imposta per le imprese potrebbero scattare ad aprile. A fine marzo, infatti, scadono gli aiuti prorogati dalla manovra. Per le imprese i crediti di imposta aumenterebbero all’aumentare del prezzo del gas, ma la soglia massima resterebbe quella fissata nell’ultima legge di bilancio, che ha rafforzato i crediti di imposta, portandoli al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali. LEGGI TUTTO