Marzo 2023

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    IGD, Intesa taglia target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha ridotto a 3 euro per azione (da 3,4 euro) il target price su IGD SIIQ, uno dei principali player in Italia nel settore immobiliare retail e società quotata su Euronext STAR Milan, e ha confermato la raccomandazione “Hold” sul titolo.”Riteniamo che la società sia altamente sensibile alla dinamica dei tassi di interesse, sia a causa delle esigenze di rifinanziamento a breve termine sia in termini di valore del portafoglio”, affermano gli analisti, che sottolineano come il settore commerciale sia l’asset class immobiliare che soffre maggiormente delle condizioni finanziarie più rigide, che sono state esacerbate dal contesto inflazionistico, tra i rischi legati al rallentamento della domanda di nuovi centri commerciali/gallerie e il calo dei consumi finali. Secondo Intesa Sanpaolo, sono necessarie notizie positive a livello di borsa sulla struttura del capitale e, più in generale, sul contesto macro prima di vedere segnali di ripresa. LEGGI TUTTO

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    Palermo-Catania, Ferraris: “Volano di sviluppo economico e turistico per la Sicilia”

    (Teleborsa) – “L’impegno di tutti i sottoscrittori di questo accordo rafforza quello delle società del Gruppo FS, come Rete Ferroviaria Italiana, che stanno lavorando per realizzare le opere del PNRR, quelle previste dal Contratto di Programma con lo Stato e dal nostro Piano Industriale che, in questo settore, vale oltre 110 miliardi”. È quanto ha affermato oggi Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, durante la cerimonia per la firma dell’accordo FS/BEI/Fondo InvestEU/CDP per il completamento della linea ferroviaria Palermo-Catania che prevede un finanziamento da 3,4 miliardi.”La Palermo – Catania, insieme alla Catania-Messina e al Ponte sullo Stretto, – ha detto Ferraris – sarà un segmento imprescindibile di un progetto europeo di più ampio respiro, quello del Corridoio di trasporto che unisce il nord con il sud Europa, il cosiddetto Corridoio Scandinavia-Mediterraneo, parte integrante della Rete europea TEN-T (Trans European Network Transport). E per la Sicilia rappresenterà un volano di sviluppo economico e turistico, un’infrastruttura moderna, rispettosa dell’ambiente, capace di sviluppare servizi di mobilità rispondenti alle necessità della collettività, dei settori produttivi e dei territori attraversati, incentivando ulteriormente il già enorme potenziale dell’isola”. LEGGI TUTTO

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    Energia, la Commissione presenta la proposta di riforma del mercato elettrico UE

    (Teleborsa) – La Commissione ha presentato la sua proposta di riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e l’eliminazione graduale del gas, ridurre la dipendenza delle bollette dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, tutelare meglio i consumatori dalle future impennate dei prezzi e dalla manipolazione potenziale del mercato e rendere l’industria dell’UE pulita e più competitiva.La riforma proposta prevede la revisione di diversi atti legislativi dell’UE, in particolare il regolamento e la direttiva sull’energia elettrica e il regolamento REMIT. Introduce misure tese a incentivare i contratti a più lungo termine con produttori di energia non fossile e ad apportare al sistema soluzioni flessibili più pulite in concorrenza col gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio. In tal modo, le bollette elettriche dei consumatori risentiranno meno dell’impatto dei combustibili fossili e rifletteranno il costo inferiore delle energie rinnovabili. Inoltre la riforma proposta promuove una concorrenza aperta e leale nei mercati europei dell’energia all’ingrosso, migliorandone la trasparenza e l’integrità.”La creazione di un sistema energetico basato sulle rinnovabili – spiega la Commissione in una nota – sarà fondamentale non solo per ridurre le bollette dei consumatori, ma anche ai fini di un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente per l’UE, in linea con il Green Deal europeo e il piano REPowerEU. Questa riforma, che rientra nel piano industriale del Green Deal, consentirà all’industria europea di rifornirsi di energia elettrica da fonti rinnovabili non fossili a prezzi accessibili, fattore chiave per la decarbonizzazione e la transizione verde. Per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima, dovremo triplicare la diffusione delle rinnovabili entro la fine del decennio”.La riforma dovrà essere ora discussa e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio prima di entrare in vigore. “Sebbene l’assetto attuale abbia garantito un mercato efficiente e ben integrato per molti decenni, la già limitata offerta mondiale e la manipolazione dei nostri mercati dell’energia a opera della Russia hanno esposto molti consumatori ad aumenti massicci delle bollette energetiche – ha dichiarato Kadri Simson, commissaria per l’Energia –. Oggi proponiamo misure che rafforzeranno la stabilità e la prevedibilità dei costi dell’energia in tutta l’UE. Stimolando gli investimenti nelle energie rinnovabili potremo conseguire gli obiettivi del Green Deal e fare dell’UE il motore dell’energia pulita per i decenni a venire”.”In futuro i cittadini e le industrie europee ricorreranno sempre più alle energie rinnovabili, che sono la via maestra per conseguire la sovranità energetica e porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili. Tuttavia dobbiamo aggiornare l’assetto del mercato se vogliamo accelerare questa transizione e far sì che i consumatori possano beneficiare dei minori costi delle rinnovabili”, ha aggiunto Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo. LEGGI TUTTO

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    Cassa di Risparmio di Orvieto torna in utile nel 2022

    (Teleborsa) – Cassa di Risparmio di Orvieto, appartenente al Gruppo Bancario Mediocredito Centrale, ha chiuso l’esercizio 2022 con un utile netto di 2,61 milioni di euro, a fronte della perdita netta di 0,13 milioni di euro dell’esercizio 2021. Il margine di intermediazione è aumentato del 7,1% rispetto all’esercizio precedente (46,41 milioni di euro vs 43,35 milioni di euro), per effetto della performance del margine di interesse (26,41 milioni di euro, +12,7%) e delle commissioni nette (19,26 milioni, +24,1%). Riguardo all’attività di intermediazione, la Cassa presenta uno stock di impieghi, non considerando l’esposizione in titoli di debito, pari a 1,12 miliardi di euro al 31 dicembre 2022, in crescita del 10,2% rispetto al dato di fine 2021 (1,02 miliardi di euro).La raccolta totale presenta un saldo pari a 1,61 miliardi di euro al 31 dicembre 2022 (vs 1,63 miliardi al 31 dicembre 2021, -1,3%). In dettaglio, la componente diretta si attesta a 1,10 miliardi di euro (vs 1,13 miliardi di euro al 31 dicembre 2021), mentre quella indiretta a complessivi 507,49 milioni di euro (495,73 milioni a fine 2021).Quanto alla qualità del credito, l’incidenza percentuale dei crediti non-performing lordi rispetto al totale impieghi lordi (NPLs ratio lordo) si posiziona al 9,27%, in calo rispetto al 10,71% di fine 2021. Analogamente, si riduce l’indicatore al netto delle rettifiche di valore (NPL ratio netto) pari al 3,45% (4,90% al 31 dicembre 2021). In crescita il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati, che passa dal 57,22% dell’esercizio precedente al 65,15% al 31 dicembre 2022.Il CET1/Tier1 ratio e il Total Capital ratio si posizionano al 12,63% (9,33% al 31 dicembre 2021), su un livello superiore alle soglie minime regolamentari. LEGGI TUTTO

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    USA, DBRS: prospettive economiche si complicano con fallimenti banche

    (Teleborsa) – È “improbabile” che i recenti fallimenti bancari cambino radicalmente le prospettive di crescita degli Stati Uniti, ma “le ricadute potrebbero marginalmente anticipare l’atteso deterioramento delle condizioni economiche”. Lo afferma DBRS Morningstar dopo il fallimento di SVB Financial Group e Signature Bank, che ha mandato in subbuglio i mercato finanziari globali.”Sotto la maggiore pressione del mercato, le banche potrebbero differenziare sempre più tra mutuatari ad alto e basso rischio, intensificando così le tensioni nelle sacche del settore societario e indebolendo le prospettive di investimento – si legge in una nota – Allo stesso modo, le condizioni del mercato del lavoro potrebbero finalmente iniziare ad allentarsi man mano che le imprese ricalibrano la loro domanda di lavoratori, accelerando potenzialmente il rallentamento della spesa dei consumatori”.DBRS Morningstar continua a prevedere una crescita debole degli Stati Uniti nel 2023, con l’economia statunitense che si avvicinerà alla velocità di stallo per i prossimi 2-3 trimestri, quando l’intero impatto dell’inasprimento della politica monetaria verrà trasmesso all’economia reale. “Mentre le condizioni del mercato del lavoro sono ancora tese e i bilanci delle famiglie sono generalmente solidi, le insolvenze dei consumatori stanno iniziando a salire da livelli storicamente bassi e prevediamo che i consumatori saranno più attenti nelle loro decisioni di spesa in futuro”, viene sottolineato.Una recessione negli Stati Uniti “è una chiara possibilità”, ma – se si dovesse verificare – sarà “breve e poco profonda, con un ritorno di una crescita moderata entro l’inizio del 2024”.(Foto: Photo by Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    FederTerziario, PMI puntano su  sostenibilità e digitalizzazione: +21% di lavoratori formati

    (Teleborsa) – “Si sta sviluppando una sempre maggiore consapevolezza sulla necessità di sviluppare competenze in materia di sostenibilità e digitalizzazione anche grazie alla spinta data dal nuovo avviso Fondo Nazionale Competenze”. Le parole di Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario, evidenziano l’orientamento green delle 85mila imprese associate all’organismo datoriale che operano tramite 70 sedi territoriali. Una cura sostenibile che consente di migliorare le performance sul fronte della riduzione degli sprechi e sul corretto trattamento dei rifiuti e di lavorare sulla rigenerazione delle materie prime, sul risparmio energetico e sulla mobilità sostenibile. “La nostra rilevazione conferma che aziende e lavoratori sono sempre più attrezzati per gestire adeguatamente la transizione energetica – commenta Franco – e infatti, secondo quanto emerge dall’esperienza delle realtà aderenti al nostro organismo datoriale, nel corso del triennio 2019-2022, abbiamo registrato una crescita rispettivamente del 14% e del 21%. Si tratta di un segnale evidente di un processo che ha ormai preso una direzione ben precisa e noi, come FederTerziario, stiamo lavorando, con incontri appositi, l’ultimo in occasione della BTM Puglia dedicato proprio al futuro sostenibile del turismo, ed eventi di formazione indirizzati ai nostri aderenti, per promuovere ulteriormente un cammino che pensiamo sia necessario accompagnare con tutti gli strumenti a disposizione”. Un fenomeno dal segno positivo che è ormai riconosciuto da Nord a Sud, sebbene restino ancora delle differenze che vanno sempre più assottigliandosi. Secondo il rapporto Anpal-Unioncamere, il Nord-Est si impone come area leader con una quota di imprese che investono in competenze green del 56,9%, a fronte di una media nazionale del 52,5%, seguito dal Nord-Ovest con il 52,6%, mentre sotto media si confermano il Centro (50%) ed il Sud e isole (51,3%). “Parte di questo gap – sottolinea Emanuela D’Aversa, responsabile Ufficio relazioni industriali FederTerziario – è sicuramente dovuto alla presenza al Nord di aziende più grandi e conseguentemente più organizzate e resilienti. Per tale motivo, come Federterziario, abbiamo più volte ribadito, anche attraverso proposte di legge specifiche, la necessità di avviare dei percorsi che amplino la formazione dei fondi interprofessionali anche ai microimprenditori, al fine di permettere loro di comprendere e sfruttare le opportunità di questa fase di transizione”. In ogni caso, nell’ambito dell’attività formativa erogata dall’organismo datoriale, dal 2019 ad oggi le imprese del Sud che hanno attivato percorsi formativi in materie green sono circa il 22% in più di quelle del Centro-Nord, così da confermare che anche le PMI meridionali stanno mettendo in atto percorsi virtuosi di transizione. Investire nella transizione energetica – rileva FederTerziario – è ormai un vantaggio consolidato da studi e analisi di settore oltre che una necessità certificata da un lavoro Cerved: le PMI che non adotteranno azioni per mitigare i rischi fisici legati ai cambiamenti climatici avranno, nel 2050, il 25% in più di probabilità di default rispetto a oggi e il 44% in più di chi nei confronti di chi investe fin da ora. La transizione energetica – conclude l’analisi FederTerziario – di resta pertanto un cammino obbligato che ha permesso a molte imprese di ripartire e resistere alle molteplici situazioni emergenziali degli ultimi anni e certamente sarà un processo irreversibile per restare sul mercato. LEGGI TUTTO

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    Innovatec, ValueTrack taglia fair value e stime

    (Teleborsa) – ValueTrack ha diminuito a 2 euro per azione (da 2,5 euro) il fair value su Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. La società ha chiuso il 2022 con ricavi per 289 milioni di euro, in aumento del 21% rispetto allo scorso esercizio proformato, e un EBITDA pari a 32 milioni di euro, in diminuzione del 3%.”In questa fase la visibilità su HouseVerde si è ulteriormente ridotta, anche se Innovatec può ancora fare affidamento sulla maggior parte del suo arretrato e i risultati preliminari 2022 sono stati al di sotto delle aspettative – affermano gli analisti – Pertanto, nonostante l’aggiornamento del Business Plan sia previsto a breve, rivediamo il nostro modello 2023-24 e ora prevediamo ricavi per il 2024 a 342 milioni di euro (precedentemente 394 milioni di euro), EBITDA a 41 milioni di euro (margine EBITDA del 12% rispetto al 13% precedente) e Indebitamento netto a 21,2 milioni di euro (precedente 8,1 milioni di euro).”Nonostante una prospettiva più sfidante a breve termine – 1Q23 probabilmente in linea con le tendenze 2H22 – e previsioni ben al di sotto degli obiettivi 2024, crediamo ancora nel forte potenziale di Innovatec nel lungo periodo (opportunità di mercato, fondi dedicati, potenziale di concentrazione)”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Biesse, ricavi 2022 superano 822 milioni. Dividendo di 0,33 euro

    (Teleborsa) – Biesse, multinazionale quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, metallo e materiali compositi, ha chiuso il 2022 con ricavi netti consolidati pari a 822,4 milioni di euro (+10,8% rispetto al 2021 e +28,2% rispetto al 2020), un EBITDA pari a 90,6 milioni di euro (+13,7% rispetto al 2021) con incidenza 11% (10,7% nel 2021), e un utile netto pari a 30,3 milioni di euro (34,2 milioni di euro nel 2021).”I risultati raggiunti durante lo scorso anno e approvati oggi – commenta il CFO Pierre La Tour – testimoniano come Biesse abbia beneficiato appieno della domanda mondiale di beni strumentali chiudendo il 2022 con volumi che rappresentano il massimo storico, e performances nettamente migliorative rispetto alle previsioni del Piano Strategico”.”Sebbene questa performance, davvero soddisfacente perché si confronta con un 2021 già eccezionale, rappresenti di per sé una solida base di partenza, è quanto mai necessario per il futuro adottare un profilo prudente, alla luce delle persistenti incertezze sullo scenario internazionale, caratterizzato da imprevedibili avvenimenti in grado di minare i presupposti di una ripresa dei mercati ancora fragile – ha aggiunto – A complicare la previsione di rallentamento della domanda, il perdurare di politiche monetarie restrittive che si manifestano sui tassi di interesse, e il venir meno di incentivi governativi che hanno stimolato la domanda del mercato domestico negli ultimi anni”.Alla luce dei positivi risultati economico-finanziari conseguiti, il CdA propone il pagamento di un dividendo lordo di 0,33 euro per azione, in coerenza con la regola che il gruppo adotta al riguardo (30% dell’utile netto). L’ultimo pagamento di dividendi risale al maggio 2022, quando era stato di 0,624 euro per azione. Data stacco 8 maggio 2023, record date 9 maggio 2023, valuta di pagamento 10 maggio 2023. Cedola nr. 17.Al 31 Dicembre 2022 la Posizione Finanziaria Netta risulta positiva per 116,6 milioni di euro comprensiva dell’impatto di 22,7 milioni di euro (maggiori debiti) derivanti dall’applicazione dell’IFRS16. Nel confronto con l’esercizio precedente, la PFN peggiora per 8 milioni di euro (cash flow 2022). Rispetto al 2020, il miglioramento è di 67,1 milioni di euro. LEGGI TUTTO