Marzo 2023

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    Wall Street debole su continue preoccupazioni per settore bancario

    (Teleborsa) – Seduta debole per Wall Street, con il focus degli investitori che rimane sul settore bancario, tra interventi di sistema e tagli dei giudizi da parte delle società di rating. Inoltre, il cosiddetto giorno delle tre streghe potrebbe aumentare la volatilità del mercato azionario, con i tre contratti derivati – opzioni, opzioni su indici e future su indici – che scadranno contemporaneamente.First Republic Bank è ancora sotto pressione, nonostante l’annuncio che un certo numero di grandi banche statunitensi, guidate da JPMorgan, Citigroup, Bank of America e Wells Fargo, hanno depositato 30 miliardi di dollari di fondi non assicurati. SVB Financial Group ha invece dichiarato di aver presentato istanza di riorganizzazione sotto la supervisione del tribunale ai sensi del Chapter 11 per cercare acquirenti per i suoi asset, alcuni giorni dopo che la sua unità Silicon Valley Bank è stata rilevata dalle autorità di regolamentazione statunitensi.Sul fronte macroeconomico, è risultata peggiore delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di febbraio 2023, con la produzione manifatturiera che è salita marginalemente.Secondo Intesa Sanpaolo, il focus è però sui dati che possono dare informazioni sui rischi di una crisi bancaria più che su quelli macroeconomici. In questo senso, la pubblicazione settimanale dei dati del bilancio della Fed, ieri, ha dato un quadro di aumento di stress generalizzato per la liquidità delle banche. L’attivo del bilancio è aumentato di circa 300 mld su base settimanale, in seguito al rialzo dell’utilizzo delle facility di prestito alle banche. I prestiti sono saliti a 318 mld, da 15 mld della settimana precedente.Dopo l’aumento dei tassi di 50 punti base da parte della Banca centrale europea (BCE), che rimane concentrata sul controllo dell’inflazione nonostante le preoccupazioni sorte dopo il caso Credit Suisse, gli investitori ora guardano alla decisione sui tassi della Federal Reserve, prevista per la prossima settimana.Secondo Eric Winograd, senior VP e Us economist di AllianceBernstein, “la Fed si trova in una posizione molto difficile”, perché per definire il percorso appropriato della politica monetaria è necessario capire “se gli eventi di questa settimana siano sufficienti a spingere l’economia in recessione o meno”. “Se queste turbolenze sono o diventano sufficienti a innescare una recessione, la Fed non solo non dovrebbe alzare i tassi la prossima settimana, ma dovrebbe tagliarli – ha detto – Tuttavia, se questo episodio è solo un’anomalia e non qualcosa di più grave, l’aumento dei tassi rimane la mossa più appropriata”.Intanto, il prezzo del greggio è ancora sotto pressione, nonostante la speranza di una risposta dell’OPEC e dei suoi alleati al forte sell-off della settimana sulle preoccupazioni che la crisi bancaria possa danneggiare l’attività economica globale. Indiscrezioni di stampa hanno indicato che i ministri dell’Energia dell’Arabia Saudita e della Russia si sono incontrati giovedì per discutere potenziali azioni a sostegno del mercato del greggio. Il comitato consultivo dell’OPEC+ si riunirà il 3 aprile.A New York, si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 32.034 punti, con uno scarto percentuale dello 0,66%; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 3.947 punti. Sui livelli della vigilia il Nasdaq 100 (-0,04%); in frazionale calo l’S&P 100 (-0,21%). LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale febbraio +0% m/m, manifattura +0,1%

    (Teleborsa) – Peggiore delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di febbraio 2023. L’attività industriale ha registrato una variazione nulla su base mensile dopo il +0,3% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare dello 0%) e rispetto al +0,2% delle attese degli analisti. Su base annua si registra una discesa dello 0,2%.La produzione manifatturiera registra una crescita dello 0,1%, contro il -0,2% del consensus e dopo il +1,3% di gennaio (dato rivisto da un preliminare di +1%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è invariata al 78,3% e risulta inferiore alle stime degli analisti (78,5%).(Foto: Foto di Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    LU-VE, upgrade di Intesa a Buy con aumento target price

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo su LU-VE, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore degli scambiatori di calore ad aria, a 35 euro per azione (da 27 euro) e ha migliorato anche il giudizio sul titolo a “Buy” da “Add”. “LU-VE ha registrato una forte crescita dei ricavi nel 2022, con un trasferimento di successo degli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia – si legge in una nota – La leva operativa ha spinto il Margine EBITDA Adjusted in aumento di 30 pb su base annua. Nonostante uno scenario economico e geopolitico incerto, i trend secolari dovrebbero sostenere il business, secondo il management”.Dopo i risultati 2022, Intesa Sanpaolo ha alzato le stime sui ricavi 2023 a 645 milioni di euro, +3,2% rispetto alle stime precedenti, e il margine EBITDA al 12,9%, +30 punti base rispetto alle stime precedenti. Guardando al 2024, hanno confermato una crescita dei ricavi a lungo termine del 7,5% su base annua. LEGGI TUTTO

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    Innovatec, famiglia Colucci acquista azioni per ribadire fiducia

    (Teleborsa) – Sostenya Group, holding della famiglia Colucci titolare del 44,53% di Innovatec, ha reso noto la sua volontà di avviare un programma di acquisto di azioni Innovatec “in quanto convinta che il valore attuale dell’azione non rifletta i fondamentali della società”. La società, quotata su Euronext Growth Milan, è attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.Lo si legge in una nota che sottolinea “come i risultati preliminari 2022 recentemente comunicati al mercato, il suo asset base ulteriormente ampliato dalle verticalizzazioni e nuovi consorzi nonché le importanti progettualità in corso volti a promuovere l’economia circolare e la transizione energetica dimostrano che Innovatec poggia su solide basi per aumentare la creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder”.Sostenya Group continua quindi ad investire su Innovatec al fine di dare “un importante segnale a tutti i nostri azionisti e al mercato”.Per l’attuazione del piano di acquisti – nei limiti del 5% per anno solare in accordo con la normativa applicabile – Sostenya ha deliberato di conferire incarico ad un intermediario specializzato.Oggi si muove al ribasso Innovatec, con i prezzi allineati a 1,35 euro e una discesa del 2,67%. Le azioni hanno perso quasi il 20% nell’ultimo mese e da inizio anno. LEGGI TUTTO

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    OCSE conferma una ripresa fragile ma alza stime PIL

    (Teleborsa) – L’OCSE rivede al rialzo le stime di crescita globale per il 2023 ed il 2024, migliorando le prospettive di crescita della UE e degli USA ed alzando più che proporzionalmente le previsioni per la Russia, che accuserà una recessione meno pronunciata di quanto previsto in precedenza. E’ quanto emerge dall’Economic Outlook dell’OCSE di metà anno intitolato “A fragile Recovery”. Le stime di crescita mondiale sono state alzate dello 0,4% nel 2023 e dello 0,2% nel 2024, con un PIL indicato a +2,6% quest’anno ed a +2,9% il prossimo, che sconta ancora l’effetto di una politica monetaria restrittiva da parte delle banche centrali nelle principali economie.Una ripresa che fa perno sul miglioramento delle previsioni per l’Eurozona a +0,8% nel 2023 e +1,5% nel 2024 e per gli Stati Uniti a +1,5% nel 2023 e +0,9% nel 2024. La crescita in Cina dovrebbe invece recuperare al 5,3% quest’anno ed al 4,9% il prossimo.Da segnalare soprattutto l’incisivo miglioramento delle previsioni per la Russia, la cui economia si contrarrà in modo meno pronunciato del previsto: il PIL segnerà -2,5% quest’anno con una revisione al rialzo di 3,1 punti percentuali rispetto alla stima di novemnbre, e -0,5% nel 2024 (-0,3 punti percentuali rispetto al precedente report).Fra le principali economie europee la Germania registrerà una crescita più alta pari allo 0,3% quest’anno ed all’1,7% il prossimo, la Francia dello 0,7% nel 2023 e dell’1,3% nel 2024, la Spagna dell’1,7% in entrambi gli anni. Previsioni su anche per l’Italia a +0,6% quest’anno e +1% nel 2024.La Gran Bretagna è l’unico paese del continente a sperimentare una decrescita dello 0,2% quest’anno ed un recupero a +0,9% il prossimo.Discorso diverso per l’inflazione: quella di fondo scenderà ma l’inflazione core rimarrà elevata, sostenuta da forti aumenti dei prezzi dei servizi, margini più elevati in alcuni settori e pressioni sui costi dovute a tensioni nei mercati del lavoro. L’inflazione dovrebbe moderarsi gradualmente nel 2023 e nel 2024, ma rimanere al di sopra degli obiettivi delle banche centrali fino alla seconda metà del 2024 nella maggior parte dei paesi. L’inflazione primaria nelle economie del G20 dovrebbe scendere al 5,9% nel 2023 ed al 4,5% nel 2024, mentre l’inflazione core è attesa al 4% nel 2023 ed al 2,5% nel 2024. In particolare, l’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni di inflazione dell’Eurozona al 6,2% quest’anno ed al 3% il prossimo, mentre per gli USA si prevede un +3,7% nel 2023 ed un +2,5% nel 2024. Il miglioramento delle prospettive è ancora fragile. I rischi sono diventati un po’ più bilanciati – spiega l’OCSE – ma rimangono orientati verso il basso. L’incertezza sull’andamento della guerra in Ucraina e sulle sue conseguenze è la principale preoccupazione, mentre la direzione e la forza dei cambiamenti di politica monetaria è difficile da valutare e potrebbe mantenere vulnerabili i mercati finanziari. Per l’OCSE, la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva fino a quando non vi saranno chiari segnali che le pressioni inflazionistiche si sono ridotte durevolmente e sono necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse in molte economie, compresi gli Stati Uniti e l’Eurozona, dove è probabile che i tassi ufficiali rimarranno elevati per gran parte del 2024.Il sostegno fiscale, volto a mitigare l’impatto della crescita dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, deve concentrarsi maggiormente sui più bisognosi. Un migliore orientamento delle politiche di sostegno aiuterebbe a garantire la sostenibilità fiscale, preservare gli incentivi per ridurre il consumo di energia e limitare ulteriori stimoli alla domanda in un momento di alta inflazione. LEGGI TUTTO

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    Banca Prealpi SanBiagio aumenta prodotto bancario e derisking

    (Teleborsa) – Banca Prealpi SanBiagio, istituto di credito cooperativo con sede a Tarzo (TV) e parte del Gruppo Cassa Centrale, ha chiuso il 2022 con attivo di bilancio a 4,97 miliardi, raccolta complessiva a 5,6 miliardi (+2,7%), impieghi verso la clientela a 2,5 miliardi (+4,2%) e patrimonio netto a 429 milioni (+5%). Il prodotto bancario complessivo – dato dalla somma di raccolta complessiva e impieghi verso la clientela – supera gli 8 miliardi di euro (+3,1%).”I risultati straordinari che abbiamo registrato l’anno scorso ci consentono di proseguire lungo un percorso di crescita e consolidamento, a beneficio del territorio – ha commentato il presidente Carlo Antiga – In particolare, permetteranno di elevare ulteriormente la solidità patrimoniale del nostro istituto e la buona posizione di liquidità. Il tutto grazie ad un modello di business diversificato, che guarda in primo luogo al soddisfacimento dei bisogni di famiglie e imprese. Ciò è reso possibile dalla qualità dell’attivo che presenta un livello di esposizioni deteriorate molto contenuto, che fa il paio con l’elevato ammontare degli accantonamenti”.L’NPL Ratio lordo è sceso ulteriormente al 3,56% (era al 4,14% nel precedente esercizio). Dato il contesto macroeconomico, la copertura dei deteriorati è stata alzata al 100%, rispetto all’87,88% di fine 2021 e a una media del 49,8% del sistema bancario a giugno 2022. Il cost income (costi operativi/margine di intermediazione) si attesta al 52,19%. Il Cet1 Ratio si conferma ben al di sopra dei requisiti richiesti (pari al 26,8%). LEGGI TUTTO

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    Mercati volatili nel giorno delle “tre streghe”. Credit Suisse di nuovo a picco

    (Teleborsa) – I mercati europei tagliano il traguardo di metà seduta azzerando i guadagni della mattinata, con la volatilità che la fa da padrone nel giorno delle cosiddette “tre streghe”. Oggi, infatti, scadono contemporaneamente molti contratti derivati: i futures su indici, le opzioni su indici azionari e le opzioni su azioni.I listini azionari sono partiti bene entusiasmati dal salvataggio della californiana First Republic Bank, da parte di un pool di banche americane, che si è aggiunto al sostegno di Credit Suisse offerto dalla Banca Nazionale Svizzera. Ma è il nuovo tonfo di Credit Suisse, sulla borsa di Zurigo, che contribuisce a smorzare l’ottimismo tra gli investitori. Lo scivolone segue l’impennata di ieri, scattata dopo che la banca annunciato che avrebbe fatto ricorso alle liquidità di emergenza rese disponibili dalla Banca centrale elvetica, nella misura di 50 miliardi di franchi, dopo che il suo primo azionista, una banca saudita, aveva avvertito che non intendeva fornire ulteriore capitale al gruppo bancario. Sul fronte societario, focus su ENI che ha deliberato di sottoporre all’assemblea la proposta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024. Il nuovo programma di buyback ha un valore di 2,2 miliardi, che potrà essere incrementato fino a un massimo complessivo di 3,5 miliardi. Inoltre, ha deliberato la quarta tranche del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione. Stellantis ha annunciato il lancio della prima tranche del programma di riacquisto di azioni proprie, che coprirà un importo massimo di 500 milioni di euro, e A2A ha formalizzato un’offerta non vincolante per entrare nel capitale sociale dell’utility di Alba Egea con una partecipazione di maggioranza (50,1%) attraverso un’operazione di aumento di capitale. Focus su Enel all’indomani dei conti.Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,21%. Segno più per l’oro, che mostra un aumento dello 0,92%. Lieve aumento del petrolio (Light Sweet Crude Oil) che sale a 68,79 dollari per barile.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +183 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,00%.Tra i listini europei discesa modesta per Francoforte, che cede un piccolo -0,28%, incolore Londra, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente; pensosa Parigi, con un calo frazionale dello 0,45%. A Milano, si muove sotto la parità il FTSE MIB, che scende a 25.831 punti, con uno scarto percentuale dello 0,34%; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 27.972 punti.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, guadagno moderato per Saipem, che avanza dell’1,48%.Piccoli passi in avanti per Tenaris, che segna un incremento marginale dell’1,30%.Giornata moderatamente positiva per Banco BPM, che sale di un frazionale +1,19%.Seduta senza slancio per ENI, che riflette un moderato aumento dello 0,99%.Le peggiori performance, invece, si registrano su Telecom Italia, che ottiene -2,85%.Vendite su Fineco, che registra un ribasso del 2,59%.Seduta negativa per Leonardo, che mostra una perdita del 2,51%.Sotto pressione Iveco, che accusa un calo del 2,33%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Webuild (+6,55%), Salcef Group (+3,48%), Sesa (+1,72%) e Luve (+1,55%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Banca MPS, che continua la seduta con -3,10%.Scivola doValue, con un netto svantaggio del 2,81%.In rosso MARR, che evidenzia un deciso ribasso del 2,70%.Spicca la prestazione negativa di El.En, che scende del 2,47%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Venerdì 17/03/202305:30 Giappone: Indice servizi, mensile (preced. -0,4%)11:00 Unione Europea: Indice costo lavoro, annuale (preced. 2,9%)11:00 Unione Europea: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,5%; preced. 8,6%)11:00 Unione Europea: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,8%; preced. -0,2%)14:15 USA: Produzione industriale, annuale (preced. 0,8%). LEGGI TUTTO

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    Il Ponte sullo Stretto Messina diventa realtà: via libera CdM

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei Ministri riunitosi oggi per l’approvazione della delega fiscale ha dato il via libera anche al cosiddetto Decreto Ponte, che prevede l’immediato riavvio del percorso di progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo annuncia il MIMS con una nota al termine del CdM.Rinasce così la Società Stretto di Messina, che avrà una nuova e più moderna governance. E’ prevista – si sottolinea – una solida partecipazione del MEF e del MIT, a conferma dell’importanza che il governo attribuisce al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. Ed un rappresentante delle due regioni siederà nel CdA della nuova società.In concreto, si riparte dal progetto definitivo del 2011 – spiega il MIMS – che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (circa 3,2 chilometri) che rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana.Il Ministro Matteo Salvini ha voluto sottoòineare che “si tratta di un’opera fortemente green” che “consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo Stretto”.Il Ponte – ha aggiunto il vicepremier – sarà anche “motivo di grande attrazione turistica” ed un “volano di crescita infrastrutturale” per le regioni Sicilia e Calabria. LEGGI TUTTO