Marzo 2023

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    Rfi, Fiorani: lanciate 283 gare PNRR nel 2022

    (Teleborsa) – Nel 2022 Rfi ha lanciato 283 gare, quasi tutte riferite al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un valore di 21 miliardi di euro. Il dato è stato reso noto dall’amministratrice delegata di Rfi (gruppo Ferrovie dello Stato italiane) Vera Fiorani, nell’audizione in Commissione Trasporti della Camera sui contratti di programma stipulati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la società per il periodo regolatorio 2022-2026 – parte servizi e parte investimenti. Fiorani ha aggiunto che lo scorso anno erano operativi nel complesso 1.700 cantieri, per un valore di 4 miliardi di euro.”Credo che mai come in questo momento il piano di sviluppo delle infrastrutture al Sud sia stato così potente”, ha poi sottolineato. “La potenza di fuoco sul Sud è incredibile”, ha aggiunto, “nei prossimi anni arriveranno tra l’altro la Salermo-Reggio Calabria, la Palermo-Messina-Catania, la Metaponto-Taranto, la Napoli-Bari. La quota di infrastruttura ferroviaria al Sud è come mai avvenuto e soprattutto è concreta”. “Questo è il momento nel quale la ferrovia al Sud dovrebbe colmare il gap” ha proseguito Fiorani “ed oggi si aggiunge anche il Ponte sullo Stretto”.”Nella procedura applicativa, sul PNRR abbiamo usufruito di poteri speciali di vario tipo. Inoltre, i dibattiti pubblici sono stati un elemento positivo”, ha riferito Fiorani che ha spiegato che nei dibattito pubblici, che si svolgono nella fase iniziale della progettazione e consentono un ampio confronto tra tutte le parti interessate, “la discussione è più costruttiva che polemica”. La gestione del dibattito avviane “con tempi precisi e un arbitro terzo. Tutti i soggetti che si interfacciano con il progetto hanno a disposizione un patrimonio di informazioni importante e questo agevola la realizzazione delle opere, aiuta a far comprendere gli aspetti positivi”. Una novità del contratto, ha aggiunto Fiorani, è quella di aver previsto “un fondo per lo studio di fattibilità” delle opere, in sostanza “risorse per lo studio di idee progettuali”. Si tratta di “uno strumento utile che varrebbe la pena potenziare. Consente di avere uno spazio di studio prima che tutto parta, di riflettere e raccogliere gli elementi per chiedere risorse adeguate”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Enria: “resilienti nonostante shock, profittabilità è tornata a crescere”

    (Teleborsa) – La guerra in Ucraina ha prodotto turbolenze economiche e finanziarie in Europa e nel resto del mondo trasformandosi in uno shock macroeconomico a tutti gli effetti, che si è aggiunto alle turbolenze provocate dall’alta inflazione e dallo shock energetico e delle altre materie prime. Fattori che hanno colpito le banche e provocato una rapida normalizzazione della politica monetaria.Questo in sintesi il quadro tracciato da Andrea Enria, Presidente del Supervisory Board della BCE, in vista della presentazione del rapporto di vigilanza 2022 all’Europarlamento. Parlando dello stato di salute delle banche, Enria ha precisato che “occorre fare una distinzione tra le banche con interconnessioni dirette con la Russia e tutte le altre banche”. “Una manciata di banche è stata direttamente interessata dagli eventi geopolitici, principalmente a causa del quadro sanzionatorio”, ha spiegato il responsabile della vigilanza citando il caso di Sberbank ed RCB Bank ed altri gruppi bancari europei con una presenza diretta in Russia, che sono stati soggetti a subire perdite ed uscire da quel mercato. “Nel complesso, il settore bancario si è dimostrato molto resiliente allo shock macroeconomico indotto dalla guerra, anche più di quanto ci aspettassimo sulla base dell’analisi della vulnerabilità che abbiamo pubblicato nel maggio 2022″, ha riconosciuto Enria, segnalando che il coefficiente aggregato di Common Equity Tier 1 si è attestato in media al 14,7% alla fine del terzo trimestre 2022, solo leggermente al di sotto del livello di fine 2019 e che la qualità degli attivi ha continuato a migliorare, con un volume di esposizioni deteriorate detenute dalle banche significative sceso a 349 miliardi di euro a fine settembre 2022, il livello più basso dal 2015. Anche la redditività è stata la più elevata mai registrata, con un rendimento medio del capitale proprio delle banche che ha raggiunto il 7,6% nel terzo trimestre del 2022.”Sulla scia di questa performance positiva – nota il responsabile della vigilanza – le banche hanno pianificato la distribuzione di dividendi per il 2023 in linea con quanto fatto nel 2022” e su questo aspetto è stato “avviato un dialogo di vigilanza” con tutte le banche nell’ambito della consueta valutazione delle traiettorie patrimoniali.”Verso la fine del 2022 le prospettive macroeconomiche sono tornate a migliorare. Ma questo non significa che lo shock macroeconomico sia finito”, ha avvertito il capo della vigilanza bancaria, indicando che, in caso di risalita dell’inflazione, il necessario e rapido processo di normalizzazione della politica monetaria potrebbe di nuovo influenzare il panorama del settore bancario.Parlando delle principali sfide davanti al settore bancario, Enria ha parlato del rischio di credito delle imprese fortemente dipendenti dal prezzo dell’energia e di una recrudescenza delle insolvenze societarie, che richiede una maggiore vigilanza sulla qualità dell’attivo.”La rapida normalizzazione della politica monetaria, e in particolare l’aumento dei tassi d’interesse – ha aggiunto – è stata un importante motore della ripresa della redditività. Tuttavia, potrebbe anche portare a un deterioramento della qualità dell’attivo”, “causare aggiustamenti disordinati in alcuni segmenti dei mercati finanziari e presso le istituzioni non bancarie” e “costringere alcune banche a rivedere le proprie strategie di finanziamento a medio termine ed a porre maggiore attenzione ai rischi di liquidità e finanziamento”.Parlando del processo di normalizzazione dei tassi, Enria ha ricordato l’effetto positivo prodotto sul margine di interesse e sulla redditività delle banche, segnalando che ci si aspetta che le prospettive di redditività rimangano altrettanto positive quest’anno. “Tuttavia, se ci allontaniamo dallo scenario di base e consideriamo sviluppi più sfavorevoli, le cose potrebbero andare diversamente. Per specifici portafogli e linee di business, i costi associati a un deterioramento della qualità degli attivi possono superare i benefici in termini di reddito all’aumentare dei tassi di interesse, in particolare se la crescita economica rallenta”, ha spiegato il capo della vigilanza, ricordando le innumerevoli possibilità che chi ha chiesto un mutuo non riesca a ripagarlo. LEGGI TUTTO

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    Anima, ok assemblea a nuovo CdA. Patrizia Grieco presidente

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Anima Holding ha nominato il nuovo CdA, con Patrizia Grieco alla carica di presidente. Confermato nel board l’amministratore delegato Alessandro Melzi d’Eril. Sono stati nominati 11 amministratori, di cui 7 indipendenti. Gli altri membri del CdA sono: Francesco Valsecchi, Paolo Braghieri, Maria Cristina Vismara, Karen Nahum, Marco Tugnolo, Gianfranco Venuti, Fabio Corsico, Costanza Torricelli Giovanna Zanotti. LEGGI TUTTO

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    Acqua, gli investimenti salgono a 56 euro annui per abitante (+17% dal 2019)

    (Teleborsa) – Gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico raggiungono i 56 euro annui per abitante, in crescita del 17% dal 2019 e del 70% dal 2012, un trend che si riflette sul miglioramento della qualità del servizio seppur con marcate differenze tra Nord e Sud. Tra queste, permane un profondo divario in termini di capacità di investimento tra le gestioni industriali e quelle comunali “in economia”, diffuse soprattutto al Meridione. Un gap che va necessariamente colmato anche alla luce delle recenti fasi siccitose, fenomeno che potrebbe essere più frequente in un futuro dominato dagli effetti climatici del riscaldamento globale. È questo il quadro che emerge dal nuovo Blue Book – la monografia completa dei dati del Servizio idrico integrato – promosso da Utilitalia e realizzato dalla Fondazione Utilitatis con la partnership di The European House – Ambrosetti e in collaborazione con Istat, Ispra, Cassa Depositi e Prestiti, il Dipartimento della Protezione Civile e le Autorità di Bacino. GLI INVESTIMENTI: +17% DAL 2019 MA ANCORA LONTANI DALLA MEDIA EUROPEA – Con l’avvio della regolazione ARERA nel 2012, dopo anni di instabilità gli investimenti realizzati hanno registrato un incremento costante: per il 2021 si stima un valore pro capite di 56 euro, un dato in aumento del 17% rispetto al 2019 (49 euro per abitante) e di circa il 70% rispetto al 2012 (33 euro per abitante). Numeri in crescita ma ancora lontani dalla media europea relativa ai dati degli ultimi cinque anni disponibili, che è pari a 82 euro per abitante. L’analisi della destinazione degli investimenti realizzati dai gestori evidenzia come obiettivo prioritario il contenimento dei livelli di perdite idriche (22%); seguono, tra i principali interventi, il miglioramento della qualità dell’acqua depurata (18% del totale) e gli investimenti nelle condotte fognarie (14%). Restano comunque ancora grandi differenze tra le diverse aree del Paese. La stima degli investimenti realizzati dai gestori industriali nel 2021 per il Centro Italia è pari a 75 euro l’anno per abitante, seguito dal Nord-Est (56 euro) e dal Nord-Ovest (53 euro). Decisamente più bassa la stima per il Sud, pari a 32 euro l’anno per abitante. Ancora bassissimi i dati relativi alle gestioni “in economia”, dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: qui gli investimenti medi annui si attestano a 8 euro. Dei 1.519 Comuni in cui la gestione di almeno uno dei servizi è”in economia”, il 79% si trova al Sud per una popolazione interessata pari a circa 7,7 milioni di persone. QUALITÀ TECNICA: PERDITE DI RETE E INTERRUZIONI DEL SERVIZIO – L’efficacia del generale incremento degli investimenti osservato negli ultimi anni sembra essere confermata dagli indicatori della qualità del servizio idrico, come dimostrano i dati sulle perdite di rete (da circa il 44% del 2016 al 41% del 2021) o sulla frequenza degli sversamenti/allagamenti in fognatura (dai 12 eventi l’anno ogni 100 km di rete del 2016 ai 5 del 2021). Tuttavia, si osservano differenti performance tra Nord e Sud, a riprova del divario territoriale: un esempio è il numero di interruzioni del servizio, che nel Meridione è di due ordini di grandezza superiore rispetto al Settentrione, o le perdite di rete, che nelle regioni del Sud si attestano a circa 47% contro il 31% del Nord-Ovest. “Risolvere le problematiche che affliggono il servizio idrico in diverse aree del Sud – evidenzia Stefano Pareglio, presidente della Fondazione Utilitatis – è una questione non più procrastinabile. Bisogna lavorare per elevare il livello degli investimenti e per ridurre il gap infrastrutturale, agendo rapidamente sulla governance favorendo la partecipazione di operatori industriali. Come dimostrano le positive esperienze del Centro-Nord, e in alcuni casi anche del Meridione, solo in questo modo è possibile ottenere un incremento degli investimenti e della qualità dei servizi offerti ai cittadini. Laddove la gestione è ancora affidata direttamente ai comuni, si registra infatti un livello di investimenti talmente basso da non consentire programmi di sviluppo delle reti, né un’adeguata manutenzione”.LA CRISI IDRICA DEL 2022-2023: I DATI DI SCENARIO – Per superare il divario territoriale e migliorare il grado di resilienza delle infrastrutture alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici in corso sono necessari ulteriori investimenti. Il 2022 è stato l’anno più caldo e meno piovoso della storia italiana, con temperature che hanno raggiunto i +2,7 °C rispetto alla media 1981-2010 e anomalie pluviometriche significative soprattutto nelle regioni centro-settentrionali. Queste variazioni si inseriscono nel contesto degli effetti dei cambiamenti climatici in corso: negli ultimi 70 anni, in Italia, si è osservato un aumento statisticamente significativo delle zone colpite da siccità estrema e, negli ultimi 9 anni, la temperatura nelle principali città italiane è aumentata di 1,3°C. Variazioni meteo-climatiche che hanno un’influenza significativa sul ciclo idrologico: la stima di disponibilità idrica media per l’ultimo trentennio mostra una riduzione del 20% rispetto al periodo 1921-1950. In ogni caso le cause delle crisi idriche non sono legate esclusivamente al clima che cambia, ma sono da addurre anche a fattori di vulnerabilità che connotano il settore idrico italiano. Durante la crisi 2022-2023, le azioni messe in campo dalla Protezione Civile, dalle Autorità di Bacino, dai loro Osservatori, dai gestori del servizio e dagli altri attori interessati hanno permesso di limitare i disagi per la popolazione. Per il futuro, al fine di fronteggiare al meglio eventi simili, occorre adottare una strategia operativa che combini misure di breve termine (es. utilizzo autobotti, serbatoi e nuove fonti di approvvigionamento) orientate prevalentemente alla minimizzazione degli impatti, con interventi di medio-lungo termine (es. interventi infrastrutturali), finalizzati a migliorare la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico. Da quest’ultimo punto di vista, Utilitalia ha stimato che per fronteggiare gli effetti della crisi climatica, i gestori nei prossimi anni investiranno almeno 10 miliardi di euro aggiuntivi rispetto agli interventi finanziati dal PNRR – la metà dei quali entro il 2024 – per un volume complessivo di acqua recuperata stimato in circa 620 milioni di metri cubi. QUALI AZIONI INTRAPRENDERE CONTRO LA CRISI IDRICA: LE OTTO PROPOSTE DI UTILITALIA – Come emerge dal Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia” contenuto in parte nel Blue Book 2023, per mitigare i problemi di sicurezza dell’approvvigionamento, l’esperienza della crisi idrica ha ribadito la necessità di adottare un approccio preventivo nella gestione dell’acqua, dove le cosiddette”5 R” – Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione – costituiscono le azioni necessarie per garantire la circolarità della risorsa e la sicurezza dell’approvvigionamento. Inoltre le azioni da mettere in campo per fronteggiare questi episodi devono prevedere necessariamente una combinazione di fattori che riguardano non solo un utilizzo efficiente, ma anche la realizzazione di infrastrutture moderne che consentano la diversificazione della strategia di approvvigionamento e, non ultimo, il superamento delle criticità gestionali e di governance che oggi frenano lo sviluppo del settore e riducono la qualità del servizio in alcune zone del Paese. Da questo punto di vista è importante promuovere interventi in innovazione e digitalizzazione anche facendo ricorso a strumenti di veloce sviluppo come il venture capital. Utilitalia ha lanciato otto proposte concrete per favorire l’adattamento infrastrutturale delle reti idriche al cambiamento climatico. Tra quelle di breve periodo (entro 3 mesi) figurano: favorire il riuso efficiente, contrastare il cuneo salino, diversificare la strategia di approvvigionamento e sostenere la presenza di gestioni industriali; tra quelle di medio periodo (entro 6 mesi) il rafforzamento della governance dei distretti idrografici e la semplificazione per la realizzazione degli investimenti, mentre tra quelle di lungo periodo (oltre 6 mesi) la promozione dell’uso efficiente dell’acqua e la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche. “Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla disponibilità della risorsa idrica – conclude il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – sono sempre più evidenti e danno luogo ad eventi che non si possono più considerare eccezionali. Bisogna affrontarli con interventi che favoriscano la resilienza delle reti e dei sistemi acquedottistici all’interno di un approccio globale che consideri tutti i diversi utilizzi dell’acqua nel nostro Paese, garantendo la priorità all’uso civile. Al contempo, dai dati del Blue Book emerge chiaramente la necessità di interventi urgenti sul fronte della governance, in mancanza dei quali sarà impossibile portare il livello degli investimenti vicino alla media europea e colmare il water service divide tra le diverse aree italiane”. LEGGI TUTTO

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    USA, rimbalza la vendita di case esistenti a febbraio

    (Teleborsa) – Segnali di forte recupero giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a febbraio un rimbalzo del 14,5%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -0,7% riportato a gennaio. Le aspettative del mercato erano per una salita più contenuta, ovvero del 5%.Sono state vendute 4,5 milioni di unità rispetto ai 4 milioni di gennaio ed ai 4,19 milioni di unità previste dagli analisti. Su base annua, le vendite sono scese del 22,6%. LEGGI TUTTO

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    Pioggia di acquisti a Wall Street. Attesa Fed più colomba

    (Teleborsa) – Wall Street continua la sessione in rialzo, con il Dow Jones che avanza a 32.536 punti; sulla stessa linea, l’S&P-500 continua la giornata in aumento dell’1,00%. Positivo il Nasdaq 100 (+0,75%); sulla stessa tendenza, in denaro l’S&P 100 (+0,87%).Mentre si allentano le tensioni sul sistema finanziario, l’attenzione degli investitori si sposta sulla riunione chiave della banca centrale americana. Domani, mercoledì 22 marzo la Fed annuncerà la sua decisione sui tassi di interesse. Le attese sono per un rialzo di 25 punti base, piuttosto che il mantenimento dello status quo.Energia (+2,74%), finanziario (+2,23%) e materiali (+1,50%) in buona luce sul listino S&P 500.In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Honeywell International (+2,84%), Dow, (+2,48%), Caterpillar (+2,47%) e Travelers Company (+2,23%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Microsoft, che ottiene -2,58%.Seduta negativa per Intel, che mostra una perdita del 2,18%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Enphase Energy (+4,83%), Verisk Analytics (+3,02%), Moderna (+3,00%) e DexCom (+2,88%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Pdd Holdings Inc. Sponsored Adr, che prosegue le contrattazioni a -14,17%.Scende Atlassian, con un ribasso del 5,91%.Sotto pressione Datadog, che accusa un calo del 3,51%.Scivola Microsoft, con un netto svantaggio del 2,58%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Martedì 21/03/202315:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (atteso 5%; preced. -0,7%)15:00 USA: Vendita case esistenti (atteso 417 Mln unità; preced. 4 Mln unità)Mercoledì 22/03/202315:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso 811K barili; preced. 1,55 Mln barili)Giovedì 23/03/202313:30 USA: Partite correnti, trimestrale (atteso -214 Mld $; preced. -217,1 Mld $)13:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 199K unità; preced. 192K unità). LEGGI TUTTO

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    SIT, utile netto adjusted in calo a 10,9 milioni nel 2022

    (Teleborsa) – Nel 2022, SIT ha conseguito un utile netto adjusted consolidato di 10,9 milioni di euro, il 2,8% dei ricavi, in calo rispetto ai 16,3 milioni del 2021. I ricavi consolidati si sono attestati a 393,3 milioni (+3,4% rispetto al 2021). In particolare le vendite della Divisione Heating sono ammontate a 315,3 milioni (+5,7% rispetto al 2021), mentre le vendite della Divisione Metering sono state pari a 72,5 milioni (-5,7% rispetto al 2021). L’EBITDA adjusted era pari a 47,1 milioni (-8% rispetto anno precedente),.Il Cash flow operativo era pari a -13,1 milioni dopo investimenti per Euro 26,9 milioni; Posizione finanziaria netta pari a Euro 130,5 milioni (Euro 106,7 milioni a fine 2021). LEGGI TUTTO

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    UniCredit a supporto del Terzo Settore: premiate 177 organizzazioni non profit

    (Teleborsa) – Oltre 86mila voti in 58 giorni, con una media giornaliera di quasi 1.500 voti e 175mila euro di donazioni aggiuntive raccolte da oltre 8mila sostenitori. Si è conclusa con questi numeri la quattordicesima edizione della campagna di solidarietà e sensibilizzazione organizzata da UniCredit “1 voto, 200mila aiuti concreti – Un gesto che ci rende comunità”, che ha visto premiate ben 177 organizzazioni non profit tra le 1200 che hanno preso parte all’iniziativa. I 200mila euro di questa edizione, sommati agli importi delle precedenti e ai contributi volontari spontaneamente erogati da chi ha supportato l’iniziativa con il voto e con le donazioni, portano a oltre 4milioni di euro la somma complessivamente distribuita dal 2010, grazie all’iniziativa della banca a favore delle organizzazioni del terzo settore.Quest’anno, prima classificata è la Fondazione Banco Alimentare Onlus che, dal 1989, coordina e guida la Rete Banco Alimentare su tutto il territorio nazionale. In prima linea soprattutto durante questo periodo di emergenza sanitaria globale, la Fondazione promuove il recupero delle eccedenze alimentari e la redistribuzione alle strutture caritative. L’organizzazione beneficerà di 12mila euro di donazione UniCredit. Seconda classificata è la Cooperativa Sociale Paradigma scs Onlus di Torino che sviluppa sia modelli scientifici di intervento sia progetti sociali a favore di persone disabili e di minori, promuovendo nel contempo attività di formazione. Grazie all’iniziativa “1 voto, 200mila aiuti concreti”, l’organizzazione beneficerà di 12mila euro di donazione UniCredit. Terza classificata è invece A.I.C.D.A. ODV (Associazione Italiana Cittadini e Disabili Attivi) di Bella (PZ). L’associazione, composta per la maggior parte da volontari con disabilità, si occupa di integrazione e inclusione, attraverso eventi sportivi, turistici, percorsi culturali, educazione alimentare e iniziative dibeneficenza. All’associazione andranno 12mila euro.Il sito www.ilmiodono.it è la piattaforma web di UniCredit, il cui fine è quello di mettere in relazione le Organizzazioni Non Profit aderenti con una vasta platea di donatori, che in modo semplice e sicuro, possono in ogni momento contribuire con una donazione.Grazie a questo progetto, UniCredit mette a disposizione 200mila euro del fondo Carta Etica, il fondo destinato a iniziative di solidarietà sul territorio che si alimenta con una percentuale di ogni spesa effettuata utilizzando le carte di credito UniCreditCard Flexia Classic Etica, UniCreditCard Visa Infinite in versione Etica e UniCreditCard Business Aziendale in versione Etica, senza costi aggiuntivi per il titolare. LEGGI TUTTO