Marzo 2023

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    Bibanca (Gruppo BPER) vince il premio Abi Innovazione Clienti Retail

    (Teleborsa) – Si è svolta oggi pomeriggio, a Milano, la cerimonia di consegna del Premio Abi per l’Innovazione nei Servizi Bancari 2023, che ha visto Bibanca, società del Credito al Consumo del Gruppo BPER Banca, vincitrice nella categoria “Cliente Retail” con il prodotto Quicash. L’evento, giunto alla sua tredicesima edizione, ha nel tempo registrato più di 700 progetti presentati da oltre 230 primarie organizzazioni bancarie ed è finalizzato a valorizzare l’innovazione, la digitalizzazione e la dematerializzazione dei servizi finanziari. A ritirare il premio Diego Rossi, direttore generale dell’Istituto che ha spiegato, alla platea presente agli IBM Studios, come è nata l’idea del connubio tra il digitale e una forma di credito al consumo così tradizionale come la cessione del quinto.Quicash è un prodotto creditizio inedito, ammesso alla sperimentazione dalla Banca d’Italia nell’ambito della cosiddetta “sandbox fintech” e destinato ai dipendenti di un numero limitato di aziende convenzionate. Consente di ottenere un plafond di liquidità commisurato allo stipendio netto mensile, poi utilizzabile in qualsiasi momento sia per piccole spese sia per maggiori importi, entro il limite massimo di 65mila euro. Le rate vengono quindi trattenute mensilmente dallo stipendio e, ad ogni trattenuta, la liquidità disponibile si ricarica automaticamente. L’operatività avviene mediante registrazione ad una APP che consente di gestire l’intero processo, monitorare il plafond disponibile e ottenere ogni volta la liquidità effettivamente necessaria in quel momento, modulando la modalità di rimborso.”Abbiamo più volte osservato che la tecnologia è il grande fattore abilitante per realizzare soluzioni innovative che poi vengono favorevolmente accolte dal mercato – dichiara Rossi –. Grazie all’ammissione alla Sandbox di Banca d’Italia, che ci ha permesso di sperimentare la soluzione, e a straordinari compagni di viaggio che trasformano le intuizioni in soluzioni concrete, Quicash prova a realizzare proprio questo: l’unione tra informazioni disponibili su piattaforme diverse che, messe in connessione, restituiscono un’esperienza veloce, trasparente e totalmente paperless”.Quicash si è aggiudicato il premio nel segmento Innovazione per il Cliente Retail, nel quale sono analizzati i progetti che, con l’obiettivo di promuovere e semplificare i servizi e i prodotti per le famiglie e le nuove generazioni, favoriscono una maggiore inclusione finanziaria sia in termini di accesso al credito che nella gestione del risparmio, facilitando il rapporto con la banca in ottica di prossimità e collaborazione. LEGGI TUTTO

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    OPA Net Insurance, adesioni oltre il 56%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Net Holding (che fa capo a Poste Vita) sulle azioni ordinarie di Net Insurance, compagnia assicurativa quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 22 marzo 2023, sono state presentate 724.630 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 10.249.614, pari al 56,58% dell’offerta e al 52,32% sulle eventuali massime 19.590.153 azioni oggetto di offerta. Il secondo dato tiene conto dell’integrale esercizio dei warrant.L’offerta è iniziata il 27 febbraio 2023 e terminerà il 6 aprile 2023. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Net Insurance acquistate sul mercato nei giorni 5 e 6 aprile 2023 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: by rawpixel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Terna, Donnarumma: creiamo valore nonostante scenario sfidante e accelerazione investimenti

    (Teleborsa) – “Tutti i principali indicatori di Terna hanno superato la guidance per l’anno e, nonostante il difficile scenario, siamo stati capaci di incrementare gli investimenti e generare valore per tutti gli stakeholder. Dopo questo forte 2022, la guidance 2023 prevede ricavi di 3,11 miliardi di euro e un EBITDA di 2,12 miliardi di euro, con un EPS di 43 centesimi e un Capex di 2,2 miliardi di euro”. Lo ha affermato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati 2022.”L’accelerazione del capex – ha spiegato Donnarumma – è parte di un piano più ampio per aumentare la resilienza del sistema e la sicurezza degli approvvigionamenti energetici. In una fase di rapidi cambiamenti geopolitici, il sistema deve affrontare grandi sfide e Terna sta aumentando gli investimenti con oltre 21 miliardi di euro previsti nel periodo 2023-2032, finalizzati ad aumentare capacità di trasporto, sicurezza e resilienza del sistema”.L’AD ha sottolineato che “Terna continua a creare valore per shareholder e comunità” e che “nonostante uno scenario sfidante e l’accelerazione degli investimenti, Terna rimane in una solida situazione patrimoniale e in grado di migliorare i propri risultati, con grandi aspettative per il 2023, dimostrando una solida capacità di realizzare il piano”. LEGGI TUTTO

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    Fenix Entertainment, Andrea Musso nuovo AD dopo passo indietro Riccardo Di Pasquale

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Fenix Entertainment, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di contenuti cinematografici e televisivi, ha deliberato di nominare quale nuovo amministratore delegato Andrea Musso, già consigliere, dopo che l’attuale AD Riccardo Di Pasquale ha comunicato la propria disponibilità a rimettere le deleghe e i poteri ad egli conferiti.Di Pasquale resterà operativo come consigliere, nonché in maniera permanente nell’organico con il ruolo di Direttore Operativo e continuerà a dare il proprio contributo, occupandosi principalmente di strategia, prodotto e sviluppo commerciale, mirando a proiettare il gruppo Fenix all’estero.”Dopo anni alla guida della società, ho deciso di lasciare il timone ad Andrea Musso, che tramite la propria esperienza ultra-ventennale nella gestione di grandi gruppi societari, saprà rendere Fenix ancora più solida e strutturata, confermando la propria presenza sul mercato come player giovane e in forte crescita – ha detto l’AD dimissionario – Resterò sempre parte attiva e fondamentale nello sviluppo del business di Fenix”.”È una sfida importante e stimolante, che ho deciso di cogliere con grande serietà e impegno, soprattutto alla luce del forte successo che la giovane società ha riscosso nel panorama italiano – ha detto Musso – Abbiamo l’obiettivo di consolidare da un lato la posizione sul mercato e dall’altro di porre le basi per ulteriore sviluppo, consolidamento della struttura e rafforzamento di tutte le aree strategiche della società”.(Foto: Alex Litvin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Lavoro, De Lise (commercialisti): “Dimissioni in aumento, creare una nuova cultura d'impresa”

    (Teleborsa) – “In Italia nel 2022 le dimissioni, secondo i dati del Ministero del Lavoro, sono aumentate del 13,8 per cento rispetto all’anno precedente. La fascia di età maggiormente coinvolta è quella tra i 26 e i 35 anni. E l’Osservatorio HR del Politecnico di Milano avverte che il tasso di turnover nelle imprese è aumentato del 73 per cento. Una fluidità del mondo del lavoro non ancora pienamente compresa dalle istituzioni, che non indagano sugli aspetti qualitativi del fenomeno, azionando leve quantitative e legate al reddito che non risolvono la problematica. Per le imprese è un aspetto rilevante e ci auguriamo che questa possa esser sull’agenda del Consiglio Nazionale, che invece non ha attivato alcuno strumento presso il ministero del Lavoro o l’Inps, nonostante alcune convenzioni attive e il fatto che l’Istituto si riunisca periodicamente con altre categorie professionali”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Lo sciame di dimissioni che sta investendo le imprese, è la convinzione di De Lise, non ha motivazioni economiche. “I lavoratori cercano well-being, sostenibilità e work-life balance; abbandonano il posto di lavoro senza il paracadute degli ammortizzatori sociali e senza la certezza di una nuova collocazione. Occorre dunque – ha sottolineato De Lise – supportare le imprese nella nascita di una nuova cultura lavorativa, più flessibile, e di incarichi professionali più soddisfacenti. Anche la riduzione dell’IRES nella recente Legge Delega rischia di non sortire effetti, in quanto i datori di lavoro potrebbero non trovare più risorse umane disponibili ad esser integrate, o quantomeno a trattenerle per tempi idonei”.”La great resignation – ha affermato Massimiliano Dell’Unto, consigliere della Fondazione Centro Studi Ungdcec – ha messo ormai sotto la lente di ingrandimento la forte difficoltà del management delle imprese nel motivare, coinvolgere e trattenere le risorse umane in azienda. La Legge delega dovrebbe guardare all’inserimento nelle imprese di forme di temporary management che contribuiscano a stimolare e realizzare il percorso evolutivo di cultura interna aziendale. Occorre alzare lo sguardo e provare a decidere dove saremo in futuro e non evitare semplicemente l’ostacolo che ci attende oggi”. Di questi e altri temi legati alla Legge Delega per la riforma fiscale si occuperà il 60° Congresso Nazionale dell’Ungdcec, in programma a Palermo i prossimi 27 e 28 aprile, al quale parteciperanno alcuni dei principali studiosi della materia, autorità politiche e della società civile. LEGGI TUTTO

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    Borse europee poco mosse con focus sulle banche centrali

    (Teleborsa) – Piazza Affari chiude la seduta sulla parità, mentre i listini europei sono debolmente positivi, con gli investitori che attendono la decisione di questa sera della Fed sui tassi di interesse e, soprattutto, le parole del presidente Jerome Powell.Sul fronte europeo, la presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato che “a priori, non ci impegniamo a innalzare ulteriormente i tassi né che abbiamo finito di aumentarli” e che “se lo scenario di base delle nostre proiezioni più recenti sarà confermato, avremo ancora molta strada da fare per assicurare che le pressioni inflazionistiche siano disinnescate”.Fabio Panetta, membro dell’Executive Board della BCE, ha detto che “l’inasprimento globale potrebbe anche essere amplificato dalle recenti tensioni finanziarie nei mercati bancari globali”, mentre il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha evidenziato che “la prudenza e l’attenzione alla sequenza e la dimensione degli aumenti dei tassi” sono “da mantenere”.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,08. Lieve aumento per l’oro, che mostra un rialzo dello 0,40%. Pioggia di acquisti sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dell’1,22%.Avanza di poco lo spread, che si porta a +177 punti base, evidenziando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 4,07%.Tra i mercati del Vecchio Continente nulla di fatto per Francoforte, che passa di mano sulla parità, piccolo passo in avanti per Londra, che mostra un progresso dello 0,41%, e composta Parigi, che cresce di un modesto +0,26%.Piazza Affari archivia la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,12% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 28.686 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-1%); sulla stessa tendenza, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,30%.Nella Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,55 miliardi di euro, in calo di 1.296,7 milioni di euro, rispetto ai 2,85 miliardi della vigilia; i volumi si sono attestati a 0,42 miliardi di azioni, rispetto ai 0,69 miliardi precedenti.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, vola Iveco, con una marcata risalita del 3,98%. Sostenuta Leonardo, con un discreto guadagno dell’1,71%. Performance modesta per Amplifon, che mostra un moderato rialzo dell’1,45%. Resistente Nexi, che segna un piccolo aumento dell’1,36%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Banco BPM, che ha archiviato la seduta a -2,66%. In rosso Azimut, che evidenzia un deciso ribasso del 2,59%. Spicca la prestazione negativa di A2A, che scende del 2,05%. Banca Mediolanum scende dell’1,87%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, GVS (+13,66%), MARR (+4,85%), Tamburi (+4,32%) e Salcef Group (+3,88%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Sanlorenzo, che ha chiuso a -5,99%. Calo deciso per Credem, che segna un -2,96%. Sotto pressione Antares Vision, con un forte ribasso del 2,79%. Soffre Bff Bank, che evidenzia una perdita del 2,75%. LEGGI TUTTO

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    Kolinpharma, ricavi 2022 salgono a 14,1 milioni. Migliora la PFN

    (Teleborsa) – Kolinpharma, società operante nel settore nutraceutico e quotata sul mercato Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2022 con ricavi delle vendite pari a 14,1 milioni, in crescita del 25,9% rispetto al 31 dicembre 2021. L’EBITDA è pari a 2,5 milioni di euro, in crescita del 15,3% rispetto all’esercizio 2021, con EBITDA margin pari al 17,5%, in diminuzione rispetto al 19,1% del 2021 per effetto dell’aumento dei costi di gestione e del personale. Il risultato netto è pari a 342 mila euro, rispetto a 637 mila euro al 31 dicembre 2021.Migliora l’Indebitamento Finanziario Netto che passa da -0,2 milioni di euro al 31 dicembre 2021 a una cassa netta di 0,8 milioni di euro, soprattutto per effetto della positiva generazione di cash flow dell’attività operativa per 2,8 milioni di euro.”Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti in un anno che ha presentato notevoli difficoltà in termini macroeconomici per gli effetti dovuti alla guerra in Ucraina, all’andamento dell’inflazione, e in particolare sulle materie prime, sull’energia e sulla conseguente instabilità nei mercati finanziari”, ha commentato la presidente Rita Paola Petrelli.Nel mese di gennaio 2023 le prescrizioni hanno registrato un incremento pari al +23,2% a volumi e il +22,7% a valori rispetto all’analogo periodo del 2022. Rispetto agli andamenti macroeconomici e di politica monetaria che stanno caratterizzando il contesto attuale, nonché al perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, il management “non evidenzia impatti diretti significativi e ritiene ragionevole confermare il percorso di crescita anche nell’esercizio 2023”. LEGGI TUTTO

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    Greenwashing, arriva la direttiva per contrastare il falso “green”

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha annunciato una proposta di direttiva, che fissa criteri comuni per contrastare il fenomeno del greenwashing, cioè le asserzioni ambientali di natura ingannevole. I consumatori beneficeranno di maggiore chiarezza e garanzie sui prodotti dichiarati ecologici e di informazioni più complete per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. A beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese, poiché quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori e potranno incrementare le loro vendite anziché dover far fronte a una concorrenza sleale. La proposta contribuirà quindi a creare condizioni di parità per quanto riguarda le informazioni sulle prestazioni ambientali dei prodotti.La mancanza di norme comuni per le imprese alimenta il greenwashing e crea condizioni di disparità nel mercato europeo, a scapito delle imprese realmente sostenibili. Uno studio della Commissione del 2020, infatti, ha rilevato che il 53,3% delle asserzioni ambientali esaminate nell’UE erano vaghe, fuorvianti o infondate e che il 40% era del tutto infondato. “Con la presente proposta diamo ai consumatori la garanzia del fatto che i prodotti venduti come rispettosi dell’ambiente lo siano veramente”, ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.Virginijus Sinkevicius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha ricordato che “sul mercato dell’UE si contano 230 marchi di qualità ecologica diversi”, aggiungendo che l’obiettivo è “aiutare i consumatori a scegliere con maggiore fiducia e far sì che siano premiate le imprese che si impegnano concretamente a ridurre il loro impatto sulla natura, sull’uso delle risorse, sulle emissioni climatiche o sull’inquinamento”.Secondo la normativa, le imprese che scelgono di presentare una “autodichiarazione ambientale” riguardante i loro prodotti e servizi dovranno essere verificate in modo indipendente e convalidate da prove scientifiche e rispettare condizioni minime per suffragare tale affermazione. La proposta riguarda le autodichiarazioni esplicite, quali: “T-shirt realizzata con bottiglie di plastica riciclata” o “imballaggio in plastica riciclata al 30%”. Si intende inoltre contrastare la proliferazione dei marchi. La proposta riguarda tutte le autodichiarazioni volontarie riguardanti gli impatti, gli aspetti o le prestazioni ambientali di un prodotto, di un servizio o l’operatore stesso, mentre esclude le autodichiarazioni disciplinate dalle norme esistenti dell’UE, come il marchio Ecolabel UE o il logo degli alimenti biologici, in quanto la legislazione in vigore garantisce già l’affidabilità di tali dichiarazioni regolamentate. La proposta disciplinerà anche i marchi ambientali. Attualmente esistono almeno 230 marchi diversi, cosa che genera confusione e sfiducia nei consumatori. Per controllare la proliferazione di tali marchi, non saranno consentiti nuovi sistemi pubblici di etichettatura, a meno che non siano sviluppati a livello europeo.La proposta odierna integra la proposta del marzo 2022 sulla “responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde” stabilendo norme più specifiche in materia di asserzioni ambientali, oltre a un divieto generale di pubblicità ingannevole.(Foto: © malp/123RF) LEGGI TUTTO