Marzo 2023

Monthly Archives

More stories

  • in

    Garofalo Health Care, aggiornamento sul buy-back

    (Teleborsa) – Garofalo Health Care, con riferimento al programma di acquisto di azioni ordinarie proprie autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2022, ha comunicato che, dal 20 al 24 marzo 2023, ha acquistato 12.250 azioni GHC pari allo 0,01% del capitale sociale, al prezzo medio di 3,7298 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a 45.690,39 euro.A seguito degli acquisti appena comunicati, la società attiva nel settore della sanità privata accreditata detiene 1.414.510 azioni ordinarie proprie, pari all’1,57% del capitale sociale.Intanto, sul listino milanese, migliora l’andamento di Garofalo Health Care che si attesta a 3,78 euro, con un aumento dello 0,80%. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, indice manifatturiero Fed Dallas peggiora a marzo

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di marzo, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -15,7 punti rispetto ai -13,5 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è salito a quota +2,5 da -2,8 punti, mentre i nuovi ordini sono negativi per il deci -14,3 punti da -13,2. L’indice della capacità di utilizzo si è portato in positivo a +2,3 da -4,1 punti e l’indice delle consegne è peggiorato a -10,5 da -5 punti. LEGGI TUTTO

  • in

    L'Italia delle piccole e micro imprese: la fotografia INAPP

    (Teleborsa) – Il 99,4% del tessuto produttivo italiano è formato da piccole e microimprese (rispettivamente di 10-49 addetti e 0-9 addetti), che danno occupazione al 63,4% degli addetti del settore privato non agricolo.Sono i dati analizzati dall’INAPP (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) nel corso di una giornata di studi dedicata all’ultimo numero della rivista scientifica dell’ente Sinappsi “Dallo sviluppo delle piccole e microimprese dipendono in misura significativa le prospettive di sviluppo dell’intera economia e del mercato del lavoro italiano – ha commentato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp – Le politiche industriali e del lavoro devono essere strategicamente orientate a favorire il superamento dei limiti che le imprese di piccole dimensioni incontrano nello svolgimento delle funzioni superiori”, ha aggiunto.”I numeri ci dicono che sarebbe sufficiente che anche soltanto una piccola quota di questo tessuto produttivo si sviluppasse in modo significativo per contribuire ad una nuova fase di crescita del Paese. Le evidenze presentate in questo numero di Sinappsi – ha concluso Fadda – servono proprio a focalizzare il dibattito su come portare a maturazione tutte le potenzialità che per l’economia italiana si sono venute costruendo, a partire dagli anni Novanta, con la creazione di un settore straordinariamente ampio e articolato di piccole e microimprese” LEGGI TUTTO

  • in

    Da caro bollette a siccità: i temi sul tavolo del CdM

    (Teleborsa) – Prevista per domani pomeriggio, intorno alle 17 (salvo slittamenti) la riunione del Consiglio dei Ministri. La convocazione ancora non è stata ufficializzata da Palazzo Chigi, ma l’ordine del giorno dovrebbe prevedere il decreto legge sulle nuove misure di sostegno per le bollette energetiche per famiglie e imprese. Gli aiuti in vigore, infatti, scadono il 31 marzo e il governo ha annunciato un nuovo provvedimento per prorogare gli aiuti, anche se con misure e forme diverse, con particolare riferimento alle famiglie più fragili. LEGGI TUTTO

  • in

    Seduta all'insegna del toro a New York: forti i bancari

    (Teleborsa) – Wall Street si muove in positivo dopo che First Citizens Bank ha siglato un accordo per acquisire asset della Silicon Valley Bank, la banca californiana crollata all’inizio di questo mese nel più grande fallimento bancario dalla crisi finanziaria del 2008. Il sentiment sul settore bancario è quindi in miglioramento, anche perchè i media statunitensi hanno riferito nel weekend che le autorità stanno valutando la possibilità di espandere uno schema di prestito di emergenza ad altre banche in difficoltà come First Republic Bank.Dalla Fed, i primi commenti dopo la riunione del FOMC sono stati complessivamente hawkish. Bullard (St Louis Fed) ha ribadito che l’inflazione rimane “troppo alta” e ha detto di avere alzato la propria previsione del punto di arrivo a 5,6%, Barkin (Richmond Fed) ha detto che l’argomento a favore del rialzo di marzo era molto chiaro, con l’inflazione elevata e la domanda sempre forte, mentre Bostic (Atlanta Fed) ha riferito che durante la riunione c’è stato “molto dibattito” ma, considerando la solidità del sistema bancario, il livello troppo alto dell’inflazione è stato determinante.Questa mattina, Kashkari (Minneapolis Fed) ha invece sostenuto che le recenti turbolenze bancarie hanno aumentato il rischio di una recessione negli Stati Uniti, ma è troppo presto per giudicare cosa significhi per l’economia e la politica monetaria.La giornata odierna è priva di grandi spunti sul fronte macroeconomico, con l’unico dato rilevante che è l’indice Fed di Dallas, una valutazione dello stato di salute delle industrie manufatturiere del Texas.Tra gli annunci societari, spicca il comparto farmaceutico: BioNTech ha annunciato un aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, mentre le entrate Covid diminuiscono; Novartis ha comunicato risultati positivi per il farmaco per il cancro al seno Kisqali, che riduce il rischio di recidiva.Per quanto riguarda la raccomandazioni degli analisti, Pinterest beneficia dell’upgrade di UBS a Buy, M&T Bank è sostenuto dall’upgrade di Citi a Buy, Caterpillar soffre il downgrade di Baird a underperform, Wingstop accusa il downgrade di Jefferies a underperform.Alla Borsa di New York, l Dow Jones mostra una plusvalenza dello 0,81%, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata giovedì scorso; performance positiva per l’S&P-500, che continua la giornata in aumento dello 0,72% rispetto alla chiusura della seduta precedente. Leggermente positivo il Nasdaq 100 (+0,34%); come pure, in frazionale progresso l’S&P 100 (+0,62%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones le banche come JP Morgan e Goldman Sachs che evidenziano rialzi vicini al 3%.Bene anche American Express, con un netto vantaggio del 2,45%.Fra i peggiori Caterpillar, che cede lo 0,51%. LEGGI TUTTO

  • in

    BCE: ancora possibile impatto su mercato europeo del diesel da sanzioni a Russia

    (Teleborsa) – Il mercato europeo del diesel rimane teso nonostante l’UE abbia rafforzato le sue importazioni di petrolio raffinato prima del 5 febbraio, data in cui è entrato in vigore l’embargo sui prodotti petroliferi raffinati dalla Russia, e potrebbe ancora concretizzarsi un impatto più forte delle sanzioni sui mercati petroliferi globali. Lo afferma uno studio della Banca centrale europea (BCE) sul tema.Viene infatti osservato che l’embargo e il corrispondente meccanismo di price cap sui prodotti petroliferi raffinati sono ancora in una fase iniziale di attuazione, il che implica che permane un’elevata incertezza sull’impatto finale sui mercati dei prodotti petroliferi raffinati. Nel tempo l’embargo “potrebbe aggiungere ulteriori pressioni sui prezzi in un mercato europeo del diesel già teso, con l’UE che dovrà fare offerte per barili di diesel dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente in concorrenza con i clienti tradizionali di quei fornitori”.Il divieto dell’UE sulle importazioni marittime di greggio russo è entrato in vigore il 5 dicembre 2022, seguito dall’embargo sui prodotti petroliferi raffinati a partire dal 5 febbraio 2023. Parallelamente agli embarghi dell’UE, anche il G7, l’UE e i paesi partner hanno vietato la fornitura di servizi marittimi per le spedizioni di greggio russo e per i prodotti petroliferi russi, a meno che il petrolio non venga acquistato sotto un certo prezzo.Il report evidenzia che la Russia aveva già reindirizzato gran parte della sua fornitura di petrolio prima che entrassero in vigore l’embargo dell’UE e il price cap del G7. In particolare, più greggio è stato esportato in Cina e India, con la loro quota complessiva delle esportazioni di petrolio russo che è salita a circa il 70% nel novembre 2022 (prima che il nuovo regime di sanzioni entrasse in vigore il 5 dicembre 2022), rispetto a poco meno del 20% nel periodo prebellico.Le nuove sanzioni hanno inizialmente portato a un notevole calo delle esportazioni russe di greggio via mare, ma da allora i volumi si sono ripresi. Inoltre, i prezzi globali del petrolio hanno mostrato una volatilità limitata nonostante l’introduzione dell’embargo sul petrolio greggio dell’UE e del massimale del prezzo del greggio.Le esportazioni russe di prodotti petroliferi raffinati sono invece leggermente diminuite con l’entrata in vigore di nuove misure. Contrariamente alle esportazioni di greggio, dall’invasione dell’Ucraina la Russia ha reindirizzato solo volumi limitati di prodotti petroliferi raffinati dall’UE ad altri paesi, indicando che il reindirizzamento delle esportazioni di petrolio raffinato verso altri paesi potrebbe essere più impegnativo per la Russia rispetto al reindirizzamento di greggio via mare. LEGGI TUTTO

  • in

    Stop auto Ue: 7,5 milioni di italiani pronti ad acquistare l'elettrica

    (Teleborsa) – Nelle ultime settimane si è parlato molto dell’ipotesi avanzata dal Parlamento europeo di vietare la vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. La norma è al momento bloccata fino a data da destinarsi, ma come si comporterebbero gli automobilisti italiani se la misura diventasse realtà? Secondo l’indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat, quasi 17 milioni di italiani (38,7%) hanno dichiarato di voler prendere un veicolo ibrido, valore che raggiunge addirittura il 43% tra i rispondenti del Centro Italia. Il 17,9%, vale a dire oltre 7,5 milioni di rispondenti, addirittura, opterebbe per una vettura completamente elettrica, percentuale che arriva al 19,8% al Nord Est.Guardando alle fasce anagrafiche, le generazioni maggiormente propense all’alimentazione alterativa risultano essere quelle più giovani: il 43,6% degli italiani con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni sarebbe indirizzato all’acquisto di un veicolo ibrido, mentre il 26,6% dei 18-24enni sceglierebbe un’auto completamente elettrica, il tutto chiaramente senza contare i costi del veicolo.In caso di acquisto anche prima del 2035, il 9,9% non comprerebbe più una vettura ma opterebbe per mezzi alternativi. Sono quasi 4 milioni, infine, coloro che si indirizzerebbero al noleggio a lungo termine.Lo studio di Facile.it ha voluto poi indagare cosa farebbero i nostri connazionali se dovessero comprare un nuovo veicolo dopo il 2035, quindi quando potrebbe non essere più possibile scegliere i motori a diesel o benzina. Più di 1 su 3, vale a dire quasi 15 milioni di italiani, comprerebbe un’automobile elettrica, valore che sale al 46,8% tra i 18-24enni, coloro che, per motivi anagrafici, più probabilmente effettueranno l’acquisto di un mezzo dopo il 2035.Più di 4 milioni (9,7%), invece, sono coloro che useranno solo auto a noleggio lungo termine, mentre il 7% opterebbe i mezzi pubblici. Tanti, circa 13,5 milioni, gli italiani che invece non hanno ancora le idee chiare su come si comporteranno in caso di acquisto dopo il 2035. LEGGI TUTTO

  • in

    Auto, Pichetto: ancora aperto confronto con la Commissione sui biocarburanti

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che il governo italiano sta ancora discutendo con la Commissione “per uno spazio di apertura nel Preambolo 11 ai biocarburanti”. In generale sulla questione dello stop ai motori endotermici dal 2035, “stiamo perdendo la bussola fondamentale – ha affermato il ministro intervenendo al convegno “Dal Mediterraneo il futuro energetico europeo” organizzato dalla Fondazione Merita con Unioncamere Roma – . L’obiettivo è difendere il motore endotermico, c’e’ un interesse nazionale: metà della produzione Ue è italiana e grazie alla Germania rimarrà il motore endotermico”. Per quel che riguarda gli e-fuels promossi dalla Germania, “se parliamo di decarbonizzazione gli e-fuels non ci sono ancora, mentre i biocarburanti che proponiamo noi li abbiamo subito. Qualcosa emettono è vero, ma ci vuole una verifica basata su un ragionamento scientifico non ideologico”, ha aggiunto. Il ministro questa sera sarà a Bruxelles per il Consiglio Energia in programma domani che dovrebbe adottare il regolamento sulle emissioni delle auto.Sulle case green “diciamo no a scelte ideologiche da parte dell’Ue”. I fabbricati, ha ricordato il Ministro, sono responsabili del 40% delle emissioni: “dobbiamo agire, in particolare nella pianura Padana”, ma servono risorse e tempo. In Italia ci sono “31 milioni di fabbricati, 21 milioni sono nelle classi energetiche E, F, G. Con l’Ecobonus siamo intervenuti su 360mila, ne rimangono almeno 10 milioni”.Il ministro ha poi confermato che il governo dopo Piombino e Ravenna sta valutando un nuovo rigassificatore “per arrivare a 30-35 miliardi di metri cubi l’anno di capacità che ci permetteranno di comprare gas da tutto il mondo”. Le ipotesi confermate dal ministro riguardano Gioia Tauro e Porto Torres. Sempre in tema gas, Pichetto Fratin ha affermato che gli stoccaggi sono pieni oggi al 57,4%. “Abbiamo 9-10 miliardi di metri cubi di gas di riserva, siamo abbastanza fiduciosi di affrontare l’autunno senza problemi e penso anche l’estate, ma su questo attendo conferme dagli operatori”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO