(Teleborsa) – “L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall’agenzia Unian. Zelensky ha anche rivolto un altro appello all’Europa. Le armi che gli alleati occidentali forniscono all’Ucraina “in una settimana ci durano per 20 ore. Aiutandoci, aiuterete voi stessi”, ha insistito per poi aggiungere accorato: “Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti”
Non si ferma, intanto, la paura a Kiev mentre tornano a suonare le sirene in tutte le città dell’Ucraina per annunciare l’allerta aerea e le Forze armate invitano tutti i cittadini a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile. Nella capitale alcune esplosioni sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro della città, provocando almeno quattro morti e una trentina di feriti. Dopo il nulla di fatto di ieri sono ripresi i negoziati che restano in salita.
Oggi i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev proprio per incontrare il presidente Zelensky. Lo riferisce una nota del governo polacco. MM. Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Jansa “andranno oggi a Kiev come rappresentanti del Consiglio europeo, per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal”, si legge nella nota. “Lo scopo della visita è confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Unione Europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini”, si legge nella nota.
Intanto, la Cina fa sapere di non voler essere colpita dalle sanzioni alla Russia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri Wang Yi.
“La Cina non è parte della crisi, tanto meno vuole essere colpita dalle sanzioni”, ha affermato Wang, nel resoconto della telefonata avuta con il suo omologo spagnolo Jose Manuel Albares diffuso oggi. Pechino “si è sempre opposta all’uso delle sanzioni per risolvere i problemi, per non parlare delle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale, che danneggeranno il sostentamento delle persone in tutti i Paesi”: ha detto Wang Yi.
Nella giornata di ieri la Cina, attraverso il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi, aveva avvertito gli Stati Uniti perché non diffondano “false informazioni per distorcere o screditare la posizione della Cina” rispetto alla crisi in Ucraina. L’avvertimento è stato lanciato nell’ incontro di Roma con il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, che si è tenuto in seguito alle anticipazioni dei media secondo cui la Russia avrebbe chiesto assistenza militare alla Cina nell’invasione militare dell’Ucraina. Sempre ieri, il Financial Times aveva scritto che gli Stati Uniti hanno detto agli alleati che la Cina ha segnalato la sua disponibilità a fornire assistenza militare alla Russia a sostegno dell’invasione in Ucraina.