(Teleborsa) – Seduta incerta per Wall Street, con l’attenzione degli investitori sui movimenti del petrolio (dopo la decisione dell’OPEC+ e le accuse tra USA e produttori di greggio) e i dati macroeconomici in uscita (che potrebbero avere un peso sulle prossime scelte della Federal Reserve). Nella giornata odierna parleranno Charles Evans (FED di Chicago) e Lisa Cook (membro del consiglio dei governatori della FED), dopo che ieri altri banchieri centrali hanno ribadito che la Banca centrale americana proseguirà senza indugi nel tentativo di riportare l’inflazione sotto controllo.
Con il mercato del lavoro e l’inflazione statunitensi che restano forti, ci si torna a domandare come si possa muovere la Banca centrale americana nelle prossime riunioni. Ieri il presidente della FED di Atlanta, Raphael Bostic, ha continuato ad affermare la necessità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, ha invece affermato che l’attesa del mercato per tagli dei tassi l’anno prossimo è fuori luogo, poiché la banca centrale mira a mantenere una politica rigida.
“Per una FED impaziente di riequilibrare il mercato del lavoro e di vedere l’inflazione tornare verso il suo target, le condizioni macro e micro rimangono troppo forti – ha commentato Erik Weisman, Chief Economist and Portfolio Manager di MFS Investment Management – Il problema, tuttavia, è che la stretta della FED agisce sull’economia solo con un notevole ritardo. Se la stretta della FED continua, è probabile che le condizioni macroeconomiche e i mercati del rischio si indeboliscano notevolmente nei prossimi trimestri”.
Continua a fare discutere il maxi-taglio della produzione di greggio da parte del’OPEC+, con l’Arabia Saudita che, secondo la Casa Bianca, ha deciso di schierarsi con la Russia e spingere per una riduzione dell’output. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invece affermato che la decisione dell’OPEC+ “è finalizzata alla stabilizzazione del mercato”.
Sul fronte macroeconomico, sono crescite più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA nell’ultima settimana. Si è invece registrata una crescita dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di settembre 2022, secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas.
Il che si attesta a 30.291 punti, mentre, al contrario, lieve aumento per l’, che si porta a 3.795 punti. Guadagni frazionali per il (+0,65%); come pure, in moderato rialzo l’ (+0,33%).
Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori (+1,22%), (+0,69%) e (+0,64%). Il settore , con il suo -0,87%, si attesta come peggiore del mercato.
Tra i protagonisti del Dow Jones, (+1,94%), (+1,48%), (+1,41%) e (+1,18%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su , che prosegue le contrattazioni a -0,70%.
Sostanzialmente debole , che registra una flessione dello 0,66%.
Si muove sotto la parità , evidenziando un decremento dello 0,65%.
Contrazione moderata per , che soffre un calo dello 0,62%.
Sul podio dei titoli del Nasdaq, (+3,32%), (+2,93%), (+2,63%) e (+2,53%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su , che prosegue le contrattazioni a -5,02%.
Tonfo di , che mostra una caduta del 2,06%.
Sotto pressione , che accusa un calo dell’1,23%.
Scivola , con un netto svantaggio dell’1,06%.
Tra i dati macroeconomici rilevanti sui mercati statunitensi:
Giovedì 06/10/2022
13:30 USA: Challenger licenziamenti (preced. 20,49K unità)
14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 203K unità; preced. 190K unità)
Venerdì 07/10/2022
14:30 USA: Variazione occupati (atteso 250K unità; preced. 315K unità)
14:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 3,7%; preced. 3,7%)
16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 0,6%).