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Wall Street debole. Inflazione USA al top dal 1983

(Teleborsa) – La borsa di Wall Street avvia l’ultima seduta, di una settimana complicata e volatile, all’insegna della debolezza. A pesare sul sentiment degli investitori, già penalizzato dalle decisioni della Federal Reserve, dalla crisi Ucraina e dall’impatto della variante Omicron, contribuisce anche l’inflazione americana che continua a salire: a dicembre, infatti, la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, il dato PCE (Personal consumption expenditures price index), si è attestata al livello più alto dal 1983.

Tra gli indici statunitensi, il si ferma a 34.106 punti; sulla stessa linea, incolore l’, che continua la seduta a 4.325 punti, sui livelli della vigilia. Guadagni frazionali per il (+0,27%); sulla stessa linea, in moderato rialzo l’ (+0,22%).

In buona evidenza nell’S&P 500 il comparto . Nel listino, i settori (-1,46%), (-0,92%) e (-0,84%) sono tra i più venduti.

Tra i protagonisti del Dow Jones, (+6,71%), (+3,14%) e (+1,06%).

I più forti ribassi, invece, si verificano su , che continua la seduta con -4,20%.

Tonfo di , che mostra una caduta del 4,08%.

Lettera su , che registra un importante calo del 2,79%.

Sotto pressione , con un forte ribasso dell’1,48%.

Tra i best performers del Nasdaq 100, (+3,28%), (+3,14%), (+1,64%) e (+1,16%).

Le più forti vendite, invece, si manifestano su , che prosegue le contrattazioni a -10,69%.

Affonda , con un ribasso del 5,38%.

Crolla , con una flessione del 4,63%.

Vendite a piene mani su , che soffre un decremento del 3,45%.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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