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Wall Street, bonus in calo del 22% quest'anno dopo stipendi record nel 2021

(Teleborsa) – I bonus di Wall Street nel 2022 dovrebbero scendere dai massimi storici del 2021 e le ultime previsioni economiche stimano che i bonus diminuiranno del 22%, ma potrebbero scendere ulteriormente. È quanto emerge da un report del New York State Comptroller, Thomas DiNapoli. Nella prima metà del 2022, anche con un’inflazione elevata, la “securities industry” ha ridotto le spese di compensazione del 6,5% rispetto all’anno precedente. Poiché l’attività di mercato e i profitti sono diminuiti, è probabile che anche il “bonus pool” complessivo diminuisca.

Nel 2021, lo stipendio medio annuo (compresi i bonus) per gli operatori del settore finanziario a New York è cresciuto del 17,8% rispetto all’anno precedente, per raggiungere un record di 516.560 dollari, la prima volta che gli stipendi medi hanno superato il mezzo milione di dollari. Adeguandoli all’inflazione, gli stipendi sono stati appena al di sotto del livello record stabilito nel 2007 di 517.140 dollari (del 2021).

La performance del settore dei titoli è tradizionalmente misurata dagli utili al lordo delle imposte delle operazioni di broker/dealer delle aziende associate alla Borsa di New York (NYSE). Attualmente ci sono 126 aziende associate, in calo rispetto alle oltre 200 nel 2007, prima della crisi finanziaria globale.

Le aziende associate al NYSE hanno registrato profitti record durante la pandemia. I profitti combinati per il 2020 e il 2021 (109,3 miliardi di dollari) sono stati quasi pari a quelli dei cinque anni precedenti messi insieme (111,5 miliardi di dollari dal 2015 al 2019). I profitti sono stati alimentati da forti ricavi e da tassi di interesse prossimi allo zero, si legge nel rapporto. Rispetto al livello pre-pandemia del 2019, gli interessi passivi nel 2021 sono diminuiti di 71,8 miliardi di dollari, ovvero l’88,5%.

Dopo due anni di performance quasi record, la redditività del settore sembra ora tornare più vicina alla media decennale pre-pandemia di 20,3 miliardi di dollari. Al lordo delle imposte, profitti del primo semestre sono stati di 13,5 miliardi di dollari, in calo del 56,3% rispetto ai 31 miliardi guadagnati nello stesso periodo dell’anno scorso.

Il calo dei primi sei mesi del 2022 riflette molteplici fattori, tra cui un calo del 47,9% dei proventi derivanti dalle attività di negoziazione, sottoscrizione e titoli, che lo scorso anno erano a livelli record o prossimi a essi. Le offerte di azioni nel 2022 sono state al livello più basso dal 2003, alimentate da offerte pubbliche iniziali e secondarie più deboli. I multipli rialzi dei tassi della Federal Reserve hanno portato le spese per interessi a 7,5 miliardi di dollari, il triplo rispetto alla prima metà del 2021.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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