(Teleborsa) – , colosso britannico delle telecomunicazioni, e Altice, società olandese attiva nello stesso ambito, hanno annunciato la creazione di una joint venture (FibreCo) in Germania per distribuire fibre-to-the-home (FTTH) a un massimo di 7 milioni di case in un periodo di 6 anni. Vodafone gestisce già una rete a banda larga di nuova generazione in Germania, che attualmente offre connessioni fino a 1 Gbps a oltre 24 milioni di case. Questa partnership con Altice è “complementare ai chiari piani di aggiornamento di Vodafone per la sua rete di cavi in ??fibra ibrida esistente”, si legge in una nota.
FibreCo, che sarà posseduta al 50% da Vodafone Germania e al 50% da Altice, costruirà e gestirà una rete FTTH per un massimo di 7 milioni di abitazioni. Circa l’80% del roll-out sarà incentrato sulle grandi associazioni edilizie nell’esistente rete di cavi in ??fibra ibrida di Vodafone che sono interessate agli aggiornamenti FTTH, mentre il restante 20% sarà al di fuori dell’attuale footprint di Vodafone, concentrandosi sulle case vicine. FibreCo offrirà l’accesso wholesale a tutti i fornitori di servizi di telecomunicazione, per sfruttare appieno il potenziale dell’infrastruttura.
“Questa partnership si basa sulla significativa rete di prossima generazione di Vodafone con l’esperienza industriale e le comprovate capacità di costruzione Fiber-to-the-Home di Altice, che ci consentono di portare la connettività gigabit a un numero ancora maggiore di clienti in Germania”, ha commentato Nick Read, amministratore delegato di Vodafone Group.
Nell’ambito dell’operazione, Vodafone dovrebbe ricevere proventi in contanti da Altice fino a 1,2 miliardi di euro, tra cui: un anticipo di 120 milioni di euro al closing; ulteriori pagamenti differiti fino a 487 milioni di euro (in totale) da versare man mano che il Roll-out procede; un earn-out fino a 595 milioni di euro (in totale) basato sulla performance di FibreCo.
Nel periodo di roll-out, FibreCo intende investire fino a circa 7 miliardi di euro, di cui il 70% dovrebbe essere finanziato da debito che sarà “non-recourse” per Vodafone e Altice.