(Teleborsa) – Vodafone è al fianco del Ministero della Giustizia e del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale per la valorizzazione del lavoro carcerario con l’adesione al Memorandum d’Intesa del Programma “Lavoro Carcerario”, un progetto che individua nel lavoro uno degli strumenti chiave per il reinserimento sociale dei detenuti e offre loro opportunità professionali remunerate e formazione specialistica nei settori Tlc e Ict.
“Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa che rafforza ulteriormente il nostro contributo al sistema del lavoro in Italia, tramite la creazione di un laboratorio di rigenerazione di modem di rete all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia – ha dichiarato Silvia Cassano, direttore Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia. – Questo progetto si inserisce in un lungo percorso, avviato da Vodafone e dalla sua Fondazione, mettendo in atto politiche attive del lavoro all’interno degli istituti penitenziari. Crediamo che lo sviluppo di competenze digitali, elemento distintivo di Vodafone e del settore, sia strumento di promozione critico dell’individuo ai fini del reinserimento sociale, fornendo nuove opportunità di qualificazione e di ingresso nel mercato del lavoro per i detenuti”.
Vodafone si impegna a creare un laboratorio per la rigenerazione dei propri modem di rete all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia. Già oggi Vodafone ha accordi per la rigenerazione dei propri apparati FWA nel laboratorio di Linkem all’interno della sezione femminile della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia, grazie a una collaborazione con Linkem.
Con la creazione di un proprio laboratorio, Vodafone potrà estendere la rigenerazione agli apparati di tutte le tecnologie di rete fissa. L’attività in una prima fase dovrebbe offrire opportunità di impiego a circa 12 persone.
Vodafone già oggi invita i propri clienti a restituire gratuitamente gli apparati non più utilizzati affinché possano essere rigenerati o smaltiti responsabilmente. Questo consente di raccogliere migliaia di apparati ogni anno che potranno dunque in futuro essere gestiti direttamente attraverso il nuovo laboratorio Vodafone all’interno di Rebibbia.
Inoltre, da novembre 2021, Vodafone collabora con l’impresa sociale Fenixs, che opera nella II Casa di Reclusione di Milano-Bollate per la gestione dello smaltimento degli smartphone non più utilizzabili raccolti nei Vodafone Store. Due le attività del progetto Fenixs: la prima – che è anche l’attività nativa dell’impresa sociale – vede il ricondizionamento di materiale informatico dismesso con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti elettronici e di portare sul mercato prodotti altrimenti destinati alla distruzione; la seconda, attiva dal 2019, è quella di trattamento dei cosiddetti RAEE, Rifiuti Ambientali Elettrici ed Elettronici, svolta grazie al supporto di una azienda terza che ha avviato un impianto autorizzato alla gestione e al trattamento dei rifiuti elettronici all’interno del carcere di Bollate. Entrambe queste attività fanno parte della formazione del personale detenuto – che apprende tanto il recupero a nuova vita di oggetti ancora funzionanti così da ridurre anche l’aumento di rifiuti, quanto il corretto trattamento e riduzione del materiale che invece non può essere ricondizionato – e favoriscono dinamiche di aggregazione e di collaborazione costruttiva dovute al necessario e continuo scambio di informazioni tecniche tra il personale.
Attraverso la propria Fondazione, l’azienda nel 2016 ha firmato un protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizia, in collaborazione con CISCO, per sostenere la formazione digitale dei detenuti. Un programma che prevedeva il coinvolgimento degli istituti di Milano Bollate, Milano Opera, La Spezia, Roma Rebibbia, e quelli minorili di Firenze e Nisida a Napoli. Successivamente i corsi sono stati estesi anche agli istituti di Palermo, Bologna, Castrovillari (CS) e Cagliari.
Fondazione Vodafone ha inoltre sostenuto la ristrutturazione di laboratori di pasticceria, fotografia e scrittura per il carcere minorile di Nisida; la realizzazione del laboratorio di pasticceria Giotto per il carcere di massima sicurezza “Le due torri” a Padova; il potenziamento dell’attività di lavanderia e stireria e il rafforzamento delle relative competenze in capo alle detenute e con il carcere femminile della Giudecca di Venezia.