(Teleborsa) – Sale come previsto il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane.
Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 119,9 punti a febbraio, in aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente risultanto in linea con quanto atteso dagli analisti. Il dato si confronta con il -0,5% del mese scorso (dato rivisto da -0,3%).
La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,4% a 108 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,7% a 110,3 punti.
“Il LEI statunitense è leggermente aumentato a febbraio, invertendo parzialmente il calo di gennaio” – ha affermato Ataman Ozyildirim, Direttore del dipartimento ricerca del Conference Board -. Tuttavia – ha aggiunto – “gli ultimi risultati non riflettono il pieno impatto dell’invasione russa dell’Ucraina, che potrebbe abbassare la tendenza del LEI e segnalare una crescita economica più lenta del previsto nella prima metà dell’anno. L’impatto economico globale della guerra sulle catene di approvvigionamento e l’impennata dei prezzi di energia, cibo e metalli, insieme all’aumento dei tassi di interesse, alla carenza di manodopera esistente e all’elevata inflazione, sono tutti fattori contrari alla crescita economica degli Stati Uniti. Mentre l’onda Omicron e il suo impatto economico sono diminuiti negli ultimi mesi, il potenziale per nuove varianti di Covid-19 rimane. Tra questi rischi – ha concluso Ozyildirim – “il Conference Board ha rivisto la sua proiezione di crescita per l’economia statunitense al 3% di crescita del PIL anno su anno nel 2022, ancora ben al di sopra del tasso di crescita pre-pandemia, che era in media di circa il 2%”.
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