(Teleborsa) – “Il delisting di RCS non mi sembra una cosa possibile, perché ha azionisti storici come , , e Della Valle, che credo siano ben felici di rimanere in , che rappresentano il 23-24%, quindi già quello impedirebbe. Lo ha affermato Urbano Cairo, AD del gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, a margine della presentazione della 21esima edizione del premio Cairo per l’arte contemporanea, tenutasi oggi a Palazzo Reale, a Milano.
Per , gruppo quotato su Euronext STAR Milan e attivo nell’editoria e della comunicazione, “è diverso, perché io ho il 52% e il mercato ha il 48%. Non lo so, non ci ho pensato per il momento. Certo i valori sono molto bassi rispetto, secondo me, al valore dell’azienda, ma il mercato è quello che comanda, tutto è possibile”.
La società che edita le edizioni locali del Corriere della Sera sarà fusa “sicuramente entro fine anno” in RCS Mediagroup, ha poi affermato. Le edizioni locali erano una società separata ed erano state consolidate in RCS Edizioni Locali, ricomprando tutte le quote di azionisti terzi quando sono arrivato io nel 2016 – ha spiegato Cairo – Adesso fonderemo questa società all’interno di RCS Mediagroup. Il progetto è questo, per fare un’unica grande società”.
L’imprenditore ha detto di essere al lavoro per confermare i target di RCS, “cercando di recuperare, ove possibile, efficienza”. “Quest’anno l’incremento” del costo della carta “c’è stato e lo sapevamo, in parallelo con la guerra in Ucraina c’è stato l’incremento del costo del gas, ma stiamo cercando con molta attenzione di mantenere e confermare i target”, ha detto Cairo, aggiungendo che “il Corriere della Sera non ha aumentato il prezzo di copertina e neanche la Gazzetta e non lo voglio fare, anche se abbiamo avuto costi molto importanti di incremento di carta, energia e stampa“.
Infine, Cairo è tornato a parlare della controversia che riguarda l’immobile di via Solferino: “Appena chiuderemo l’operazione di acquisto della sede del Corriere della Sera di via Solferino, presumibilmente entro metà ottobre, voglio fare una festa“, aprendola alla città. “Appena avremo l’ok per la parte vincolata, potremo acquistare interamente la proprietà”, ha spiegato Cairo, aggiungendo che “abbiamo fatto un rogito, poi abbiamo dato la prelazione allo Stato per la parte vincolata tutelata dalla Sovrintendenza dei Beni culturali: nel momento in cui non fosse esercitata la prelazione, potremo acquistare interamente la proprietà” a conclusione definitiva del braccio di ferro con il fondo Blackstone.