(Teleborsa) – Il 2021 vero anno nero per il mercato dell’auto in Europa, con Italia che resta l’unico fra i cinque Paesi a non aver finora previsto per il 2022 sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni. Lo ha sottolineato UNRAE a commento dei dati diffusi stamattina da Acea sulle immatricolazioni auto in Europa.
“Per aiutare l’ambiente, anche rinnovando il parco circolante, e per sostenere consumatori e aziende nel passaggio alla nuova mobilità – ha spiegato il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali –, sono necessari incentivi almeno triennali, eventualmente con importi a scalare, per le vetture fino a 60 g/Km di CO2. Parallelamente, è fondamentale prevedere una capillare infrastrutturazione del Paese, anche con punti di ricarica ad alta potenza, tramite un cronoprogramma dettagliato per l’investimento dei fondi stanziati con il PNRR”.
“Allo stesso tempo – ha aggiunto Cardinali – ormai non è più rinviabile una complessiva riforma fiscale sul settore, in particolare per le auto aziendali a bassissime emissioni, a sostegno delle imprese italiane oggi penalizzate rispetto agli altri Paesi europei. Riteniamo quindi necessario, innanzitutto, che il Governo italiano non presenti alla Commissione Europea l’ennesima domanda di proroga per la deroga al diritto comunitario sulla detraibilità dell’Iva, visto l’approssimarsi della scadenza del primo aprile”.