(Teleborsa) – Il nuovo ministro delle finanze del Regno Unito, Kwasi Kwarteng, ha presentato la più grande riforma fiscale dagli anni ’70 nel tentativo di stimolare la crescita. Il Chancellor of the Exchequer (l’appellativo britannico del ministro delle finanze) ha fissato un obiettivo di crescita tendenziale del 2,5%, un livello che non si vede da prima della crisi finanziaria del 2008. I consistenti tagli delle tasse, gli aiuti per affrontare i costi energetici e i sostegni alle imprese potrebbero però finire per mettere ancora di più sotto pressione l’inflazione galoppante, contro cui la Bank of England sta combattendo da svariati mesi.
Il pacchetto, che costa circa 45 miliardi di sterline entro l’anno finanziario 2026/27, è il più grande in un singolo evento dal 1972, secondo il think tank l’Institute for Fiscal Studies, un think tank.
“La crescita economica non è un termine accademico senza alcuna connessione con il mondo reale. Significa più posti di lavoro, salari più alti e più soldi per finanziare i servizi pubblici, come le scuole e il Sistema Sanitario Nazionale – ha dichiarato Kwasi Kwarteng – Questo non accadrà dall’oggi al domani, ma i tagli alle tasse e le riforme che ho annunciato oggi, il più grande pacchetto da generazioni, inviano un chiaro segnale che la crescita è la nostra priorità“.
Le principali misure
Le nuove misure includono l’annullamento del previsto aumento dell’imposta sulle società, mantenendola la più bassa del G20 al 19% e l’inversione dell’aumento di 1,25 punti percentuali dei contributi alla previdenza sociale, un cambiamento che farà risparmiare a 920.000 imprese quasi 10.000 sterline in media l’anno prossimo.
Kwasi Kwarteng ha rivelato un pacchetto di importanti tagli alla Stamp Duty Land Tax, con le modifiche che dovrebbero aumentare gli investimenti nel mercato immobiliare e aumentare la spesa per i beni domestici.
Il tetto ai bonus dei banchieri è stato revocato, un aumento dell’assicurazione nazionale è stato annullato e saranno istituite zone di investimento a bassa tassazione in tutto il Regno Unito.
“Vogliamo che le aziende investano nel Regno Unito, vogliamo che i più brillanti e migliori lavorino qui e vogliamo standard di vita migliori per tutti”, ha spiegato il ministro delle finanze.
La reazione del mercato
Il piano ha avuto un effetto shock sugli investitori. I rendimenti dei titoli di stato britannici hanno registrato il maggiore balzo giornaliero in 13 anni, mentre la sterlina è scivolata a un nuovo minimo da 37 anni rispetto al dollaro. Il cambio sterlina/dollaro perde infatti l’1,9% a quota 1,104, segnando il peggiore valore dal 1985.
Inoltre, il mercato prezza ora un aumento di 100 punti base del tasso di interesse chiave da parte della Bank of England nella riunione di novembre.
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