(Teleborsa) – Lo stock netto di investimenti esteri diretti detenuti nel resto del mondo da investitori residenti nell’UE ammontavano a 8.589 miliardi di euro alla fine del 2020, in calo del 5% rispetto alla fine del 2019. Lo riferisce Eurostat, aggiungendo che gli investimenti nell’UE detenuti dal resto del mondo sono aumentati a 7.317 miliardi di euro alla fine del primo anno pandemico (+2%). Di conseguenza, la posizione patrimoniale netta dell’UE nei confronti del resto del mondo era inferiore a quella dell’anno precedente, ossia 1.272 miliardi di euro alla fine del 2020 rispetto a 1.907 miliardi di euro alla fine del 2019 (-635 milioni di euro, -33%).
Alla fine del 2020, gli Stati Uniti hanno assorbito il 24% degli stock totali di investimenti esteri diretti detenuti dall’UE nel resto del mondo (2.090 miliardi di euro), seguiti da Regno Unito (1.869 miliardi di euro, 22%). Seguono Svizzera (922 miliardi di euro, 11%), Canada (297 miliardi di euro, 3%), Russia (279 miliardi di euro, 3%), Brasile (263 miliardi di euro, 3%) e Singapore (256 miliardi di euro, 3%).
Nella direzione inversa, alla fine del 2020 gli investitori diretti degli Stati Uniti rappresentavano quasi un terzo (2.317 miliardi di euro, 32%) del totale degli investimenti nell’UE dal resto del mondo, seguiti dal Regno Unito (1.247 miliardi di euro, 17%). Vengono poi Svizzera (691 miliardi, 9%), Bermuda (458 miliardi, 6%), Jersey (277 miliardi, 4%), Canada (241 miliardi, 3%), Giappone (222 miliardi, 3%) e le Isole Cayman (185 miliardi, 3%).