(Teleborsa) – La Commissione europea ha raccomandato che la Bosnia-Erzegovina ottenga lo status di candidato da parte del Consiglio, fermo restando che vengono adottate una serie di misure per rafforzare la democrazia, la funzionalità delle istituzioni statali, lo stato di diritto, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, che sia garantita la libertà dei media e migliorata la gestione della migrazione nel Paese.
L’annuncio è arrivato in occasione dell’adozione del “2022 Enlargement Package”, che fornisce una valutazione dettagliata dello stato di avanzamento dei progressi compiuti dai Balcani occidentali e dalla Turchia nei rispettivi percorsi verso l’Unione europea.
“Raccomandiamo oggi al Consiglio di concedere lo status di candidato alla Bosnia ed Erzegovina – ha commentato Josep Borrell, alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri – Stiamo infondendo una dinamica positiva nel processo e speriamo che la regione cogli l’occasione e la segua attuando riforme chiave”.
“Non stiamo solo valutando le prestazioni dei partner, ma anche dei futuri Stati membri – ha aggiunto – Le valutazioni che facciamo ora riguardano anche il tipo di Unione che vogliamo per il futuro. Ed è chiaro che crediamo nel futuro europeo dei nostri partner. La brutale invasione russa dell’Ucraina mette in forte rilievo l’importanza dell’allargamento dell’UE, che assume un nuovo significato geopolitico. È un investimento a lungo termine per la pace, la prosperità e la stabilità per il nostro continente”.
Gli attuali paesi candidati, ovvero in procinto di “recepire” (o integrare) la legislazione dell’UE nell’ordinamento nazionale, sono: Albania; Moldavia; Montenegro; Macedonia del Nord; Serbia; Turchia; Ucraina. I paesi candidati potenziali sono: Bosnia-Erzegovina; Georgia; Kosovo.