(Teleborsa) – Secondo gli Stati Uniti la guerra in Ucraina “non finirà nei prossimi mesi invernali”. “Tutti noi vorremmo che la guerra in Ucraina finisse oggi o all’inizio del prossimo anno. Ma da quello che vediamo sul terreno e dai combattimenti intensi che sono in corso è molto difficile che ciò accada”, ha aggiunto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing virtuale con la stampa. Kirby ha affermato inoltre che gli Stati Uniti stanno preparando l’invio di un nuovo pacchetto di armi a Kiev mentre non ha confermato le notizie apparse sulla stampa in merito alla consegna di Patriot. “Siamo sempre trasparenti sui pacchetti di armi che abbiamo inviato e invieremo a Kiev”, ha dichiarato, “ne stiamo preparando un altro e continuiamo a dare la preferenza ai sistemi di difesa anti-aerea, ma questo è tutto quello che posso dire”.
Intanto in base a un cablogramma diplomatico inviato il 6 settembre al dipartimento di stato dall’ambasciata americana a Kiev e rivelato da Politico, gli Usa farebbero fatica a tracciare i miliardi di aiuti, militari e non, all’Ucraina. I dirigenti americani, secondo il cablogramma, stanno utilizzando ogni mezzo, dalla tecnologia blockchain ai soldati ucraini, per cercare di individuare dove finisce effettivamente il flusso di denaro ma ci sono vari ostacoli. Tra questi il numero esiguo di dirigenti americani sul campo e vari limiti di sicurezza sui loro movimenti. Sarebbe inoltre difficile trovare contractor pronti a lavorare in regioni ad alto rischio o a organizzare incontri di persona con funzionari governativi, leader della società civile ed altri destinatari dei fondi. L’amministrazione Biden, secondo quanto scrive Politico, intenderebbe nominare uno studio legale per attuare una speciale iniziativa di tre anni volta a supervisionare gli aiuti.
Nel frattempo, nel contesto della guerra in Ucraina, di un inasprimento delle sanzioni e del moltiplicarsi degli attacchi informatici, Mosca si starebbe preparando a una sua possibile disconnessione dalla rete internet globale, sia che si tratti di un’iniziativa difensiva decisa dalle autorità russe che di una misura imposta dall’esterno. Secondo il quotidiano russo Kommersant un isolamento dell’internet russo dal resto del mondo è stato preso in considerazione dal Cremlino lo scorso marzo, dopo il lancio della “operazione militare speciale” in Ucraina, rivelando inoltre che quest’anno sono state condotte diverse esercitazioni di sicurezza informatica con la partecipazione di banche, operatori di telecomunicazioni e le più grandi società di internet per testare la capacità della rete russa di operare in modo autonomo.
Citato dal quotidiano, il vice primo ministro Dmitry Chernychenko ha affermato che il numero di attacchi informatici è aumentato dell’80 per cento quest’anno. “Se l’anno scorso il settore finanziario era l’obiettivo principale, quest’anno è il settore pubblico a essere preso di mira”, ha sottolineato Dmitri Chernychenko.