(Teleborsa) – Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Russia è “ancora aperta al dialogo” con l’Ucraina. La notizia arriva dall’agenzia russa Tass che riporta quanto reso noto dal Cremlino nella telefonata del leader russo con Emmanuel Macron. Dalla Francia parlano di una telefonata durata più di due ore. L’ultima telefonata fra i due leader risale allo scorso 29 marzo, mentre sabato scorso Macron aveva parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promettendogli altri aiuti.
Secondo quanto riporta la stessa agenzia russa Putin ha informato Macron sui dettagli dell'”operazione speciale” e sull’evacuazione dei civili da Azovstal ma ha affermato che “i paesi Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass”. “L’Occidente potrebbe aiutare a fermare queste atrocità esercitando un’adeguata influenza sulle autorità di Kiev, nonché interrompendo la fornitura di armi all’Ucraina”, ha aggiunto Putin, affermando che Kiev è lacunosa nella “preparazione per un lavoro serio” nei colloqui di pace. Macron, si legge nella nota nel Cremlino, ha espresso la sua preoccupazione per l’insicurezza alimentare globale creata dalla guerra e Putin gli ha risposto che sono le sanzioni in primo lungo la causa.
Nel frattempo lo Stato Maggiore delle forze armate russe ha fatto sapere che le famiglie degli ufficiali russi si stanno preparando per l’evacuazione dallo stato separatista non riconosciuto della Transnistria. L’indicazione farebbe temere un allargamento del conflitto. “Tra i militari dell’esercito occupante ci sono informazioni, che il termine della cosiddetta operazione militare speciale è fissato per settembre 2022”, è quanto riporta l’Ukrainska Pravda, che ha citato la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino. Nel frattempo – ha aggiunto l’intelligence – “la Russia si sta preparando a governare i territori ucraini occupati”.
“Le prossime settimane saranno cruciali per l’esito della guerra in Ucraina, dove le armi inviate dagli Stati Uniti stanno facendo un’enorme differenza sul terreno”, ha dichiarato il segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, durante un’audizione al Senato. Austin ha ricordato che già prima dell’invasione russa, gli Stati Uniti avevano spedito all’Ucraina armi per 1 miliardo di dollari, seguite da ulteriori consegne per 3,7 miliardi, dopo l’inizio delle operazioni di Mosca. Il capo del Pentagono ha sottolineato la “necessità di fornire con urgenza a Kiev gli strumenti dei quali hanno bisogno ora nel Donbass, e nel Sud”.