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Ucraina, Kiev fissa orizzonte di pace a febbraio 2023

(Teleborsa) – Il primo anniversario della guerra, a febbraio 2023, è la data indicata da Kiev per il summit di pace alle Nazioni Unite con il segretario Onu Guterres auspicabilmente a fare da mediatore. È quanto ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un’intervista all’Associated Press dopo che il summit era già stato evocato nel faccia a faccia tra Zelensky e Biden a Washington. “Ogni guerra finisce con la diplomazia”, ha spiegato Kuleba.

Zelensky ha fatto sapere di averne parlato telefonicamente anche con il premier indiano Narendra Modi, prossimo presidente del G20. Tuttavia, alla domanda se inviteranno la Russia al vertice, Kuleba ha risposto che prima Mosca dovrà accettare di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale.

La guerra, nel frattempo continua, e neanche il Natale ha regalato un po’ di tregua. Mosca aveva rispedito al mittente l’appello ucraino a cessare le ostilità per Natale anche se Putin proprio il 25 dicembre si era detto pronto a negoziare con tutte le parti coinvolte nel conflitto. È stata una vigilia di strage a Kherson: le bombe russe sganciate per vendetta sulla città hanno ucciso 16 persone ferendone altre 64 il 24 dicembre. Almeno 40 attacchi russi domenica si sono abbattuti sul Paese, devastato da 306 giorni di invasione, nelle regioni di Lugansk e Donetsk, Kharkiv, Kherson e Zaporizhzhia.

In Russia tre militari sono morti per l’attacco di un drone ucraino sull’aeroporto militare di Engels, nella regione di Saratov. Lo scorso 5 dicembre droni ucraini avevano già colpito lo stesso aeroporto e un’altra base militare russa nella regione di Ryazan. I servizi segreti dell’Fsb hanno riferito che quattro “sabotatori ucraini” sono stati “eliminati” mentre tentavano di infiltrarsi dall’Ucraina in territorio russo, nella regione di Bryansk. Che il conflitto non si sarebbe fermato per le feste era ormai chiaro da settimane, dopo che Mosca ha rispedito al mittente l’appello ucraino a cessare le ostilità per Natale. Il conflitto va avanti anche su altre zone del fronte: battaglie sono in corso a Kreminna, nella regione di Lugansk, dove le truppe ucraine non sono lontane dalla città.

Continuano i blackout di emergenza in diverse regioni del Paese, inclusa la capitale Kiev. Ma Zelensky prova a tenere alto il morale della popolazione, dicendosi convinto che gli ucraini “sopravvivranno a questo inverno” proprio come hanno sopportato missili, minacce e ricatti nucleari, perché “sanno per cosa stanno combattendo”.

Ad aumentare la tensione è arrivata la richiesta di Kiev di escludere la Russia dall’Onu e dal Consiglio di Sicurezza. “Dichiareremo ufficialmente la nostra posizione. Abbiamo una domanda molto semplice: la Russia ha il diritto di rimanere un membro permanente del Consiglio di sicurezza e di far parte dell’Onu? – ha detto Kuleba parlando durante una maratona televisiva nazionale in occasione del Natale –. Abbiamo una risposta convincente e ragionata: no, non lo ha”. Il ministro degli Esteri ucraino ha ricordato che la questione del seggio permanente della Russia nel Consiglio di sicurezza dell’Onu – tenuto anche da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Cina – è già in discussione negli ambienti diplomatici.

Sul fronte dell’energia, infine, il Cremlino ha ribadito che non accetterà mai il price cap alle importazioni di risorse energetiche russe. Forte anche della certezza – come ha sottolineato il vicepremier russo Alexander Novak – che c’è richiesta del gas russo da parte dei consumatori europei.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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