(Teleborsa) – “Il 24 febbraio ha cambiato il corso della storia europea” Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, in audizione alla Camera, parlando del conflitto in Ucraina e precisando che “il percorso delle sanzioni contro la Russia non è chiuso. Dal punto di vista della Commissione – ha aggiunto – vale il principio che nulla è fuori dal tavolo, dovremo solo modularle cercando di non danneggiare la nostra economia”.
“Dobbiamo affrontare da un lato l’emergenza – i profughi provenienti dall’Ucraina potrebbero arrivare a 6 milioni – ha aggiunto – e dall’altro delineare come questo cambiamento influenzerà il corso dei prossimi anni“.
Gentiloni ha anche rilevato che il conflitto ha “un impatto rilevante sull’economia europea”, sottolineando che “ci saranno ripercussioni anche sui conti pubblici. Abbiamo stimato attorno allo 0,5% del Pil europeo”. Quanto alle previsioni di crescita per quest’anno elaborate dalla Commissione europea prima del conflitto in Ucraina “saranno sicuramente ridimensionate, ma non c’è alcun motivo per ritenere un avviamento verso la stagnazione”, ha spiegato sottolineando che “uniti possiamo preservare i livelli di crescita anche se non ai livelli previsti e con l’incertezza che domina”.
La Commissione pubblicherà un nuovo schema temporaneo di deroga agli aiuti di stato che consentirà di sostenere con la finanza pubblica le imprese più esposte” all’impatto prodotto dalla crisi in Ucraina.
Sulla clausola di salvaguardia: “Decideremo entro maggio se confermare o no la conclusione entro il 2022”. “E’ chiaro – ha aggiunto Gentiloni – che in questa situazione di crisi questa clausola potrebbe essere prorogata”.
L’eurocommissario ha anche anticipato che dalla Commissione europea arriverà una proposta “su energia, approvvigionamenti, stoccaggio e mercato elettrico. Abbiamo bisogno di più autonomia in campo energetico, sulla sicurezza e sulla catena produttiva, perchè la crisi ci mostra che se l’Europa non riesce ad avere questa autonomia è un’Europa più fragile”.