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Ucraina, Commissione Ue decide su status candidatura Kiev

(Teleborsa) – La Commissione europea ha tenuto oggi un dibattito di orientamento sulle richieste di adesione all’Ue inoltrate da Ucraina, Moldavia e Georgia nei mesi scorsi. Secondo quanto si apprende, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ed il commissario all’allargamento, Oliver Varhelyi, hanno presentato gli elementi principali per strutturare il dibattito.

L’obiettivo è quello di finalizzare il dossier in vista dell’adozione, venerdì prossimo, dell’opinione da parte del collegio dei commissari sulla conformità dei tre Paesi ai criteri di adesione Ue.

“La Commissione ha lavorato in modo rapido e diligente per formulare i pareri il prima possibile, nel giro di poche settimane, non di anni”, sottolinea una portavoce dell’Esecutivo europeo, specificando che “una volta che la Commissione avrà adottato le opinioni in merito alle richieste di adesione dei tre Paesi, la decisione sui passi futuri del percorso dell’Ue sarà nelle mani degli Stati membri”.

Salvo sorprese, la Commissione europea dovrebbe dare via libera al riconoscimento dello status di Paese candidato a Ucraina e Moldavia, più incerto l’esito della Georgia. Il dossier dovrebbe poi essere discusso in occasione del vertice dei leader europei in programma il 23 e 24 giugno.

Intanto, più di 1.500 civili sarebbero stati uccisi nella sola regione di Kiev durante l’occupazione russa, ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati: si tratta di uomini per il 75%, il 2% bambini e il resto donne. Lo ha detto il capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko in un’intervista a Interfax-Ucraina.

“Abbiamo ricevuto segnalazioni da tutto il Paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni”, ha spiegato, “un gran numero di vittime è stato scoperto in casa, la morte dovuta alle ferite riportate”, ma proprio sulle fosse comuni Klymenko ha sottolineato che è troppo presto per parlare di cifre definitive, “perché ogni settimana le forze dell’ordine trovano dei corpi”.

“A Bucha, Irpin, Gostomel e Borodyanka c’erano molte persone uccise che giacevano per strada: i cecchini sparavano dai carri armati, dai mezzi corazzati, nonostante le fasce bianche che le persone portavano al braccio come aveva imposto i russi”, ha aggiunto Klymenko.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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