(Teleborsa) – Il governo va verso la proroga della cassa Covid per i settori più colpiti dalla pandemia e prepara nuovi ristori, con l’obiettivo di sostenere un settore, quello turistico, che da tempo manifesta tutta la sua sofferenza per le conseguenze dell’ondata di contagi in Italia e delle restrizioni adottate dalle autorità per contenerla. È quanto ha affermato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia in conferenza stampa al Padiglione Italia all’Expo di Dubai, dove oggi ha partecipato a un forum internazionale organizzato dal padiglione italiano sulle nuove frontiere del turismo sostenibile.
“Si va verso due direzioni: la prima – sottolinea Garavaglia – è il prolungamento della cassa Covid, la cassa integrazione, per i settori più colpiti. La seconda è rappresentata da ristori che consentano di recuperare un po’ del fatturato che non c’è, coprendo un po’ di costi per evitare fallimenti. Tour operator e agenzie di viaggi – ha proseguito il ministro – non possono operare per legge, sostanzialmente, perché se i corridoi sono bloccati non si può lavorare. E lo stesso vale per i piccoli grandi hotel delle grandi città dove manca il turismo di lungo raggio. A Roma su 1200 hotel attualmente ce ne sono 400 chiusi e la scorsa settimana due hanno chiuso definitivamente licenziando 200 persone. Bisogna prevenire questi fenomeni e interventi come la proroga della cassa Covid vanno in quella direzione. L’Italia paga anche un prezzo maggiore del dovuto perché è uno dei Paesi più sicuri al mondo, ma una comunicazione ossessiva negativa sul Covid danneggia il sistema Paese”.
Riguardo all’ipotesi di un altro scostamento di bilancio per garantire sostegni al turismo così in difficoltà per il Covid Garavaglia ha commentato, microfoni di SkyTg24, “mi auguro proprio di no perché vuol dire che le cose vanno meglio, però non possiamo saperlo”. “Quello scorso – ha sottolineato il ministro – è stato un Consiglio dei ministri complicato perché la situazione è complicata e sono complicate le decisioni che sono state prese. Abbiamo preso la decisione molto forte come sistema Paese sull’obbligatorietà oltre i 50 anni dei vaccini e finora l’ha deciso solo l’Italia. Ci auguriamo che sia quella definitiva. Ora abbiamo bisogno di serenità e di tenere le regole certe e chiare. Questo consente agli operatori di organizzarsi e, se pensiamo al turismo, consente ai cittadini e agli stranieri di organizzarsi e partire”.