(Teleborsa) – “Se sarà necessaria un’azione (contro la frammentazione dei mercati, ndr), la adotteremo”. Lo ha detto Martins Kazaks, presidente della Banca centrale della Lettonia e membro del Consiglio direttivo della BCE, in un’intervista a Bloomberg, aggiungendo che “è naturale vedere una maggiore incertezza e volatilità. Dobbiamo vivere questa situazione con calma e mano ferma, mostrando al mercato qual è la nostra direzione”.
“È in un certo senso naturale vedere una maggiore volatilità dopo anni in cui la politica monetaria non ha alzato i tassi – ha continuato Kazaks – Tuttavia, il mercato non dovrebbe lasciarsi trascinare dalla velocità di riprezzamento e di saltare a livelli di tasso di interesse molto più elevati”.
Le parole del banchiere centrale arrivano a 11 giorni dal meeting della BCE in cui Francoforte ha deciso di porre fine agli acquisti netti di asset nell’ambito del programma APP a partire dal 1 luglio 2022 e di aumentare i tassi di interesse chiave di 25 punti base nella riunione di politica monetaria di luglio, e a 5 giorni dalla riunione di emergenza in cui è stato annunciato un mandato agli uffici tecnici per “accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione“.
Diversi osservatori pensano che la nuova misura dovrebbe essere pronta per la prossima riunione del Consiglio direttivo della BCE dal 20 al 21 luglio. “Non credo che una data specifica sia così importante qui – ha detto Kazaks – Tutto ciò riguarda la volatilità del mercato: se sarà necessario che ci muoviamo prima, allora lo faremo prima. Se non è così urgente, non ci affretteremo”.
Nell’intervista l’economista ha anche detto che i problemi con la trasmissione della politica monetaria in un paese dell’area euro “non dovrebbero minare” le decisioni sulla posizione generale. “Possono essere necessari strumenti separati per affrontare entrambi questi problemi”, ha affermato.
In un’intervista separata con Reuters, ha affermato che la BCE non dovrebbe avere livelli specifici di costi di finanziamento per i governi della zona euro, ma mirare a garantire che i suoi tassi di interesse siano trasferiti a tutti i paesi. “Alla BCE non miriamo a livelli specifici di spread – ha detto Kazaks – Ma cerchiamo di garantire una trasmissione adeguata“. Nell’intervista, ha anche espresso il proprio sostegno per un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base quest’estate, aggiungendo però che gli investitori non dovrebbero “farsi prendere la mano” scommettendo su ulteriori aumenti successivamente.