(Teleborsa) – La Svizzera ha imposto nuove sanzioni contro la Russia, soltanto quattro giorni dopo la rottura della sua storica neutralità in ambito internazionale. Oggi il Consiglio federale ha infatti adottato ulteriori pacchetti di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia, che riguardano in particolare alcuni beni e servizi finanziari. “L’applicazione di queste sanzioni è compatibile con la neutralità della Svizzera”, viene sottolineato. Le nuove misure entrano in vigore alle ore 18 del 4 marzo.
L’esportazione di tutti gli articoli a duplice uso in Russia è ora vietata, indipendentemente dall’uso finale o dall’utente finale. Inoltre, è vietata l’esportazione di beni che potrebbero contribuire al potenziamento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza. In tale contesto è altresì vietato prestare assistenza tecnica, servizi di intermediazione o finanziamento.
L’esportazione in Russia di determinati beni e servizi nel settore petrolifero non è più consentita. Inoltre, è vietata l’esportazione di determinati beni e tecnologie che possono essere utilizzati nell’aviazione e nell’industria spaziale. Sono inoltre vietati alcuni servizi relativi a questi beni, ad esempio assicurazioni, lavori di riparazione, ispezioni, servizi di intermediazione e assistenza finanziaria.
Infine, è vietata la fornitura di finanziamenti pubblici o assistenza finanziaria per il commercio o gli investimenti in Russia. Altre misure restrittive nel settore finanziario riguardano i titoli, i prestiti e l’accettazione di depositi. Inoltre, le transazioni con la Banca centrale russa non sono più consentite. Il Consiglio federale ha anche deciso di imporre le sanzioni al settore finanziario che l’UE ha adottato il 1° marzo; si tratta in particolare delle esclusione di certe banche dallo SWIFT, il sistema di messaggistica internazionale per le transazioni finanziarie.