(Teleborsa) – “La cessione dei crediti fiscali è stata recentemente rivista in risposta a illeciti molto ampi”. È quanto ha affermato in un’informativa urgente sui bonus edilizi, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nell’Aula della Camera. La possibilità di cedere i bonus edilizi senza limiti aveva trasformato i crediti d’imposta, ha sottolineato Franco, in una “sorta titolo circolante dando vita a un mercato di credito non regolamento”. Un primo intervento, ha ricordato Franco, è intervenuto a fine del 2021 con, tra l’altro, l’obbligo di un’asseverazione da parte di un tecnico. Poi in gennaio è stato limitato il numero delle cessioni. Dopo è arrivato il dl Superbonus a fine febbraio che ha imposto un massimo di tre cessioni e l’impossibilità di cessioni parziali, oltre a un codice univoco affinché il credito possa essere tracciato e pene inasprite per i tecnici che omettono o falsificano.
“Fino ad oggi l’attività di analisi e controllo ha consentito alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate di individuare un ammontare complessivo di redditi d’imposta inesistenti, pari a circa 4,4 miliardi, di cui quasi la metà, circa 2 miliardi, già ceduti e incassati. A questi 4,4 miliardi deve essere aggiunto un altro miliardo la cui sospensione è in corso di perfezionamento”, ha aggiunto Franco.
“L’azione del governo” che ha impresso una stretta alla cessione dei crediti edilizi “mira a tre obiettivi fondamentali: in primo luogo eradicare gli abusi” per “prevenire le frodi” con un “tempestivo tracciamento delle operazioni”, “in secondo luogo recuperare le somme illecitamente incassate ed evitare che operazioni caratterizzate da profili di rischio vengano portate a termine” e in “terzo luogo assicurare il pieno e ordinato funzionamento del meccanismo e delle cessioni a tutela dei contribuenti e delle imprese che operano nel settore con professionalità e diligenza”, ha spiegato il ministro.
Le misure per “accrescere la qualità e l’efficienza energetica del patrimonio abitativo” e “sostenere il settore delle costruzioni come attore fondamentale per la ripresa economica del Paese” hanno “finalità molto importanti” ma, ha detto Franco, l’intervento per le cessioni ha consentito “l’emergere di condizioni particolarmente permeabili a comportamenti illeciti. L’esito delle frodi e il potenziale danno per l’erario delle false cessioni ha assunto dimensioni estremamente rilevanti. L’onere oltre che per i contribuenti potrebbe essere significativo anche per gli intermediari che hanno acquisito crediti falsi di cui potrebbe non riuscire mai a fruire”. “La rilevanza e la diffusione delle frodi, che non mette in discussione l’utilità dello strumento dei bonus fiscali e della loro cessione, ha imposto, a tutela dei conti dello Stato e dei contribuenti, l’attivazione di contromisure volte a contrastare e prevenire i comportamenti illeciti e contestualmente a consentire ai cittadini onesti di fruire dell’agevolazione”, ha concluso il ministro.