(Teleborsa) – “La nostra ambizione è di essere uno dei protagonisti europei” nel settore dello spazio. Lo ha detto il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, nel corso di un’audizione alle Commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato sullo stato di attuazione del PNRR. “L’Europa è posizionata nello scacchiere internazionale nella migliore posizione per poter essere un fattore facilitatore del dialogo – ha spiegato -, bisogna stabilire regole, chi gestirà il traffico, chi farà il vigile dello spazio, chi dovrà gestite operazioni delicate, e, data la situazione geopolitica internazionale, io sono convinto che l‘Europa può essere protagonista in questo ambito e noi abbiamo l’intenzione di dare il nostro contributo“.
Per il settore dello spazio “le risorse a disposizione complessive sul bilancio nazionale, al netto della contribuzione per l’Esa, sono circa 2 miliardi sul piano triennale dell’Agenzia spaziale italiana e 2,3 miliardi tramite il PNRR e il fondo complementare, quindi 4,3 miliardi. A questi si aggiungono 300 milioni per la quota della partecipazione italiana al programma Artemis con la Nasa, quindi un totale di 4,6 miliardi. A queste risorse andrà sommata le cifre con la nuova ministeriale Esa 2022″, ha detto spiegando che “sono risorse molto ingenti grazie al PNRR stiamo parliamo di un raddoppio dell’investimento dell’Italia nel settore spazio e grazie a questo possiamo oggi rilanciare quella che io vorrei chiamare una vera ambizione strategica italiana sullo spazio, lavorando in collaborazione con l’Asi e l’Esa”. Tre gli obiettivi da raggiungere, ha sottolineato Colao: “rafforzare la capacità e competitività della filiera industriale italiana dello spazio e aerospazio; stimolare l’innovazione e la ricerca scientifica con investimenti mirati sui segmenti più innovativi, a maggiore crescita, e creare nuovi modelli business per far collaborare il pubblico e il privato nell’area dell’utilizzo di dati spaziali che hanno ritorni sia economici sia sociali”.
Nel dettaglio, gli investimenti relativi al settore Spazio finanziati tramite risorse Pnrr (1,47 miliardi) e Fondo complementare (0,8 miliardi), sono distribuiti su 4 principali linee di intervento: Comunicazioni satellitari sicure (SatCom) su cui sono disponibili 320 milioni; Osservazione della Terra su cui sono disponibili circa 1,2 miliardi; Space Factory e accesso allo spazio, con circa 380 milioni disponibili; Economia in orbita, con 460 milioni. La seconda linea di intervento, quella riguarda l’osservazione della Terra, ha sottolineato Colao “è la più importante e per certi versi più strategica di tutto il Pnrr spazio: è uno dei settori più promettenti in quanto a opportunità di sviluppo commerciale, fornitura di servizi istituzionali ma anche per l’innovazione commerciale applicata”. In generale, ha concluso il ministro, “abbiamo incrementato significativamente le risorse dedicate allo spazio, abbiamo un posizione di leadership da confermare e direi anche una ambizione di aumentare, soprattutto nel settore delle emergenze e della sicurezza, e vogliamo incentivare la collaborazione con il mondo della ricerca e il settore privato”.
Per quanto riguarda il futuro, per il settore spazio tre sono le sfide da affrontare, ha spiegato Colao. La prima sfida “è intensificare la collaborazione elle partnership tra istituzioni, aziende e ricerca scientifica, a livello nazionale, europeo e internazionale”. La seconda, ha detto, “unisce il sostegno alla crescita dell’industria aerospaziale con la creazione, lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze umane, delle nostre competenze”. A tal riguardo, “dobbiamo favorire di più i trasferimenti tecnologici e incentivare i co-investimenti pubblico-privati e le partnership commerciali” e per il futuro “occorrerà uno sforzo ulteriore verso un sistema di procurement che sia piu’ orientato al servizio, che re-distribuisca il rischio tra attori pubblici e privati (attraverso partnership dedicate) e che riduca le barriere all’ingresso in favore di piccole e medie imprese”. La terza sfida riguarda la sicurezza. “Le infrastrutture dello spazio sono infrastrutture critiche – ha detto Colao -. Rappresentano la spina dorsale delle comunicazioni strategiche, dei servizi di posizionamento, navigazione e sincronizzazione di tutti i nostri oggetti. Costituiscono inoltre asset fondamentali per la fornitura di fondamentali servizi di osservazione della terra. Hanno quindi bisogno di protezioni adeguate. Soprattutto tenendo conto del fatto che le minacce alla sicurezza nello spazio evolvono rapidamente: diventano più asimmetriche, sono anche un po’ più indefinite e provengono da attori non necessariamente identificabili con gli Stati”.
“La scelta di dare in gestione attuativa una parte dei fondi PNRR (osservazione della terra e lanciatori) all’Esa è fondamentalmente motivata da due ragioni: in primo luogo, dal fatto che l’ASI è già soggetto attuatore e percettore di ingentissime risorse sia nazionali (per oltre 1,8 miliardi) sia PNRR (per circa altri 0,9 miliardi). C’era pertanto un rischio di sovraccaricare l’ASI di troppe attivita’”. “Tenente presente – ha spiegato – che l’ASI ha 350/400 persone in organico, ESA ne ha più di 5mila quindi parliamo di enti molto diversi, con la possibilità concreta di una mancata (o ritardata) execution, e il Pnrr ha delle scadenze da rispettare molto rigorose e pressanti e che prevedono la completa aggiudicazione di tutti i bandi spazio entro marzo 2023”. In secondo luogo, – ha proseguito Colao – il programma di osservazione della Terra, per la sua ambizione strategica e anche per la sua dimensione, aveva bisogno di una cornice europea che consentisse di governare eventuali partnership con altri paesi europei sui servizi di osservazione della Terra e che adesso questo grande investimento italiano permetterà di abilitare”.