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Scholz, Governo unito su Patto Stabilità più flessibile

(Teleborsa) – “Pensiamo che saremo in grado di gestire i nostri piani all’interno del quadro finanziario che abbiamo a disposizione”. Lo ha detto oggi a Berlino il cancelliere tedesco Olaf Scholz, confermando così che il suo governo intende ripristinare il freno costituzionale al debito a partire dal 2023. Il freno era stato negli ultimi anni sospeso per rispondere alla crisi Covid. Scholz ha contemporaneamente annunciato molteplici misure che dovranno aiutare i cittadini ad affrontare la crisi energetica e le sue conseguenze.


“Il governo tedesco ha una posizione comune sul Patto di stabilità e crescita europeo.
Abbiamo presentato un documento all’Ue, che il ministro delle Finanze ha spiegato da poco. Il messaggio è che, all’interno del patto che non vogliamo modificare in linea di massima, vogliamo avere però la possibilità di usare in futuro la flessibilità che abbiamo avuto fino a oggi nell’affrontare la crisi”.

In merito al “momentum del Next Generation Eu”, per Scholz la cosa fondamentale è che “siccome abbiamo avviato questo programma di Recovery” dobbiamo capirci su come organizzare la restituzione dei crediti presi dall’Ue. “Certe volte nel dibattito, e credo talvolta con false speranze, ci si concentra sull’apertura dei crediti, ma per me è stata sempre importante la domanda ‘how to deal with the credits’.

Scholz ha anche fatto sapere di appoggiare la costruzione di un gasdotto che parta dal Portogallo e dalla Spagna, attraversi la Francia e arrivi fino all’Europa centrale. La pipeline servirebbe “in modo massiccio ad alleviare la situazione delle forniture”. Per questo Scholz ha “spinto molto per affrontare un progetto del genere” presso i suoi colleghi di Spagna, Portogallo, Francia, così come con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Come nota Dpa, il progetto MidCat per la realizzazione di un gasdotto dalla Spagna al sud della Francia era stato fermato qualche anno fa, perché considerato antieconomico, in parte anche a causa del gas naturale meno caro proveniente dalla Russia. Con la guerra in Ucraina, questo scenario è chiaramente cambiato.

Quanto alla continuazione della guerra in Ucraina impone che “prendiamo delle decisioni di vasta portata per sostenere la sua lotta per l’indipendenza”, ha detto riaffermando l’appoggio militare e finanziario a Kiev. Il governo tedesco “rompendo con la sua precedente politica, sta fornendo molte armi, di lunga gittata e molto potenti, e continuerà a fare così nel prossimo futuro”, ha detto ancora il cancelliere tedesco.

“Sosteniamo finanziariamente l’Ucraina – ha continuano – e siamo pronti al fatto che l’impatto di questa guerra interessa il mondo
intero, ed l’Europa ed il nostro Paese”. Alla domanda se accoglierebbe positivamente un impegno dell’ex cancelliere – fortemente criticato per la sua eccessiva vicinanza a Vladimir Putin – come mediatore con la Russia, Scholz ha poi risposto in modo ambiguo.
“Non saprei” ha detto, aggiungendo che sarebbe “un impegno lodabile” se l’ex cancelliere dovesse parlare con Mosca della vicenda della turbina del gasodotto Nord Stream 1 che la Russia indica come il motivo delle restrizioni del flusso del gas.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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