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Sanzioni Russia, Orban: no a embargo su petrolio senza fondi Ue

(Teleborsa) – Il presidente ungherese Viktor Orbán ha inviato una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, affermando che l’Ungheria non potrà sostenere sanzioni contro la Russia che riguardano un embargo petrolifero senza maggiori dettagli sui finanziamenti che l’Ue è disposta ad erogare per aiutare Budapest e chiedendo che la questione non venga discussa al prossimo Consiglio europeo straordinario, in programma il prossimo 30 e 31 maggio.

“Discutere il pacchetto di sanzioni a livello di leader in assenza di un consenso sarebbe controproducente”, ha scritto Orbán in una lettera che è stata riportata dal Financial Times. “Evidenzierebbe solo le nostre divisioni interne senza offrire una possibilità realistica di risolvere le differenze. Pertanto, propongo di non affrontare questo problema al prossimo Consiglio europeo”.

A convincere Orbán non è servito nemmeno il piano da 210 miliardi di euro presentato la scorsa settimana, il REPowerEU, per abbandonare i combustibili fossili russi entro il 2027. Sebbene ci fossero segnali incoraggianti, Orbán nella lettera ha spiegato che il piano non ha affrontato le preoccupazioni dell’Ungheria in quanto non ci sono chiari riferimenti di risorse da stanziare agli Stati membri che non hanno uno sbocco sul mare.

“Non ci sono indicazioni sulle modalità e sui tempi del finanziamento per le urgenti esigenze di investimento legate alla sostituzione del petrolio russo“, si legge nella lettera del presidente ungherese riportata dal quotidiano londinese. In particolare Orbán ha sottolineato che le sanzioni proposte causerebbero “gravi problemi di approvvigionamento” in Ungheria e minerebbero i suoi interessi vitali in materia di sicurezza energetica, provocando uno “shock sui prezzi” per le famiglie e per l’economia del paese.

In realtà il Financial Times ricorda che Bruxelles ha già stanziato 2 miliardi di euro per le nazioni dell’Europa centrale finalizzate a investimenti in nuove infrastrutture, ma ha deciso di farlo attraverso il Recovery Fund. L’Ungheria però non ha ancora firmato un accordo con la Commissione per il suo piano nazionale a causa delle preoccupazioni dell’Ue sulle violazioni dello stato di diritto di Budapest.

Orbán ha quindi sostenuto che ciò solleva “seri problemi” perché “i paesi senza piani di ripresa e resilienza approvati non possono beneficiare” della maggior parte del progetto REPowerEU a breve termine. Tuttavia ha sottolineato che continuerà a discutere della questione “con un approccio pragmatico e orientato ai risultati”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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