(Teleborsa) – Possibile default della Russia se non paga in dollari i bond scaduti. A lanciare l’allarme è Moody’s che guarda al 4 maggio, termine di scadenza del “periodo di grazia”.
Secondo l’agenzia di rating, i recenti pagamenti in rubli effettuati da Mosca su obbligazioni in dollari saranno considerati “default” se la situazione non venisse sanata entro 30 giorni dalla scadenza delle tranche.
La decisione del governo russo di effettuare due pagamenti dovuti il 4 aprile in valuta locale modifica i termini dei contratti originari delle obbligazioni. “I contratti obbligazionari non prevedono il rimborso in altra valuta diversa dal dollaro”, spiega l’agenzia.
Per Moody’s, dunque, “può essere considerato default” – secondo la definizione dell’agenzia – se i pagamenti di due bond con scadenza 2022 e 2042 “non verranno sanati entro la fine di un periodo di grazia il 4 maggio”.
Moody’s spiega che alcuni eurobond russi, emessi dopo il 2018, consentono pagamenti in rubli a determinate condizioni, mentre per quelli emessi prima di quella data, con scadenza nel 2022 e nel 2042, non è previsto. “Il punto di vista di Moody’s è che gli investitori non hanno ottenuto quanto scritto nel contratto, in valuta estera, alla data di scadenza del pagamento”, tuona l’agenzia di rating.